Fortitudo Bologna
Fortitudo – Portaluppi: «Difesa e fisicità le caratteristiche di questa squadra»
Con giovani promettenti e alcuni vicini all’esplosione, la Fortitudo si presenta ai nastri di partenza come una squadra interessante
Cosa aspettarsi da questa Fortitudo? Ora che le date della stagione che verrà sono state definite (21 settembre inizio regular season, 8 maggio i playoff), la preseason, in parte, pure (Riccione Basket Cup a fine agosto e SuperCoppa a metà settembre, dove la Effe affronterà in semifinale Rimini), ci si può fare qualche legittima domanda sull’Aquila che scenderà in campo in questa stagione.
Difesa e fisicità
Definiti, oggi, i giovani pronti al lancio che vestiranno la casacca Fortitudo quest’anno. Federico Gamberini, Nicolò Braccio, Brando Mauri e Lorenzo Rinaldi. 8 gambe in più da sfruttare per partite e allenamenti e, perché no, anche da buttare nella mischia, all’occorrenza, in quello che si prospetta un campionato durissimo. Verona sembra aver prenotato la serie A con un mercato chiuso in maniera sontuosa, con la presa di McGee), ma ci sono altre squadre che paiono avere le carte in regola per tentare la scalata. «Avellino, Scafati, Brindisi, Rimini, Forlì e anche Fortitudo» ha detto Flavio Portaluppi per Più Stadio, intervistato da Damiano Montanari. «[…] Non siamo in prima fascia, però bisogna vedere anche quanto il roster sia funzionale alla pallacanestro che si vuole esprimere: la nostra si baserà su una difesa aggressiva e su una buona fisicità».
Difesa aggressiva e buona fisicità, saranno queste le caratteristiche della squadra di Caja, che somiglierà molto più a quella che arrivò in finale con Trapani due anni fa, contro i pronostici, che a quella dello scorso anno. Che poi, talento o non talento, alla fine conta che la palla entri nel canestro degli altri e non nel tuo, poco importa come. Davanti al successo degli Under 20 a Creta nell’Europeo di categoria (e Ferrari MVP, avversario della Effe a Cividale) diventa sempre più chiaro che di giovani vogliosi di fare bene ce ne sono parecchi, e che a volte è meglio scommettere su un ragazzo promettente che puntare su grandi nomi, sì, ma che vengono (non sempre per svernare).
Flavio Portaluppi, Stefano Tedeschi e Attilio Caja (©1000cuorirossoblu)
Giovani in Fortitudo
Senza nulla togliere alla squadra passata , forse l’impressione è che in Fortitudo ci siano più giocatori che hanno qualcosa da dimostrare che un passato alle spalle che parla per loro. E certo, lo stracitato usato sicuro fa gola a tanti, ma porta anche qualche giocatore a presentarsi in serie A2 in ciabatte con la pretesa che basti un curriculum sostanzioso per potersi fare perdonare tutto. Cosa che aiuta, quando c’è da scegliere a chi dare una palla che pesa, ma che non sempre ha pagato, almeno nell’ultimo anno. Largo ai giovani, dunque, che quest’anno popoleranno la sponda biancoblù.
Il tris di millennials Guaiana-Sarto-Moretti ha le carte in regola per fare bene, visto che tutti e tre sono dotati di una buona e importante fisicità nonostante la diversità nei ruoli. Tra i tre quello certamente più quotato è Sarto, un po’ per il background a tinte anche azzurre, un po’ per l’importanza che ricopriva in quella squadra mina vagante che è stata Rieti la passata stagione. Ma attenzione anche agli altri due, che hanno percorsi abbastanza simili in quanto esperienze e ambizioni. Occasione definibile “della vita” per entrambi, essere allenati da un coach come Caja ci si augura che li porti all’esplosione che a quest’età può ancora arrivare (come si è visto con Bolpin, per esempio).
«Abbiamo costruito una squadra che ha buona fisicità e buon dinamismo, il talento non è probabilmente la nostra migliore caratteristica, ma ci sono buone individualità: ritengo che quello creato sia un gruppo molto funzionale alla pallacanestro che vogliamo giocare. Il mio giudizio sul nostro mercato è positivo» ha continuato Portaluppi. Sottolineando come le partite si giocheranno principalmente nella propria metà campo che in quella avversaria, strategia già usata da Caja, i presupposti, per il nuovo GM, ci sono tutti.
Fonte: Damiano Montanari – Più Stadio
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