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Qual’è la vera Virtus? Le due facce di una medaglia che preoccupa ed entusiasma
Virtus Bologna in Eurolega: entusiasma contro le big ma fatica lontano da casa. Qual è il suo vero volto dopo otto giornate?
Essere o non essere, è questo il dilemma? Sicuramente lo era per Amleto, ma probabilmente anche per Ivanovic e suoi ragazzi. La Virtus Bologna ha raccolto in questo avvio di Eurolega quattro vittorie ed altrettante sconfitte. I successi sono arrivati contro squadre di livello assoluto come Real, Monaco e Panathinaikos in casa, ma lontano dal PalaDozza le V Nere sono riuscite a battere solamente l’Asvel e non senza difficoltà. A Valencia, Parigi, Kaunas e Monaco di Baviera sono arrivate invece prestazioni ben poco convincenti, sopratutto le ultime due.
©Virtus Bologna
Qual’è allora la vera Virtus Bologna? Quella capace di entusiasmare contro le big al PalaDozza o quella arrendevole e poco brillante contro le pari livello lontano da casa? Come sempre, in questi casi, la risposta sta nel mezzo, e dopo otto giornate di Eurolega a regnare dev’esser l’equilibrio.
Montagne russe
La Virtus Bologna è al momento capace di stupire ma anche disarmare i propri tifosi, che spesso ne rimangono confusi. Le potenzialità sono evidenti, ma non certo tali da poter ambire alle vette più alte della classifica. Così come, le problematiche emerse in trasferta non sono la condanna ad un percorso di bassa classifica.
Questa squadra, andrà accettata per quelli che sono i suoi pregi ma anche i suoi difetti, dovuti all’inesperienza di alcuni e alle caratteristiche di altri.
Edwards (©Virtus Bologna)
L’idea di gioco e i margini di miglioramento
Le palle perse, citate dallo stesso Ivanovic, sono frutto di un gioco al momento legato alla costante ricerca di alcuni profili. Non si può quindi pensare che le avversarie non si adattino a determinate caratteristiche e fuori casa è inevitabile che il problema venga amplificato.
I margini di miglioramento sono però evidenti, con un Vildoza attualmente al di sotto delle aspettative, ma anche lo stesso Diouf più croce che delizia ma con evidenti capacità per poter impattare a questo livello. Lo stesso Alston che a fasi alterne dimostra di poter essere un giocatore di livello e un Niang che avrà bisogno ancora di sbagliare e inevitabilmente sarà tra i più discontinui della squadra almeno in questa fase iniziale.
Vildoza (©Virtus Bologna)
La classifica
Al netto di tutto rimane un record del 50% che permette ai bianconeri di stare in quel limbo che gli compete. Da qui, se a livello mentale e di squadra arriveranno pochi ma importanti passi avanti questa formazione potrà ambire alla zona Play-in, in caso contrario si tornerà in quelle posizioni di classifica che, ad inizio stagione e budget alla mano sembravano essere le più adatte ai bianconeri.
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