Bologna FC
Bologna, i veterani che fanno la differenza: da Baggio a Immobile, la forza dell’esperienza
Da Palacio a Portanova, fino ai nuovi arrivi Immobile e Bernardeschi: quando l’età è un valore aggiunto nel progetto europeo dei felsinei.
Nonostante campagne acquisti caratterizzate da giocatori giovani e di prospettiva, negli ultimi anni, Sartori non si è fatto mancare acquisti più “esperti”. Accanto a colpi come Castro e Domínguez, ci sono stati i vari Freuler e Calabria. In una squadra con obiettivi importanti (come la Coppa Italia e l’Europa), l’esperienza degli “anziani” ha la stessa importanza della freschezza che possono fornire i più giovani.
Anche più di 10 anni fa, quando il Bologna aveva tutt’altri obiettivi, l’idea di fondo non era diversa. Nella storia del club felsineo non sono mancati colpi di mercato controcorrente, in cui il Bologna ha deciso di puntare su giocatori esperti, spesso dati per finiti, ma capaci invece di sovvertire ogni previsione con prestazioni di grande spessore.
Rodrigo Palacio, il guerriero instancabile
Tra gli ex-giocatori rossoblù arrivati a Bologna durante la fase di declino della loro carriera, ma che, alla fine, hanno fatto ricredere i propri tifosi, troviamo Rodrigo Palacio. El Trenza è arrivato sotto le Due Torri a 35 anni, in seguito alle lunghe esperienza prima con il Genoa e poi con l’Inter, e ci è rimasto fino ai 39. Un contributo, dentro e fuori dal campo, di costanza e leadership.
Rodrigo Palacio (© Bologna FC)
L’attaccante argentino è stato protagonista di alcune prestazioni memorabili, come quella della tripletta alla Fiorentina, con cui diventò il calciatore più anziano ad aver realizzato una tripletta in Serie A. Dopo 4 stagioni Palacio decise di dire addio al Bologna, ma con la consapevolezza di aver fatto ricredere migliaia di tifosi sul suo conto.
Daniele Portanova, l’anima della difesa
Situazione un po’ diversa quella di Daniele Portanova, arrivato tra lo scetticismo dei suoi nuovi tifosi, i quali lo avevano archiviato come un difensore in parabola discendente. In pochi mesi, però, riuscì a diventare il leader della retroguardia e uno dei giocatori più amati della tifoseria (nonostante qualche episodio negativo): tra il 2009 e il 2013 collezionò 112 presenze e 8 gol in rossoblù. Anche oltre i 35 anni continuò a garantire prestazioni solide, incarnando lo spirito combattivo della squadra. Fu questa tenacia dimostrata dal difensore a convincere il Genoa a riportarlo in rossoblù, nonostante l’età avanzata.
Roberto Baggio, il genio ritrovato
Chiudiamo con il simbolo della nostra rubrica Calciomercato Bologna “Vintage” (in cui potete trovare altri esempi di questo genere), che ha acceso come pochi la fiamma della rinascita rossoblù: il Divin Codino, arrivato a Bologna a 30 anni, dopo esser stato definito da alcuni allenatori troppo vecchio e ingombrante per i grandi spogliatoi. Così, Roberto Baggio decise di unirsi ai felsinei, per dimostrare all’Italia che la sua carriera era tutt’altro che in fase calante.
Baggio nella stagione 1997/98 con la Maglia del Bologna (© Bologna FC)
In quella stagione segnò 23 gol, tra Serie A e Coppa Italia, portando il Bologna fino all’ottavo posto (il quale varrà la qualificazione all’Intertoto Cup). Essere il miglior marcatore italiano del campionato e la convocazione ai Mondiali del ’98 fecero aprire gli occhi a molte delle squadri italiane più importanti, soprattutto all’Inter di Moratti, che dopo solo una stagione in Emilia riuscì a portarlo in nerazzurro. Ma il legame tra Bologna e Baggio va ben oltre quella stagione.
Oggi è il turno di Immobile e Bernardeschi, entrambi arrivati a Bologna con nuovi stimoli. Dopo anni lontano dai riflettori, i due italiani vogliono riprendersi la scena italiana e la maglia della Nazionale. In un club lanciato verso l’Europa come il Bologna, con un gioco che valorizza il reparto d’attacco come quello del suo allenatore, le possibilità non mancano.
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