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La Virtus Segafredo crolla a Cremona: 87 – 70 per la Vanoli

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foto Virtus Pallacanestro

 

VANOLI CREMONA – VIRTUS SEGAFREDO BOLOGNA  87 – 70   (22-18; 46-38; 61-58)

Vanoli: Saunders 15, Gazzotti n.e., Diener 7, Ricci 3, Ruzzier 11, Mathiang 14, Crawford 11, Aldridge 13, Stojanovic 13, Feraboli. All. Sacchetti

Virtus Segafredo: Punter 18, Martin 1, Moreira 16, Pajola, Taylor 6, Baldi Rossi , Cappelletti, Kravic 7, Aradori 12, Berti n.e., M’Baye 10, Cournooh 1. All. Sacripanti

Arbitri: Mazzoni, Borgo, Nicolini

Tiri liberi: CR 14/18; BO 8/12

Rimbalzi: CR 35; BO 33

Falli: CR 16; BO 23

Tiri da 2: CR 23/41; BO 24/42

Tiri da 3: CR 9/25; BO 5/20

L’incontro di questa sera dovrebbe servire per capire quali possano essere le reali ambizioni della Virtus Segafredo in questo campionato. Una vittoria aprirebbe scenari impensabili solo qualche settimana fa, una sconfitta la condannerebbe, salvo sorprese, a limitare la propria lotta ad un ingresso sufficientemente anonimo ai playoff. La crescita della formazione bianconera in verità è stata costante, la partecipazione alla Basketball Champions League è stata faticosa ma molto importante per farne lievitare esperienza e autostima; si tratta, da qui in avanti, di verificare la reale consistenza tecnica di questa squadra per poterne programmare il divenire che la proprietà vorrebbe fosse in crescita sia in Italia che nel continente. La Vanoli, però, non sarà avversario malleabile, poiché ha da difendere una posizione in classifica che una nuova sconfitta potrebbe mettere in serio pericolo, rigettandola addirittura nel gruppone delle contendenti all’ingresso ai playoff, dopo avere quasi sistematicamente respirato l’aria della più alta quota fino a questo momento.

Infatti Cremona parte subito concentratissima, segnando ad ogni azione nelle prime quattro, mentre la Virtus risulta molto più macchinosa e subisce un 8-2 , prima di un avventurosa penetrazione di Aradori, ma anche una tripla di Diener e poi quella di Aldridge, subito dopo un errore clamoroso di Moreira in schiacciata, che portano il risultato a 14-6. Entra in scena allora Punter che realizza i 5 punti consecutivi che permettono ai bolognesi di non perdere troppo il contatto. Con la tripla di Aradori arriva infatti il -1, 15-14, al settimo minuto, mentre l’ingresso di Pajola al posto di Taylor (già carico di due falli) ha mutato di parecchio l’intensità difensiva virtussina. Che non sia peraltro del tutto giornata lo dimostra uno strano autocanestro di Kravic su rimbalzo difensivo, per quanto al primo riposo il tabellone dica solo 22-18, uno scarto sopportabile per la Segafredo, in considerazione soprattutto della differenza di gioco fin qui messo in campo dalle due formazioni.

Il secondo quarto comincia col nono punto di Punter, seguito dalla schiacciata di Kravic per un temporaneo pareggio. È tuttavia un attimo per i cremonesi riportarsi avanti: sono molto più reattivi, il che è poi la loro specialità. A 4’18” dall’intervallo il punteggio è 36-28. Entra in campo Cournooh, è una bella notizia perché è il ritorno dopo un infortunio che lo ha tenuto lontano dal campo da prima di Natale. Non muta tuttavia il trend: uno spettacolare alley oop di Crawford per Mathiang sancisce il 42-32, che diventa 46-38 alla sirena dell’intervallo lungo. Lasciano un po’ perplessi i 10 falli fischiati alla Virtus rispetto ai 6 alla Vanoli, in considerazione della molto maggiore pressione difensiva dei cremonesi, ma bisogna riconoscere che questa è la tipica squadra che la Segafredo ha dimostrato di soffrire più di ogni altra, per l’intensità che è in grado di mettere lungo tutto l’arco della gara.

Lo 0-4 ad inizio ripresa è firmato Moreira, ma anche stavolta è un attimo, perché il ritmo partita resta lo stesso e Cremona riprende il largo. È sintomatica una stoppata subita da Aradori dall’angolo che evidenzia una lentezza di movimenti d’attacco che la squadra di Sacchetti punisce sistematicamente. Per un minutino si registra un tentativo di riavvicinamento dei bolognesi, finalmente col coltello tra i denti, prontamente respinto. Poi, sul finire del quarto, improvvisamente Bologna si accende guidata dal tiro di Punter e da una difesa ancora più aggressiva, per cui il risultato all’ultimo intervallo è abbastanza inaspettatamente 61-58.

L’ultimo periodo comincia in modo più nervoso, come se entrambe le squadre avessero realizzato che il risultato non sia poi così scontato. Quasi subito viene fischiato il quarto fallo a Punter, che tuttavia Sacripanti tiene in campo per non limitare la forza offensiva della squadra. A 6’30” dalla fine però l’esterno americano commette il quinto, sul 65-60. Ne segue un 5-0 per la Vanoli che sa già di condanna. La palla gira poco e male, per la Segafredo, se è stata in partita fin qui si deve soprattutto ai gesti tecnici del suo tiratore principe. Uscito lui, è rimasto poco da dire, e per Cremona è festa: limitata la tensione, le entra tutto, anche da lontanissimo. Finisce 87-70. La Segafredo si ridimensiona, la Vanoli prosegue il proprio percorso per restare nelle prime quattro. La formazione di Sacripanti ha fatto riemergere limiti caratteriali, più che tecnici. Anche giocatori come Moreira e Aradori, allo score in doppia cifra, in verità contribuiscono limitatamente alla causa se poi in difesa assomigliano a telepass, come buona parte, oggi, della compagnia.

Così, la Virtus torna a casa con le pive nel sacco, avendoci creduto, in teoria, ma in pratica arrendendosi quasi subito alle folate di un’avversaria che si è mostrata più matura agonisticamente.

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