Basket
La Virtus Segafredo liquida la pratica Morabanc Andorra con personalità: 87 – 72
VIRTUS SEGAFREDO BOLOGNA – MORABANC ANDORRA 87 – 72 (17-28; 43-38; 64-49)
Virtus Segafredo: Gaines 11, Pajola 2, Baldi Rossi 10, Markovic 10, Ricci 5, Delia 2, Cournooh, Hunter 7, Weems 6, Nikolic n.e., Teodosic 15, Gamble 19. All. Djordjevic
Morabanc: Perez 3, Sy 4, Llovet 7, Massenat 5, Hannah 15, Todorovic 7, Diagne 9, Walker 5, Colom, Jelinek 10, Senglin 7. All. Navarro
Arbitri: Pukl, Laurinavicus, Baumanis
Tiri liberi: BO 10/14; AN 9/15
Falli: BO 22; AN 20
Rimbalzi: BO 39; AN 29
Tiri da 2: BO 22/38; AN 15/38
Tiri da 3: BO 11/28; AN 11/27
La partita di 7DAYSEuroCup è importante, per la Virtus Segafredo: a parte i punti in palio, è il primo test davvero probante per questa squadra che sta cominciando a trovare una chimica ma non si è ancora misurata con vere corazzate, fin qui. Andorra, come ha detto Djordjevic, è società in rampa di lancio da un po’, sta lavorando assai bene ed è venuta a Bologna sicuramente con spavalderia. Ha perso a Monaco ma ha poi distrutto Ulm. Pratica un gioco molto fisico e spara da lontano come i cecchini. I quintetti iniziali sono Markovic, Gaines, Weems, Ricci, Gamble per la Virtus, Sy, Massenat, Diagne, Walker, Hannah per Andorra. Parte a razzo Hannah con due triple, prova a rispondergli Ricci ma non basta, perché Walker imita il compagno. Dopo neanche due minuti è 3-9, Djordjevic chiama il timeout. La reazione è immediata, perché al rientro il pareggio arriva in un amen con Gamble protagonista. Ai liberi Weems trova anche un minimo vantaggio, vanificato dal solito Hannah, ma Gamble riporta la parità, prima di essere sostituito da Delia. L’ingresso fra le VuNere di Teodosic e Hunter sembra una dichiarazione di guerra, ma la Morabanc non si intimorisce e replica con l’ingresso di Senglin per poi cambiare praticamente l’intero quintetto. Non è un brutto basket, con la precisione di Andorra al tiro da fuori che fa la differenza. Quando poi la Virtus perde palla a metà campo e Perez la punisce con la schiacciata del -11 in casa bolognese ci si comincia a preoccupare. Al primo intervallino è 17-28.
Markovic come indispettito apre le danze nel nuovo periodo con una tripla più che voluta, poi Gamble suona la carica con una schiacciata che lo porta a raggiungere Hannah in doppia cifra, stoppa e vola in lunetta dopo un rimbalzo in attacco. Peccato che i tiri liberi non siano la sua specialità, ma uno lo mette e torna il -5 virtussino al 13°. Tuttavia i bianchi iberici tirano da tre che è una meraviglia. La diversa intensità bolognese guadagna un nuovo minivantaggio con la tripla di Gaines a 4’35” dall’intervallo, 32-31. È solo temporaneo, ma è importante essere tornati in partita con questa decisione, tra l’altro con percentuali al tiro pesante da prima divisione. Alla sosta infatti il tabellone segna 43-38: insomma, la Virtus non si disunita, anche se la Morabanc resta lì come un condor.
Il parziale punto a punto di inizio terzo periodo testimonia l’incapacità dell’uno di dominare sull’altro. L’incontro procede vivace, con qualche scaramuccia sul parquet, in stile vecchia Europa. Gamble imbeccato al bacio da Teo continua a schiacciare ma esagera nell’esultare e si prende un tecnico, nel frastuono assordante stoppa Walker alla Harlem ma Andorra non si scompone e non vuole saperne di cedere, finché Baldi Rossi non mete la tripla importante del + 9 e poi i liberi del 60-49. Ora i bianchi iberici paiono un po’ incartati e Teodosic inventa uno sei suoi numeri che però Hunter non riesce a concretizzare pienamente. La Segafredo stringe sempre più le maglie in difesa, Senglin e Hannah non macinano più gioco utile, Baldi Rossi rimette la tripla. Il quarto finisce così 64-49. Non è chiusa, ma il trend potrebbe essersi rovesciato.
Macché, Andorra non ne vuole sapere di mollare, e cerca le forze per reagire ad ogni definitivo tentativo di fuga bolognese, almeno fino al 33°, pur essendo sotto in doppia cifra. A 6’47” gli arbitri rilevano un antisportivo a Gamble che di fatto lo spedisce anzitempo negli spogliatoi, per via di un tecnico precedente, ma tanto c’è un Pippo Baldi Rossi formato coppa che tiene il campo come ancora quest’anno non si era visto. Poi un po’ esagera, bisognerebbe tener conto anche dello scarto, Sale lo sa e finisce la partita col quintetto più “in” possibile, Teo, Markovic, Weems, Ricci e Hunter. Alla fine, lo scarto è + 15, non c’è neanche male, in prospettiva e per come si erano messe le cose in partenza. I tifosi acclamano Alberto Bucci, Andorra torna a casa un po’ abbacchiata con il tabellone che dice 87-72 e la Virtus può ritenere la missione compiuta, anche grazie all’ormai consueto strapotere sotto le plance.
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