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Bologna, tre punte per una maglia: cosa cambierebbe con Immobile?
Ciro Immobile è sempre più vicino al Bologna: Italiano avrebbe quindi un attacco ricco di opzioni. Ecco chi potrebbe partire in vantaggio… forse.
Il calciomercato rossoblù ha preso una piega inaspettata ma decisamente ambiziosa. Dopo Castro e Dallinga, due operazioni in continuità con la linea giovane e internazionale della società, l’imminente arrivo di Ciro Immobile a Bologna segnerebbe un cambio di passo netto. Il club di Saputo guarda all’esperienza, alla mentalità vincente, alla profondità di un curriculum da 200 gol in Serie A. Ma in un attacco che ha già due interpreti con caratteristiche e storie differenti, l’ingresso di Immobile spalanca inevitabilmente la porta a una domanda: chi sarà il titolare?
Il contesto: Italiano e le sue (non) gerarchie
Per iniziare, serve un disclaimer doveroso: con Vincenzo Italiano le gerarchie sono fluide. Nella stagione appena conclusa ha schierato 51 formazioni diverse in 51 partite ufficiali, dimostrando di non sposare mai completamente un undici fisso. In questo senso, parlare di “titolare fisso” potrebbe essere fuorviante. Ma parlare di “prima scelta” in base al contesto e alla competizione a cui si fa riferimento — sì, questo ha senso.
Castro, la linea guida del progetto Bologna
Il primo nome su cui ragionare è Santiago Castro. Arrivato a gennaio 2024 dopo una lunga trattativa, il classe 2004 argentino è stato scelto e voluto, anche a costo di attendere sei mesi. È l’attaccante che più si avvicina all’idea di centravanti caro a Italiano. In questo senso, sembra la soluzione più “naturale” nel sistema di possesso e rotazioni offensive richiesto dal tecnico. Ma ha ancora alti e bassi: 8 gol lo scorso anno, solo 2 nel girone di ritorno a causa di un infortunio. Tutto normale per un ventenne, ma c’è comunque bisogno di una figura sappia reggere il peso dell’attacco in Europa, e in generale in quattro competizioni.
Dallinga, il finalizzatore da area
Thijs Dallinga è il centravanti classico. Uomo d’area, più che di manovra. Dopo una stagione di ambientamento — in cui non ha sempre brillato — è atteso al salto di qualità. Ha fiuto del gol, ma soffre quando il Bologna gioca troppo lontano dalla porta o quando l’azione richiede continue connessioni tra i reparti. Con lui la squadra deve verticalizzare di più, semplificare. E in un modulo fluido come quello di Italiano, questo può essere un vantaggio… o un limite.
Immobile, l’incognita nell’attacco targato Bologna
Ed eccoci a Immobile. L’operazione ha il sapore della scommessa intelligente: a costo contenuto, con un profilo che porta esperienza, leadership e gol. I numeri parlano da soli: sette reti in Serie A e quattro in Champions nell’ultima stagione con la Lazio, 19 in Turchia, e una condizione fisica che resta comunque discreta. Non è più il contropiedista implacabile di qualche anno fa, ma sa ancora attaccare la profondità, gestire la pressione, trovare il tempo giusto per la giocata. Se dovesse accettare un ruolo da guida, anche part-time, il suo impatto nello spogliatoio sarebbe grande.
Con Immobile, gerarchie mobili a Bologna
Oggi, con tutte le variabili del caso possiamo tentare una prima ipotesi: Castro partirebbe davanti, ma non sarebbe mai un “titolare garantito”. Immobile invece il leader che può prendersi la scena nei momenti importanti, soprattutto in Europa o nei match da dentro o fuori. Dallinga, invece, rischia di essere la terza opzione iniziale, ma proprio per questo potrà diventare preziosissimo a gara in corso o in periodi di rotazione.
Nel Bologna che giocherà quattro competizioni, servono non una ma tre punte pronte. Se Italiano, come spesso accade, saprà usarle nel modo giusto, saranno solo un vantaggio.
Ma a sciogliere ogni dubbio, come sempre, saranno le partite. E prima ancora, le amichevoli estive. Perché i moduli si studiano, le scelte si ipotizzano, ma il campo decide.
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