Bologna FC
Bologna, la parola d’ordine ora è equilibrio
Una sconfitta che non deve diventare disfatta: il Bologna sa come rialzarsi, è necessario mantenere l’equilibrio

Via le tabelle. E via non come “partenza”, via come “mettere via”. Quali tabelle? Quelle relative al calendario del Bologna, che ormai conosciamo tutti a menadito. Tre punti, un punto, “basta non perdere”. Da fuori, addetti ai lavori e tifosi sono in una baraonda totale, dipendente – chiaramente – dai risultati dei Rossoblù.
All’interno, invece, la situazione è ben più chiara – e fortunatamente, aggiungiamo. Lo si deduce dalle parole dei protagonisti dopo Bergamo, Vincenzo Italiano e Lorenzo De Silvestri. Sembra tutto chiaro, e sembra anche chiaro il modo di raggiungere gli obiettivi. Volontà e forza, dentro, mentre da fuori la parola è solo una: equilibrio.
Bologna, i passi giusti per arrivare in fondo
Il “fortunatamente” del paragrafo introduttivo fa il paio con il prossimo “per fortuna”. Per fortuna che in campo ci vanno loro. Battute a parte, dentro al Bologna erano del tutto consapevoli di dover affrontare questo momento. Sapevano loro in primis che il calendario “di fuoco” lo era per davvero. Mettici un’onda totalmente inaspettata che porta il nome di “infortuni” – di elementi fondamentali della rosa, oltretutto – e il gioco è fatto. Si, perché nessuno ha due squadre in Italia, nemmeno l’Inter che è la più forte di tutti. E quindi, il Bologna paga anche questo. L’inciampo, quello vero, è arrivato contro l’Atalanta: 20 minuti, i primi, senza appello. Perché se nelle altre cadute c’era l’alibi, in quei primi 20 minuti non se ne trova mezzo.

Vincenzo Italiano, Bologna-Napoli (© Damiano Fiorentini)
Se ne trovano, però, nella reazione, seppur tenue, arrivata dopo. Tardiva, ma è arrivata. Sintomo di una squadra che la spina non l’ha staccata e di certo non lo vuole fare prima del penultimo weekend di maggio. Si trova, questa reazione, nelle parole – già citate – del Sindaco, Lorenzo De Silvestri, e del condottiero, Vincenzo Italiano. Soprattutto quelle del terzino Rossoblù, con tre passaggi fondamentali: «Un passo indietro dopo un ottimo periodo? Sicuramente fa parte dello sport e del calcio»; «l’importante è rimanere fiduciosi e star lì attaccati al gruppo fino alla fine di maggio»; «è un giusto mix tra freschezza ed esperienza e poi nel calcio può succedere di tutto, ma il Bologna vuole sicuramente stare lì fino alla fine». Consapevolezza dei propri mezzi, volontà e soprattutto testa: si può cadere, certo, ma bisogna sapere come rialzarsi.
Torniamo all’equilibrio
Consapevolezza e volontà dentro, dicevamo: quest’ultima è dimostrata da ciò che è successo nella giornata di ieri. Il “liberi tutti” ordinato da Vincenzo Italiano si è trasformato in un occasione per i più di trovarsi comunque a Casteldebole: chi per curarsi e recuperare il prima possibile e chi per smaltire le fatiche in fretta, per farsi trovare pronto in vista dell’Inter. Ecco, il prossimo match dell’inferno. E qui, quindi torniamo all’equilibrio. Quello esterno, però. Perché la sconfitta di Bergamo sembra aver lasciato più segni fuori che dentro. E più segni tra gli addetti ai lavori rispetto ai tifosi, sicuramente più positivi dei primi: come se, alla prima caduta in questo “calendario di fuoco” raccontato in tutte le salse, fosse già finita.
Assolutamente no. Se ne sono consapevoli loro, i veri protagonisti, come non si può esserlo fuori? Più di qualcuno si è già espresso in maniera negativa, come se la sconfitta del Bologna contro l’Atalanta fosse arrivata all’ultima giornata, senza possibilità d’appello. E invece no: bisogna ripeterlo forte. Il Bologna è ancora lì, al quinto posto, a soli due punti alla Juventus quarta, con ancora lo scontro diretto da giocare, al Dall’Ara. Nessuno ha un calendario facile, non solo il Bologna, e l’inciampo è dietro l’angolo per tutti. È giusto analizzare ciò che succede con equilibrio, a partire da chi giudica: «ci hanno un po’ sottovalutato e invece siamo rimasti lì attaccati al gruppo Europa», dice De Silvestri. È il momento di dimostrare il vero valore del Bologna, anche fuori dal campo.
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