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Bologna, idea Džeko: da che parte pende la bilancia?
Se l’attaccante bosniaco dovesse diventare un’altra pedina dello scacchiere di mister Italiano, quest’ultimo gioverebbe delle sue capacità da regista offensivo, ma dovrebbe anche fare i conti anche con l’età.

Edin Džeko potrebbe tornare a tastare i campi della Serie A dalla prossima stagione. Dopo due stagioni al Fenerbahce, l’attaccante bosniaco è corteggiato dal Bologna di Vincenzo Italiano. Dal primo luglio, il suo contratto scadrà e diverrà uno svincolato di lusso, libero di accordarsi con chi preferisce.
Dopo aver già giocato prima con la Roma e poi con l’Inter, Džeko potrebbe vestire una terza maglia nel nostro campionato. Non si è ancora arrivati, però, alla stretta finale della trattativa. Per una società che ha fatto della sostenibilità economica un punto cardine della propria attività, dare intorno ai 2 milioni ad quasi 40enne – per quanto forte possa essere – potrebbe non essere la scelta più oculata. Per questo, il presidente Saputo e l’amministratore delegato Fenucci si sono presi ancora qualche giorno di riflessione per decidere se affondare o meno il colpo. Ma siamo sicuri che Džeko sia il giusto investimento per questo Bologna?
I numeri al Fenerbahce
Per valutare la forma del giocatore è corretto dare uno sguardo anche ai suoi numeri nell’ultima stagione. Con il Fenerbahce, nella stagione 2024/25 Edin ha realizzato 21 gol e servito 8 assist in 53 partite giocate. Conseguiti nelle 4 competizioni a cui ha preso parte insieme ai suoi compagni: la Süper Lig (la massima serie calcistica turca), la Türkiye Kupasi (la Coppa Nazionale), l’Europa League e le qualificazioni alla Champions League.
Džeko è sempre rimasto alto nelle considerazioni del suo allenatore, José Mourinho, tant’è che gli ha affidato spesso la fascia di capitano. Tutti gli allenatori che hanno avuto avuto il piacere di allenarlo, ne hanno sempre elogiato la professionalità verso la squadra e verso sé stesso. Ma, arrivati ad un certo punto del percorso, è lecito per la dirigenza e per i tifosi avere dei dubbi sulla condizione fisica del ragazzo.
Una carta d’identità pesante
Nelle considerazioni finali da parte della società, rientra sicuramente il fattore età. Anche se Džeko cura molto il recupero per evitare infortuni, non sono da escludere possibili affaticamenti muscolari. Nelle due stagioni al Fenerbahce si è infortunato soltanto una volta – uno stiramento alla coscia, per cui è rimasto fermo 6 giorni.
Se, alla fine, Džeko dovesse arrivare a Bologna, Italiano avrà un compito molto importante. La gestione di un campione come l’ex attaccante di Roma e Inter ed il suo inserimento nell’organico attuale saranno un punto decisivo della stagione.

Edin Džeko (©: depositphotos)
Džeko, un cervello offensivo per il Bologna
Anche se l’età avanza, l’intelligenza e i piedi rimangono. Džeko, agli albori della carriera, mostrava già un’intelligenza tattica fuori dal comune.

Edin Džeko ai tempi della Roma (©: AS Roma)
Lui non è mai stato il centravanti d’area di rigore che vive solo per il gol. Il suo modo di giocare superava questa “logica riduttiva” del ruolo. Gli si addice più il ruolo di “regista offensivo”: uno che dialoga con la squadra, che anche quando non segna risulta decisivo. Con il passare degli anni e l’inevitabile avanzare dell’età, ha dovuto progressivamente ridurre i suoi movimenti in campo, adattando il proprio gioco a nuove esigenze fisiche senza però perdere lucidità e intelligenza tattica.
Džeko per il Bologna non è un acquisto che va scartato a priori: con un bagaglio di esperienze internazionali impressionante e che non ha bisogno di ambientamento, sarebbe un innesto ideale per un gruppo giovane e ambizioso come quello del Bologna, soprattutto in ottica Europa League. Ovviamente non dovrà essere l’elemento principale, anche per non ostacolare la crescita degli altri giovani, ma un’alternativa di lusso. Se usato eccessivamente e senza un programma su misura, potrebbe rivelarsi un passo falso per tutto il movimento. Ma prima di tutti questi ragionamenti, Džeko e il Bologna si devono convincere a fare il grande passo.
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