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FORTITUDO: la conferenza stampa di Boniciolli – 19 Mar

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In vista della gara casalinga contro Orzinuovi che andrà in diretta su Sky, sabato alle ore 18, il coach della Fortitudo Matteo Boniciolli ha parlato in conferenza stampa. Prima delle parole del coach, però, Andrea Tedeschi, a nome della società, ha voluto fare le condoglianze alla famiglia Pavignani, per la morte di Marco, venuto a mancare nella notte. Pavignani  è stato anche consigliere della Biancoblu basket.

Boniciolli, poi, ha parlato del momento della sua squadra e della gara di sabato: “Le condizioni sono in via di miglioramento, questo gruppo ha lavorato molto duramente per un mese, quello  era il tempo che mi ero dato per caricare la squadra anche dal punto di vista fisico. Che la squadra abbia risentito dal carico lo si è visto dai piccoli acciacchi fisici, ma per fortuna nulla di grave. Montano è rientrato e ci sarà assieme a Samoggia. Siamo nella seconda fase di questo mini programma che prevede l’accorciamento degli allenamenti e l’introduzione di molti concetti offensivi che abbiamo introdotto per avere un linguaggio comune da usare nei playoff. Ci siamo allenati molto bene, sempre con grande attenzione e entusiasmo, sono molto soddisfatto di questo. Ci vorranno ancora una o due settimane per essere pronti e per come io intenda l’ essere pronti. Stiamo ampiamente rispettando la tabella di marcia sia in termini tecnici che fisici per quando conterà. Mi sono fatto un’idea: mai come in questo campionato la stagione regolare e i playoff saranno differenti. Ad esempio le due squadre che abbiamo affrontato sono squadre in cui differenza di altezza fra play e pivot è minima. La nostra squadra è oversize per la categoria. Orzinuovi fa zone Press e corre: giocarne una ci sta, giocarne 5 in 12 giorni diventa più complicato in ottica playoff. La Fortitudo in gara singola ha avuto problemi più di una volta, ma credo che questa squadra sia più adatta ai playoff che alla regular season. Sia Pordenone che Orzinuovi giocano una pallacanestro eccellente. Sto cercando di valutare sempre il lavoro che facciamo in prospettiva”.

“La grande soddisfazione è il vedere quotidianamente un’identità comune affermarsi e crescere. Nei playoff voglio arrivare sapendo cosa siamo noi e poi adattarci all’avversario, poi è chiaro che giocare contro squadre come Pordenone e Orzinuovi che sono molto simili e giocano 40′ di zona non è semplice. Contro una zona così prolungata ti può capitare di sbagliare 5 tiri di fila poi se gli avversari riescono a tramutarli in contropiede sono bravi. Non mi aspetto una reazione ma una continuazione. Abbiamo iniziato un percorso che sta andando meglio di quanto mi aspettassi. Abbiamo perso una partita contro avversari che nell’ultimo quarto han fatto cose miracolose. Non vedo nessun motivo per cui noi dobbiamo reagire a qualcosa. Dobbiamo continuare su un percorso di rafforzamento della nostra identità e crescita sia fisica che tecnica. Non abbiamo fatto alcun intervento sul mercato ma è una squadra che è cambiata molto. Candi è il play titolare,Mancin gioca 10/15′ a partita. Abbiamo ridotto minuti lavorando sulla qualità, e abbiamo inserito cose più tattiche. Non vedo motivi per cui bisogna parlare di reazione: a Pordenone non abbiamo giocato svogliati tutt’altro, ma quando giochi con la Fortitudo in quarta serie bisogna sempre puntare a vincere. Abbiamo impostato un cammino differente, ogni allenatore ha le sue identità e le sue convinzioni. Ieri pomeriggio abbiamo cominciato il processo di accorciamento della durata e aumento della richiesta negli allenamenti, dividendo l’allenamento in quattro stanze che richiedevano attività specifiche. C’era il rischio del rigetto, ma mi sono limitato a chiedere un po’ di più a quello che pensavo di poter pretendere, mentre loro si sono concessi completamente. Qui ho trovato un gruppo di giocatori che si sono aperti e si sono fatti guidare. Sono costantemente alla ricerca di un allenamrnto che ottimizzi la qualità della proposta nella riduzione dei tempi”.

Su Candi: “Sabato il titolare sarà ancora lui perché se lo merita. L’intervista di Candi mi ha fatto capire che lui ha compreso cosa voglio da lui. Quando metto in campo un giocatore non ho mai guardato la sua carta d’identità ma solo cosa può dare per vincere o perdere la partita”.

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