Bologna FC
Amarcord – Napoli-Bologna 0-2, il sogno Champions è realtà!

11 Maggio 2024, una data che i tifosi del Bologna non dimenticano facilmente, questa come quella del giorno successivo. Il weekend che esattamente un anno fa ha riportato dopo 60 i rossoblù in Champions League è un dolcissimo Amarcord. Dal clima festoso per le vie di Napoli alla maxi accoglienza della squadra a Casteldebole in notturna fino al boato condiviso delle 22.50 della domenica sera: Napoli-Bologna 0-2 ha aperto le cerimonie sportive più belle degli ultimi 50 anni sotto le Due Torri.
L’attesa per le vie di Napoli
Sono in tanti a partire da Bologna per il capoluogo partenopeo. La sfida con il Napoli, valida per la 36° giornata di campionato può significare tantissimo per la truppa di Thiago Motta. Non si dice ma al termine del fine settimana un traguardo inimmaginabile potrebbe essere raggiunto ma c’è pur sempre la squadra campione d’Italia in carica, malgrado la stagione da dimenticare.
Buona parte dell’esodo bolognese decide di “fare il weekend lungo”: arrivo a Napoli di venerdì, immersione nel folklore cittadino, tour gastronomico, gara di sabato alle 18 e rientro alla domenica.
Tra una pizza fritta e una statuita del presepe di Orsolini, non manca il pellegrinaggio al Murales di Maradona nel cuore del centro cittadino. Mentre si ammira quel meraviglioso santuario a cielo aperto, capita di sentire un accento affine al proprio, altri bolognesi che non vogliono perdersi il match point Champions League. Si lasciano sciarpe e cimeli rossoblù, magari gli dei del calcio sorrideranno ancora una volta al Bologna.
Clima surreale allo stadio
Dentro il “Maradona” risuonano anzi rimbombano le note di “Live is Life” degli Opus durante il riscaldamento. Rimbombano sì, perché sugli spalti non c’è quasi nessuno o chi c’è non fa rumore. A dire il vero gli ospiti si sentono ma mancano i gruppi organizzati, si vocifera rimasti bloccati per strada e in forte ritardo. Lato Napoli, invece, i sostenitori sono in protesta con la società e decidono di rimanere a braccia conserte per i primi 15′.
Doppio vantaggio e rigore parato: è un anno magico!
Comincia quindi in un clima surreale Napoli-Bologna, anticipo del sabato alle 18. Ancor più surreale è il suo sviluppo. Al 9′ Ndoye insacca di testa il cross di Odgaard, sblocca il confronto e mette a segno la sua tanto inseguita prima marcatura in campionato.
E’ 0-1, quasi incredibile ma non tanto quanto deve ancora succedere. Passano appena 3′ e Posch, sempre con il capo, corregge in rete il tentativo di Calafiori a centro area sugli sviluppi di un calcio d’angolo. 0-2, dal silenzio si elevano i fischi dello stadio mentre lo spicchio rossoblù canta e sogna. E non è finita qui.
Serve un punto esclamativo e chi meglio di Ravaglia, figlio della città, può metterlo? Al 20′ Oshimen guadagna un rigore, Politano si presenta sul dischetto ma “Fede” lo ipnotizza e salva il doppio vantaggio. E’ un anno magico, dopo il penalty negato a Lautaro Martinez sotto Natale in Coppa Italia, un altro parato al momento del dunque.
Il parziale non cambia più. Al 90′ la squadra festeggia con il proprio pubblico. Ormai è fatta, il Bologna il suo lo ha fatto, anzi si porta addirittura al momentaneo terzo posto, domani, in base agli altri risultati di vertice, scoprirà se dopo 60 anni tornerà “a riveder le stelle”.
La Festa 24 ore dopo
Chi non è in terra campana accoglie la squadra in tarda serata quando rientra a Casteldebole e il fiume d’affetto è impressionante. Anche i giocatori si sciolgono in cori e festeggiamenti fino a notte fonda.
Il day-after è ancora meglio perché è la giornata, o meglio, ancora la nottata, in cui il sogno diventa realtà. Dalle ore 21 Piazza Maggiore comincia a popolarsi mentre si segue con occhi attentissimi l’evolversi di Atalanta-Roma. Al 90′ il 2-1 orobico significa: Bologna in Champions League ed è festa infinita. Tutto vero, c’è chi festeggia in treno di ritorno da Napoli chi è appena rientrato e corre in centro, nessuno vuole mancare e perfino la squadra, che ha seguito insieme il posticipo, si riversa in davanti a San Petronio.
Citando Orsolini: «Non so se avete capito…ma siamo in Champions League!»
Ancora non lo realizziamo Orso, ci metteremo qualche mese e qualche trasferta in terra d’Albione o portoghese. Un anno dopo lo abbiamo capito bene, ed è stato un viaggio non semplice ma dal fascino inavvicinabile, cominciato proprio quella sera dell’11 Maggio di un anno fa.
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