Bologna FC
Luci, sinistro, azione: la dieci va (di nuovo) in onda al Dall’Ara
La nuova avventura di Bernardeschi a Bologna inizia con il peso (e il fascino) del numero 10: ecco come, chi prima di lui, l’ha indossata e portata in alto.
Sabato scorso, il Bologna ha svelato una delle sue carte più attese: Federico Bernardeschi. L’ex Fiorentina e Juventus ha messo piede in campo contro il Südtirol. Nonostante la condizione fisica non sia ancora al top, il suo sinistro ha già lasciato intravedere lampi di classe. La rincorsa verso il debutto ufficiale, previsto per sabato 23 agosto contro la Roma, è cominciata. E Bernardeschi vuole farsi trovare pronto, con il numero 10 sulle spalle e l’ambizione di tornare protagonista in Serie A.
Il suo arrivo a Bologna non è stato un semplice trasferimento: è una dichiarazione d’intenti. Ora, vuole rimettersi in gioco e conquistare anche il Dall’Ara.
Un numero che pesa: Bernardeschi, Bologna, la 10 e un’eredità importante
Non è il primo numero 10 dell’era Saputo, ma porta sulle spalle un’eredità a tratti ingombrante. Il primo, nel lontano 2014-15, fu Luca Giannone, meteora mai entrata nei cuori dei tifosi. Poi toccò a Matteo Mancosu, con risultati modesti, e a Mattia Destro, inizialmente accolto come il salvatore della patria ma finito per abbandonare quella maglia per il suo amato 22. Ci sono stati anche Sansone, autore di giocate memorabili, Arnautovic – fugace presenza in Coppa Italia – e Jesper Karlsson, che ha lasciato spazio proprio a Bernardeschi.
I grandi dieci del passato: le leggende sotto le Due Torri
Ma andando a ritroso, il numero 10 del Bologna racconta storie di volti e grandi sogni. C’era Davide Moscardelli ma, prima di lui, Alberto Gilardino: bomber d’esperienza che nella stagione 2012-13 realizzò 13 reti, pur non essendo un 10 classico. Ma se si cerca un dieci con la D maiuscola, il nome che emerge è quello di Gastón Ramírez: estro puro, un tacco contro la Fiorentina ancora scolpito nella memoria dei tifosi.
E poi? Bombardini, Zauli, Vignaroli, Meghni, Locatelli… nomi che hanno attraversato anni turbolenti, tra Serie B e voglia di rinascita. Ma i veri monumenti della maglia numero 10 a Bologna si chiamano Giuseppe Signori e Roberto Baggio.
Bernardeschi e una nuova occasione
Il primo dieci ufficiale, però, risale alla stagione 1995-96: Giorgio Bresciani, che segnò il gol promozione contro il Chievo. In Serie A, il testimone passò a Igor Kolyvanov, idolo autentico che alternò più numeri, ma con il numero 10 scrisse le pagine più romantiche della sua avventura bolognese.
Oggi tocca a Bernardeschi. Ha scelto Bologna per rimettersi al centro del calcio che conta. E con quel numero 10 sulle spalle, sa bene che non si tratta solo di una maglia. È una responsabilità, un’occasione, forse il capitolo più importante della sua carriera. E sotto le Due Torri, sognare non è mai stato vietato.
Fonte: Davide Centonze, Più Stadio
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