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Paulius Sorokas, definizione di leader

Dopo il passaggio a vuoto nella prima partita Paulius Sorokas in Fortitudo ha conquistato letteralmente tutti: carattere, leadership, carisma

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Paulius Sorokas crediti Fortitudo Bologna
Paulius Sorokas (©Fortitudo Pallacanestro Bologna 103)

Se si dovesse scegliere un volto di quest’inizio di stagione della Fortitudo, la scelta di molti, se non di tutti, ricadrebbe su Paulius Sorokas. Ragazzone lituano di 204 centimetri, mani educate attaccate a tanti muscoli ma soprattutto tanto, tanto cuore. Ed è forse questo il segreto di Sorokas, lui che dopo una manciata di partite era già diventato una cosa sola con la Fossa e con l’Aquila in generale.

Paulius Sorokas crediti Fortitudo Pallacanestro

Paulius Sorokas (©Fortitudo Pallacanestro)

Paulius Sorokas, un leader di cui la Fortitudo aveva bisogno

Non si sta parlando solo di statistiche. Certo, quelle aiutano, perché Paulius confeziona una doppia doppia praticamente in ogni partita che gioca. Le sue medie (17.2 punti, 8.8 rimbalzi e 1.7 assist) urlano solo una parola: concretezza. Ma, per chi scrive, il vero segreto di Sorokas è va ben oltre questi dati. Il classe ’92 è un inno alla fortitudinitas, al giocare non solo con mani e piedi, ma con la pancia, con il sangue, ma soprattutto con l’anima che butta ogni secondo sul parquet. Una sbattanza totale, figlia di un atteggiamento sempre propositivo in campo, e soprattutto dove si capisce che in squadra c’è un leader, un leader vero, che quando c’è da tirare fuori unghie e denti non si tira mai indietro. Anzi, si butta per primo nella mischia.

Senza voler fare degli ingenerosi paragoni con l’anno scorso, quest’anno il mondo Fortitudo ha a che fare con un profilo quasi atipico rispetto agli ultimi anni. Sorokas conosce a memoria il basket italiano, vista la lunga militanza nel Bel Paese da ben 11 anni. Parla alla perfezione la lingua, ma soprattutto si pone come un uomo del popolo. Anzi, un uomo per il popolo, che non manca di andare a esultare coi bambini a fine partita, che scherza durante le sfide dalla linea di metà campo coi compagni, che beve la birra che gli offrono i tifosi, che alza le braccia verso la Fossa quando capisce che c’è bisogno di qualcosa in più per i compagni. Che non ha battuto ciglio quando c’è stato da adattarsi a un ruolo diverso da quello per il quale era approdato in Fortitudo. In sintesi, un leader.

Paulius Sorokas (©Fortitudo Pallacanestro)

Paulius Sorokas (©Fortitudo Pallacanestro)

In chiusura

C’era chi a vederne il curriculum, quest’estate, aveva storto il naso, non vedendo il solito passaporto americano varcare la soglia del Paladozza. E c’era stato chi vedendo la retrocessione di Scafati aveva subito urlato la disfatta, così come era accaduto dopo la prima sfida dell’anno a Roseto, in quella che, a tutti gli effetti, si era rivelata la più classica delle serate storte. Da quel momento non ci sono più stati cali da parte del lituano, che anzi si è rivelato il più continuo, in termini di produttività, dell’intera banda cajesca. Evviva la concretezza, dunque, di quello che a oggi si è rivelato cuore e anima di questa Fortitudo.

Paulius Sorokas crediti Fortitudo Bologna

Paulius Sorokas (©Fortitudo Bologna)

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