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VIRTUS – La capolista EA7 Milano sbanca Bologna col minimo sforzo: 58-81 il finale – 30 dic

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GRANAROLO BO: White 13, Cuccarolo, Gaddy 6, Imbrò 4, Mazzola 8, Tassinari, Benetti, Hazell 5, Gilchrist 5, Ray 17. All. Valli.

EA7 EMPORIO ARMANI MI: Ragland, Brooks 24, Gentile 12, Gigli 4, Cerella 6, Melli 10, Meacham 4, Kleiza 7, Fumagalli 2, James 2, Samuels 7, Moss 3. All. Banchi.

La Granarolo torna tra le mura amiche a seguito dell’importante successo di soli tre giorni fa in quel di Pesaro. La missione che attende quest’oggi la Valli band appare però molto difficile vista la caratura dell’avversario che risponde al nome della EA7 Milano. La capolista giunge per continuare la propria marcia inesorabile verso un probabile bis tricolore da festeggiare a stagione terminata. La Virtus, consapevole dell’evidente divario tecnico-fisico, non vuole recitare però il ruolo della vittima sacrificale. I padroni di casa partono subito forte, schierandosi a zona 2-3 per tenere lontani da canestro i potenti lunghi avversari. L’arma tattica appare vincente, con il gigante Cuccarolo ad ostacolare le conclusioni ospiti. Bologna cerca il primo allungo grazie al solito Ray che sembra non essersi mai spento dopo il fantastico tiro della vittoria dello scorso match. Sono ben 7 i punti messi a segno dal capitano, al quale però risponde inesorabile Milano con le triple di Moss e Melli. Gara dal ritmo basso ma caratterizzata da alte percentuali, che conducono le compagini al sostanziale equilibrio a quota 21 a pochi secondi dalla prima sirena. Proprio su questa Gilchrist trova il buzzer beater che consente a Bologna di chiudere in vantaggio la prima frazione (23-21). I bianconeri sembrano pronti per giocare ad armi pari contro la corazzata lombarda, ma il motore casalingo si inceppa improvvisamente. Guidata da un solido Gentile, in campo contro i pronostici della vigilia, l’EA7 compie uno strappo decisivo. Con un parziale di 16-0, complice una difesa asfissiante e granitica, Milano blocca qualsiasi trama offensiva orchestrata dai padroni di casa, ora in evidente stato confusionale. Virtus che segna solo dalla lunetta, rimanendo fredda e lucida ma soprattutto ancorata alle speranze di recupero, limitando lo svantaggio a sole dieci lunghezze. Una tripla di Brooks, però, riporta Bologna a -13 sulla sirena dell’intervallo.

Al rientro in campo la Valli band ritrova l’entusiasmo dei primi minuti, muovendo bene la palla e riuscendo a registrare la retroguardia. L’asse Mazzola-Ray sembra funzionare, ma bastano pochi istanti di pressione difensiva alla capolista per ampliare nuovamente la forbice. Nella frazione si accende l’ex Brooklyn Nets Brooks, che mette a segno ben 13 punti (con 3/3 dall’arco), con cui guida i suoi al massimo vantaggio sul 45-66. L’ultimo periodo è pura accademia per Milano, che conduce in porto il proprio vascello senza particolari problemi. Encomiabile lo sforzo prodotto da Bologna, sospinta dalla verve difensiva di due giovani del proprio vivaio, Benetti e Tassinari. La gara vive su repentini capovolgimenti di fronte, ma le percentuali non sono certo quelle mostrate in precedenza. Mentre White sbaglia ambo i liberi, sul lato opposto risponde con la stessa moneta il giovane Fumagalli, la cui mano non trema. E con la gloria del play milanese, si conclude la gara sul 58-81.

Battaglia dura quella combattuta quest’oggi dalla Granarolo, alla quale va riconosciuto il merito di averci provato sino alla fine, alternando varie armi tattiche. L’assenza di Fontecchio si è fatta sentire, nonostante White abbia fatto di tutto per non farlo rimpiangere. Quando però le percentuali dal campo calano così drasticamente durante il corso del match, si fa veramente dura, soprattutto avendo davanti un avversario di simile caratura. A Milano sono infatti bastati pochi minuti di difesa impenetrabile per scavare un solco difficilmente arginabile dai bianconeri. Peccato aver chiuso l’anno con una sconfitta, ma è di buon auspicio per il prossimo il piglio con cui si è affrontata la gara. Il 2015 porrà da subito un ostacolo impegnativo da saltare. Ci sarà infatti l’Acea Roma sul cammino della Virtus, che si augura di avere un Fontecchio in più per tentare l’impresa. Never say never. Believe it!

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