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Amarcord – Le Nazionali che hanno fatto più gol nella storia del Bologna FC

Scopriamo insieme quali sono le Nazionali che hanno portato più reti nella storia del Bologna Football Club dal 1909 a oggi.

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Amarcord - Le Nazionali che hanno fatto più gol nella storia del Bologna FC - 1000 Cuori Rossoblù
Amarcord - Le Nazionali che hanno fatto più gol nella storia del Bologna FC - 1000 Cuori Rossoblù

Nella sua lunga storia, il Bologna FC conta dal 1909 ad oggi un totale di 5668 reti, segnate da giocatori provenienti da più di 40 paesi diversi. Tra le Nazionali che hanno portato più gol nella storia del Bologna FC, il primo posto non poteva che essere occupato da quella italiana. L’Italia, ha portato al club felsineo ben 4315 reti di cui l’ultima è stata quella segnata da Riccardo Orsolini nella trasferta a Firenze.

Tra gli italiani che hanno segnato più reti nella storia del club felsineo troviamo in prima posizione il grande Angelo Schiavio con 253 reti. La medaglia d’argento va a Carlo Reguzzoni con 168 reti e quella di bronzo ad Ezio Pascutti con 142. Indietro di sole due reti, con 140, occupa il quarto posto Giuseppe Savoldi. Riccardo Orsolini, nominato in precedenza, si trova attualmente in undicesima posizione con 72 reti. RO7 si trova subito dopo Signori (84) e Bellucci (77), ma prima di Di Vaio (66).

Il Bologna e i marcatori con doppio passaporto Italia/Uruguay

Al secondo posto si trovano i calciatori con doppia nazionalità Italia/Uruguay con un totale di 221 reti. Nella storia del club rossoblù sono tanti i giocatori con doppio passaporto e, riguardo quest’ultimo aspetto, occorre prima fare una piccola considerazione. In passato, il concetto di “doppio passaporto” nel calcio, non era così chiaro come oggi. I giocatori con più cittadinanze potevano rappresentare una delle nazionali di cui erano cittadini, senza particolari problematiche. A questo, bisogna poi aggiungere il caso particolare degli oriundi.

Il primo oriundo nella storia del Bologna FC è stato proprio uruguaiano: Francisco Fedullo, che conta 56 reti in rossoblù. Fedullo arrivò a Bologna nel 1930 in seguito a una vicenda piuttosto curiosa e, in breve tempo, lo seguirono altri due connazionali: Michele Andreolo e Raffaele Sansone, rispettivamente con 26 e 45 gol. I tre formeranno un centrocampo tutto uruguaiano che produrrà successi in serie nei grandiosi anni Trenta del Bologna. L’ultimo giocatore con la doppia nazionalità Italia/Uruguay ad arrivare al club felsineo fu Puricelli Hector, poi “Ettore”. Puricelli segnò un totale di 94 reti, molte di queste di testa, tant’è che ricevette presto l’appellativo di “Testina d’oro”.

La Nazionale Danese la più proficua, Nielsen il primo marcatore

Harald Nielsen

Harald Nielsen (© Bologna FC 1909)

Tralasciando i giocatori con doppio passaporto, la Nazionale che ha contribuito maggiormente alle reti segnate dal Bologna è quella danese con un totale di 122 reti. Non è difficile immaginare chi, tra i sette marcatori danesi che hanno vestito rossoblù, sia stato il più proficuo in termini di gol. Si tratta inevitabilmente di Harald Nielsen, protagonista dell’ultimo scudetto vinto dai felsinei nel 1964.

Nielsen, detto “Dondolo” conta infatti 103 reti nell’arco di 5 stagioni. Il capocannoniere della stagione 1964, arrivò a Bologna su consiglio di un altro connazionale, Axel Pilmark, che occupa il terzo posto tra i marcatori danesi con 4 reti. Il secondo posto invece, è occupato da un giocatore dei giorni nostri: Jens Odgaard, 8 gol in due stagioni. Tra gli altri marcatori danesi compaiono Andreas Skov Olsen (3), Frederik Sorensen (2), Ivan Jensen (1) e Victor Kristiansen (1).

La fuerza de Sudamérica: Argentina e Brasile portano 191 gol al Bologna

Dal freddo Nord ci spostiamo in Sudamerica, perché subito dopo la Danimarca troviamo Argentina e Brasile. L’Argentina ha portato al Bologna un totale di 99 reti. Sono in tutto otto i marcatori argentini nella storia del club rossoblù e, a guidare la classifica con 30 reti segnate, è Julio Cruz, attaccante felsineo dal 2000 al 2003. Medaglia d’argento va a Rodrigo Palacio con 20 reti in quattro stagioni, mentre il terzo posto è occupato da Humberto Maschio con 14. Sta scalando la classifica Santiago Castro, che con sole due stagioni è già al quarto posto con 11 reti. Benjamin Domínguez invece, si trova in sesta posizione con 4 reti segnate al pari di Jonathan Cristaldo. Una rete in più l’hanno segnata Hugo Giorgi e Nicolas Dominguez.

Julio Cruz Bologna

Julio Cruz al Bologna (© LaPresse)

Dall’Argentina ci spostiamo poi in Brasile, paese che conta 92 reti e ben 16 marcatori in rossoblù. Il calciatore brasiliano a segnare più reti con i felsinei è stato Sergio Clerici con 26 gol. Il “Gringo” arrivò a Bologna nel 1967 dal Lecco e, successivamente, venne mandato all’Atalanta in cambio di Giuseppe Savoldi. Clerici tornò poi a Bologna nel 1975 dal Napoli, ancora una volta in cambio di Savoldi. Il secondo marcatore brasiliano a segnare più gol in rossoblù è Martins Adailton con 21 reti in 89 presenze, che contribuì alla salvezza del Bologna nella stagione 2009-10. Medaglia di bronzo per Luis Vinicio con 20 gol.

Va comunque segnalata l’importanza dell’Uruguay anche a prescindere dagli “oriundi”.  Sono infatti 82 le reti segnate da uruguaiani che hanno vestito la maglia rossoblù in tempi più o meno recenti, come Hector Demarco (29) e Gaston Ramirez (16).

Lo strano caso di San Marino: solo due marcatori nella storia del Bologna

Nonostante la vicinanza dello Stato sammarinese con la città felsinea, Bologna conta nei suoi 116 anni di storia solamente due marcatori provenienti dalla piccola Repubblica. I due calciatori in questione sono Massimo Bonini e Marco Macina. Massimo Bonini, centrocampista arrivato a Bologna nel 1988, rimase nel club felsineo per 5 stagioni fino al 1993 quando lasciò il club dopo la retrocessione in C1. Terminò il percorso in rossoblù con 5 reti in 112 presenze.

La storia di Marco Macina è invece ben diversa. L’attaccante di San Marino arrivò al Bologna insieme a Roberto Mancini nel 1977 per un provino. Entrambi vennero presi nelle giovanili del club, ma la loro carriera fu molto diversa. Mentre Mancini diventa campione e poi allenatore, Macina abbandona la carriera di calciatore a soli 23 anni dopo essersi rotto il legamento crociato. In seguito alla guarigione sceglie di lavorare come semplice impiegato dicendo per sempre addio al mondo del pallone.

Marco Macina e Roberto Mancini vincono lo Scudetto Allievi nell'anno 1981/82 con il Bologna (©Bologna FC 1909)

Marco Macina e Roberto Mancini vincono lo Scudetto Allievi nell’anno 1981/82 con il Bologna (©Bologna FC 1909)

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