Bologna FC
Bologna, il pit stop del campionato
La fase difensiva del Bologna spesso passa più inosservata rispetto a quella offensiva. Ciò non vuol dire che venga trascurata da Italiano, che, invece, la cura meglio di molti altri.

Il gioco di Italiano lo sentiamo spesso nominare in relazione alla sua fase offensiva. Le azioni corali che produce il Bologna quando attacca sono un’esempio per molti squadre italiane e europee. Ma bisogna stare attenti a non dimenticare un dettaglio, non di poco conto. Non si vincono le partite solo segnando dei gol, e Italiano lo sa bene. Per questo, ha istruito molto bene i suoi difensori nello schiacciare i reparti offensivi avversari il più velocemente possibile, sia attraverso un’aggressività immediata quando si perde il pallone che quando la squadra avversaria costruisce dal basso.
Il dato che spaventa chiunque passi per Bologna: la media passaggi completati
Nel calcio di oggi, denso di molteplici e svariate statistiche, questi dati fanno la differenza, soprattutto nella preparazione della partita. Se andiamo a guardare la media passaggi completati delle squadre di Serie A, quasi tutte presentano valori abbastanza alti (88,5% la juve che domina con l’Inter a 88%, poco sotto il Milan a 87,6%, la Lazio a 86,7%, Napoli e Roma a 86%, ecc…). Quando queste squadre hanno giocato contro il Bologna, tutte sono andate sotto media: la pressione alta a tutto campo dei felsinei impedisce di essere precisi. Per essere chiari, 12 squadre su 19 contro il Bologna hanno ottenuto il loro peggior risultato stagionale in termini di precisione di passaggio (Inter e Napoli comprese). In supporto, c’è anche un’altra statistica che riguarda sempre la fase difensiva del Bologna: il PPDA. Questo dato conta i passaggi avversari consentiti prima di compiere un intervento difensivo. Il Bologna è a 9, la più bassa di tutti. Italiano ha sviluppato una squadra completa che sa pungere e anche non farsi pungere troppo.
Il ‘momentum’ di Bologna-Inter
Il ‘momentum’ è un dato che ci indica la pressione offensiva delle due squadre: per calcolarlo vengono considerati una serie di dati qualitativi come il possesso palla, tiri tentati, predominio territoriale, gol e intensità della pressione offensiva. Viene rappresentato in un grafico, dove sull’asse delle ascisse vengono indicati i minuti della partita, su quella delle ordinate il livello di pressione offensiva, appunto. Nello specifico, se andiamo a vedere il grafico di Bologna-Inter, si può notare un calo drastico da parte dell’Inter: i picchi che ha toccato nei primi 10′ non li ha più toccati nel resto della partita. Ovviamente ha avuto altri momenti in cui ha provato a dominare il Bologna. Dal 70esimo minuto circa, però, possiamo dire che l’Inter non è più riuscita a farlo. Il risultato? L’Inter che subisce nei minuti finali e prende il gol dello 0-1 al 94′.

Riccardo Orsolini (© Bologna FC 1909)
Quest’ultimo dato ci racconta quella che è la “colonna sonora” del match, il suo andamento. Delle capacità di controllo del Bologna se n’erano accorti tutti, ma guardarlo sotto un’altra chiave più oggettiva rende sicuramente meglio l’idea. La prossima ad accorgersene più da vicino sarà la Juventus di Tudor, attesa domenica sera al Dall’Ara.
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