Bologna FC
La felicità è consapevolezza
Italiano ha costruito un gruppo consapevole e unito: è da qui che partono le emozioni.
C’è una parola che attraversa tutte le voci rossoblù dopo il 2-0 al Napoli: consapevolezza. Non presunzione, non entusiasmo passeggero, ma quella calma lucidità che nasce quando una squadra capisce davvero chi è e di cosa può essere realmente capace. Oggi il Bologna di Vincenzo Italiano ha mandato un messaggio forte e chiaro a tutto il campionato: la mentalità e lo spirito sono quelli giusti per dare un pesante fastidio, di nuovo, tra le prime posizioni della classifica.
Lucumí e il cammino che porta a Bologna-Napoli
Jhon Lucumì (© Damiano Fiorentini)
Il colpo di testa di Jhon Lucumí, potente e preciso, è l’episodio che spiega il tipo di squadra che è il Bologna: quando entri a farne parte è improbabile non crescere. Un difensore che segna il suo primo gol in Serie A contro i campioni d’Italia, davanti a un Dall’Ara sold-out, e che subito dopo parla di “responsabilità” e “lavoro quotidiano” più che di gloria personale.
In quelle parole c’è tutto il Bologna di oggi: una squadra consapevole che ogni vittoria è figlia di un processo, di un percorso, non di fortuna.
E nella dedica di Lucumí alla famiglia, si percepisce il sottotesto: il Bologna si regge su legami forti, dentro e fuori dal campo. Il gruppo viene prima del singolo, e l’allegria che il colombiano vuole “dare a tutta questa gente” è la stessa che si respira in uno spogliatoio in cui ognuno sembra sapere esattamente il proprio ruolo.
Bologna-Napoli e la chimica dell’attacco
Thijs Dallinga e Riccardo Orsolini durante Fiorentina-Bologna 3-2 (© Bologna FC)
È da questa unione che arriva il gol di Thijs Dallinga: la conferma di un’evoluzione. Il gol che apre la partita – nato da un assist magnifico di Cambiaghi – è segno di automatismi sempre più consolidati. “Oggi volevamo dimostrare che ci meritiamo di essere dove siamo”, è la frase che racchiude la mentalità: il Bologna non chiede più il permesso per restare nella parte alta della classifica, ormai ci si sente a casa. Perché andarsene?
La sua intesa con Cambiaghi, la solidità di Ferguson e Pobega: ogni figura si muove all’interno di un disegno riconoscibile, quello di un gioco vincente.
Una squadra “grande” anche nelle difficoltà
Lavoriamo giornalmente e settimanalmente per riuscire a fare questo tipo di prestazioni: tutti ci crediamo e i risultati la domenica si vedono
Le parole di Daniel Niccolini nel post partita sono dette con la pacatezza e la calma di chi sa di aver lavorato sodo. Non c’è mai enfasi eccessiva nelle sue dichiarazioni, solo la consapevolezza di un percorso tecnico e mentale che continua. Non c’è bisogno di aggiungere molto altro: parla il campo. Perché adesso lo vedono tutti – soprattutto il Napoli oggi –, il Bologna ha assorbito il DNA del suo allenatore: passione, intensità, metodo. E non si cambia.
L’avete vista la faccia di Nico, durante l’intervista? Gioia pura…
#BolognaNapoli
La conclusione di questo articolo e di un pomeriggio come quello di oggi, può risiedere perfettamente nella commozione di Massimo Pessina, subentrato per l’infortunio di Skorupski e parte integrante di una prova impeccabile. È il dettaglio che spiega tutto: questo Bologna non si spaventa più di nulla, nemmeno quando la partita cambia volto dopo otto minuti.
Perché chi lavora come un gruppo, sa già cosa fare, senza neanche troppe spiegazioni. E nel calcio, questa consapevolezza è la forma più matura di felicità.
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