Fortitudo Bologna
Hic Sunt Leones – Pesce&Cola Cola
La Fortitudo si lecca le ferite e si prepara ad affrontare la Ferraroni Juvi Cremona in trasferta domenica sera
Hic Sunt Leones (S2, E6) – Alla fine i più contenti domenica sono stati i fortunati degustatori della grigliatona di pesce al di fuori del Paladozza (ovviamente, insieme alle coche miscelate al piscio, prelibatezza che si vende in zona, evidentemente), visto che di quello visto in campo durante Fortitudo-Pesaro, forse, è bene dimenticarsene in fretta. Magari non di tutto, ecco, con il solito cuore biancoblù che batte e sbatte prepotentemente nel petto degli 8 coraggiosi che si sono trovati a dover scalare una montagna a mani nude contro la banda pesarese. L’epilogo sorride al manipolo di giovani ragazzi biancorossi, bravi nel gestire il rimonta matta e disperatissima dell’Aquila nell’ultimo parziale.
Fortitudo, riecco Morgillo?
Fortunatamente, la notizia della sconfitta non è stata l’unica della settimana della Fortitudo: si riapre il mercato con Morgillo, che in Fortitudo già ci passò nell’era Caja: più di muscoli che di testa cestistica, ecco, ma di questi tempi, e soprattutto in queste condizioni, un lungo in grado di dare un po’ di respiro al bravo Moretti. E se pioggia di falli sarà, diciamo, perdoneremo il buon Alessandro, che già due anni fa ci fece sospirare con la sua vena combinaguai accanto agli avversari. E guarda caso domenica si gioca proprio con la Juvi, ultimo lido del napoletano, che ha sostituito il classe ’99 con l’italo-argentino Bortolin. Quindi Cremona sia, dunque, con la Fortitudo alla ricerca di un motivo rapido e indolore (nel senso senza infortuni, grazie) per provare a tornare a correre in classifica.
Alessandro Morgillo in biancoblù (©Valentino Orsini Fortitudo Flats Service Bologna)
2 bocciati di domenica
Ci sarà da capire che fine ha fatto il Matteo Imbrò che la Fortitudo conosce, quello che ha fatto piangere generazioni biancoblù e che avrebbe potuto sostituire un neurochirurgo a cuore aperto, vista la precisione millimetrica espressa dalle sue mani. La versione con l’Aquila sul petto, a eccezione dell’evidentemente ingannevole sfida contro Roseto, sta convincendo quanto le fragole di febbraio, facendo sorgere dubbi, oltretutto, in merito a quella che è stata la decisione di scalare massicciamente di ruolo sul finire della preseason. Imbrò sì? Imbrò no? per ora è Imbrò boh, nel senso che dopo 5 giornate la scala è ancora salda a terra, ma per salire sui pioli bisogna che poggi su fondamenta più sicure.
E ci sarà anche da capire cosa può effettivamente dare Della Rosa a questa squadra, in campo, ovviamente, visto che le sue qualità di uomo spogliatoio sono indiscusse. Che sia il meccanismo Fortitudo a non premiare il play toscano, visto quasi il decennio passato da capitano del Pistoia? Forse, perché anche in questo caso è evidentemente presto per dirlo. Che il fatturato a oggi non soddisfi però è evidente, perché a esclusione di una serie di (buoni) assist il giocatore a oggi è il primo a buttarsi sul ring, ma per vincerla sembra sempre aver bisogno di qualcuno che meni più forte dal suo lato.
Gianluca Della Rosa (©Fortitudo Pallacanestro)
Quando e come, Anumba?
Insomma, la sconfitta contro la colleganza pesarese non ridimensiona nulla, ecco, tra la convocazione di Sarto con Italbasket (evviva!) e l’attesa che rientri Mazzola, per colpa del quale il mondo Fortitudo si sta trasformando in un agglomerato di grossi uomini dotati di baffi di medio-gigantesca grandezza. Ma a noi piace, quindi continuiamo così, mi raccomando. Poi ci sarà da capire cosa fare di Anumba, che ha rifiutato lo scambio con Cremona per giocarsi le sue carte a Bologna. Ma quando? A inizio preseason si parlava di settimane, ma dopo oltre due mesi di latitanza, è anche da capire quando e soprattutto come l’ex Rimini potrà essere utile alla causa dell’Aquila. Sperando che nessuno si intossichi con le pizzette vecchie di una settimana e i suddetti cocktail coca e pipì denunciate dal solito simpaticone la scorsa settimana, ci si vede in campo domenica.
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