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Virtus, luci e ombre: dominante in casa, fragile in trasferta

L’andamento altalenante tra partite in casa ed in trasferta continua a segnare la stagione: domani le V Nere in campo a Treviso

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Foto Virtus

La Virtus Bologna è tornata da Barcellona con un’altra sconfitta esterna in Eurolega, ma soprattutto con la sensazione di aver lasciato per strada una grande occasione. Al Palau Blaugrana i bianconeri hanno mostrato per lunghi tratti il loro volto migliore, mettendo in difficoltà una squadra catalana ancora in fase di assestamento tecnico.

Eppure, come già accaduto in altre trasferte europee, il momento decisivo è stato fatale. Il ko contro il Barça conferma un trend ormai evidente: in casa la Virtus sembra imbattibile, trascinata dal PalaDozza, mentre lontano da Bologna continua a inciampare nei soliti blackout che pesano come macigni sulla classifica. Adesso per la formazione di coach Dusko Ivanovic c’è da affrontare un’altra delicata sfida di LBA, in programma domani alle ore 20 al PalaVerde contro Treviso.

I BLACK OUT COSTANO CARO. 

La gara di Barcellona sembrava indirizzarsi nel modo migliore. Sul +8 a inizio dell’ultimo quarto, la Virtus aveva chiaramente tra le mani l’inerzia della partita e stava giocando una pallacanestro efficace su entrambe le metà campo. Da lì, però, tutto si è improvvisamente spento. Il terribile parziale di 0-16 incassato nel momento clou ha ribaltato l’incontro, ridando fiducia a un Barça ondivago e ancora in cerca di stabilità dopo il cambio in panchina. Le Vu Nere hanno provato a reagire, e resta qualche rimpianto per un possibile fallo non fischiato su Vildoza sul -3, ma la verità è che il match si è deciso prima, con i canestri di Punter e Clyburn a chiuderlo definitivamente.

La fragilità mentale lontano da Bologna è ormai un tema ricorrente. Mentre al PalaDozza atmosfera e tifo riescono spesso a colmare qualche lacuna di esperienza, in trasferta ogni blackout diventa un colpo quasi sempre letale. È questo uno dei principali nodi che coach Ivanovic dovrà sciogliere per trasformare una squadra già competitiva in un gruppo realmente continuo ai massimi livelli europei.

Jallow

Foto Virtus

DIARRA CRESCE, JALLOW E MORGAN CONVINCONO.

Nonostante l’amarezza per il risultato, qualche segnale incoraggiante non manca. Su tutti spicca la crescita di Diarra, protagonista di minuti solidi e preziosi proprio nel miglior momento della Virtus. Il quintetto con doppio lungo ha funzionato bene, forse meglio dei quattro piccoli, e il maliano avrebbe probabilmente meritato più spazio. Bene anche Jallow e Morgan, trascinatori per ampi tratti della sfida. Da rivedere, invece, la gestione della squadra di coach Dusko Ivanovic che, anche a Barcellona, ha effettuato rotazioni discutibili, che sono poi costate carissimo alla Virtus.

La stagione, però, non lascia tempo ai rimpianti: domani sera si torna già in campo in campionato. E la Virtus dovrà ripartire dalle cose buone viste a Barcellona, cercando di lasciarsi alle spalle quei blackout che continuano a costare troppo cari.

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