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“Anche tu nel paradiso degli eroi”: omaggio a Giuliano Fiorini – 5 ago

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C’è la Lazio sul cammino del Bologna alla prima giornata di campionato, ci sono i biancocelesti e allora non si può non pensare a Giuliano Fiorini, giocatore che ha lasciato il segno con entrambe le maglie e del quale oggi ricorre l’anniversario della morte (5 agosto 2005).

È il 1974, a Bologna arriva un ragazzo di cui si dice un gran bene. Ha 16 anni, ma ha già incantato gli addetti ai lavori con la Nazionale Juniores. L’esordio in Serie A con i rossoblu è da urlo, con Pesaola, che crede fortemente nel ragazzo, che decide di buttarlo nella mischia al posto di Landini al 55’. Il 9 febbraio del 1975, in quel Bologna-Fiorentina, i tifosi rossoblu impararono ad amare quel giocatore straordinario. Fiorini impiega poco meno di 20 minuti e al 73’, dopo aver saltato Lelj, terzino viola, serve Beppe Savoldi al centro dell’area. L’attaccante rossoblu non sbaglia e fa 1-0: è il goal che decide l’incontro. Di quell’esordio, Fiorini ne parla così nel libro “1909, novant’anni di emozioni”: E da lì Bologna mi inizia a volere bene. Sono il “cinno” esultante che spesso correva dietro al pallone ed altrettante volte correva dietro ad altri tipi di emozione. Ma Bologna capisce anche questo. Bologna oggi ha novant’anni e quel rosso e quel blu, forse un po’ sbiaditi, continuano ad emozionare. Ogni volta che vedo quel campo, un flash: io ho fatto parte di questa squadra. Vi pare poco? Grazie ed auguri mio amore. Basterebbero anche solo queste parole per capire l’amore che Giuliano ha provato per i colori rossoblu, un amore ricambiato dai suoi tifosi. Dopo quell’esordio da urlo, l’anno della consacrazione in rossoblu è il 1980. Sulla panchina dei felsinei siede Luigi Radice, ma il Bologna è costretto a partire con una penalizzazione di 5 punti causa calcioscommesse. Fiorini è uno di quelli che non si fa spaventare facilmente e la stessa cosa accadrà più tardi in maglia biancoceleste con una squadra che passerà alla storia come la “banda del meno 9”. Radice decide di alternarlo con Garritano, molto spesso giocano un tempo a testa, ma tanto basta a Giuliano per risultare capocannoniere di quella squadra con 7 reti. Quella fu la prima di due imprese nella carriera di Fiorini, con una squadra che molti davano già per retrocessa e che invece arrivò a classificarsi al settimo posto. Quando si tratta di essere decisivi Fiorini è in prima linea, lo sanno bene i tifosi della Lazio che ricordano tutt’ora quel 21 giugno 1987. Fiorini arpiona un pallone gettato nella mischia da Podavini, si gira e trafigge il portiere del Vicenza Dal Bianco che fin lì aveva parato l’imparabile. Poi, quella corsa sfrenata verso la sua gente, i suoi tifosi, l’urlo liberatorio e la lacrime di gioia di chi sa di aver salvato la Lazio dal baratro della C mandandola agli spareggi con Taranto e Campobasso (spareggi in cui sarà decisivo un altro doppio ex della sfida: Fabio Poli). Ecco perché Lazio-Bologna sarà anche la sua partita, nel ricordo di Giuliano. La Lazio lo scorso anno è tornata ad utilizzare la maglia con l’aquila stilizzata, quella che indossava Giuliano quell’anno e quel giorno di giugno.

(Foto: Laziopolis)

Fiorini lo amavi anche per quel suo essere vero e genuino, per quel suo vivere le partite prima da tifoso e poi da giocatore, per quelle emozioni che proprio non riusciva a trattenere in campo dopo un goal, per quelle che ha fatto provare ai tifosi di Lazio e Bologna, per la sua classe, per i suoi colpi di genio e per la sua imprevedibilità. A volte troppo estroverso e sopra le righe, questo è vero, e alla fine fu anche quello a condizionarne la carriera, ma un uomo che nelle difficoltà sapeva esaltarsi ed essere decisivo. Ha lottato in campo contro gli avversari che il più delle volte odiavano questo centravanti, lo odiavano perché quando si piazzava nella difesa avversaria stare dietro a uno come lui diventava davvero difficile. Segni particolari: calzini tirati giù sempre e comunque, voglia di lottare su ogni pallone e tanta, tantissima classe unita ad un fiuto eccezionale per il goal. Giuliano Fiorini ha saputo farsi volere bene e diventare un idolo per le tifoserie perchè in fondo era impossibile non amare un giocatore così. Grazie Giuliano e come scrisse la curva Nord della Lazio:

Anche tu nel paradiso degli eroi… ciao Giuliano!

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