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VIRTUS – Cancellato il -2 in classifica: Virtus a fatica su Capo d’Orlando (74 a 69) – 18 ott

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Prima casalinga per la truppa di coach Valli, che cerca di dare seguito alla buona prestazione di settimana scorsa in quel di Sassari, nonostante fosse arrivata una sconfitta. Avversario di oggi l’Upea Capo d’Orlando, squadra che la stagione scorsa era agli ordini di mister Pozzecco, ora tornato nella sua Varese.

Il match parte a rilento, ritmo blando e compagini che litigano con i ferri per i primi due minuti. Ritrovata la  fiducia, è la Virtus a prendere le redini del gioco, grazie anche al contributo della panchina. E’ infatti Mazzola (al tempo già con Valli a Ferrara) a suonare la carica, seguito dal tandem tutto a stelle e strisce Gaddy-Hazell che risponde per le rime alla bomba esplosa in precedenza dal navigato Soragna. Copione invariato anche nella frazione seguente, dove i padroni di casa continuano a cavalcare l’onda di entusiasmo americano, evidentemente contagioso in questi giorni di tacopiniana memoria. E’ però l’asse Archie-Hunt a raffreddare gli spiriti bianconeri a metà tempo: 7-0 di parziale e ospiti che si riavvicinano pericolosamente. Ci pensa Fontecchio a ridare voce alla Unipol Arena: con due bombe in fila, la seconda da distanza siderale, brucia la retina e segna il nuovo +6. Seguono l’ottimo lavoro di Gilchrist a rimbalzo e la reattività di Hazell che portano le V nere all’intervallo al massimo vantaggio (43-31).

Al rientro in campo continua il momento positivo: White delizia i presenti con movimenti di classe, mentre Fontecchio risulta sempre più determinante su ambo i lati del campo. L’Upea tenta la zona, ma non si rivela una carta vincente. Le guardie virtussine attaccano bene gli spazi, dando buona continuità alle trame offensive. Imbrò, ritrovato dopo il lungo infortunio della passata stagione, segna il +20 con una tripla delle sue. Virtus ora in controllo e siciliani in totale confusione. “Finita qui”, è il pensiero che pervade le menti di molti, ma così non è. Dopo aver raggiunto il massimo vantaggio al minuto 33, il motore bianconero si ingolfa malamente. Il ferro respinge ogni tipo di conclusione, la lucidità scarseggia e l’ansia prevale. Gli ospiti non perdono la speranza e guidati da uno scatenato Freeman, si portano sul -2 a 50” dalla fine. Sembra un film già visto troppe volte nella scorsa stagione, ma fortunatamente Gaddy prima e White poi scrivono una storia diversa. Quest’ultimo si rende protagonista nel finale stoppando per due volte consecutive le conclusioni ospiti, regalando così un’importante vittoria ai suoi compagni con i quali può esultare sul punteggio di 74-69.

Vittoria meritata per una squadra che ha saputo controllare il match per lunghi tratti, esprimendo anche buon gioco. Troppa la sofferenza nel finale, figlia di scelte tecniche rivedibili e troppi errori di mentalità. Bene la difesa, apparsa solida e sicura nelle collaborazioni. Su tutti Fontecchio: un fattore determinante per le sorti del match. 

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