Bologna FC
Il PAGELLONE di fine stagione: i difensori
I voti della stagione del Bologna: si passa ai difensori, con tanti bei voti e anche tante sorprese in questa stagione

È arrivata la fine dell’anno calcistico, e come in tutte le occasioni, è il momento di dare i voti. Anche quest’anno la redazione di 1000 Cuori Rossoblù ha dato le sue valutazioni ai giocatori Rossoblù, o perlomeno quelli che hanno concluso la stagione al Bologna. In attesa delle vostre opinioni, ecco le nostre.
In questo “pagellone” di fine anno per il Bologna, passiamo ai primi guerrieri, i guardiani e le prime frecce, coloro che hanno dimostrato di fare la differenza: i difensori.
Bologna, i voti: Beukema sugli scudi, una fascia sinistra al top
Holm 6,5 – Parte più che in sordina, a causa di infortuni e settimane di recupero per arrivare ad essere, poi, quello che è effettivamente stato: un gran bel colpo. Gamba da quattrocentista, fisico imponente e piede caldo: il buon “vecchio” Emil ci ha fatto divertire, e ha lasciato un segno in questo Bologna.
Erlic 5,5 – Il suo acquisto non convince proprio tutti, ma è lo stesso Martin a diradare i dubbi nelle prime uscite stagionali: nelle rotazioni, poteva dire la sua. “Poteva”, appunto. Si, perché il croato esce sempre più dai radar di Italiano, e arriva ad accumulare solo 11 presenze. Anche lui sfortunato per infortuni che ne hanno minato il percorso, ma per la sufficienza serve di più.
Calabria 6 – Arriva a sorpresa sotto le Due Torri, occupando, nelle famose rotazioni, il posto di uno Stefan Posch (una prima parte di stagione da 5 per l’austriaco) diretto all’Atalanta. E, Calabria, dimostra perché, al Milan, era ancora lui probabilmente il più affidabile. Quando chiamato in causa non ha praticamente mai deluso, dando il suo contributo e mantenendo alto il livello. Vedremo cosa riserverà per lui il futuro, se a Bologna o altrove.
Casale 6 – Non è stato il colpo della scorsa estate che tutti attendevano, e la pressione, forse, un po’ l’ha sentita. Ma Nicolò, con il lavoro, è venuto fuori alla grande: parlando di numeri, dopo una prima parte di stagione da 5, ha messo insieme una seconda parte di stagione da 7. Gli errori di inizio campionato sono stati spazzati via da una sicurezza portata da gennaio in poi, ogni volta che è stato chiamato in causa (vedi, anche, la finale di Coppa Italia). 6, ma a migliorare.

Nicolò Casale (© Damiano Fiorentini)
Lykogiannis 6,5 – Molti diranno che è un voto alto, probabilmente. Ma la domanda è: in quanti si aspettavano che il signor Charalampos Lykogiannis, in un momento anche importante della stagione, diventasse il titolare e con quella continuità? 25 partite tra Serie A, Champions e Coppa Italia, con ben 7 assist (arrivati tutti nello stesso periodo, praticamente). Viene sempre messo in discussione, e anche quest’anno la sua risposta è stata sul campo: in questo Bologna, lui è uno di quelli che ci tiene di più, e si vede.
Lucumì 7 – Qualche scivolone qua e là, verso la fine, sono costati un qualcosa nella sua valutazione, che sarebbe anche da 7,5. Ma, la cosa importante da sottolineare è che il colombiano è una delle due colonne portanti della difesa del Bologna, e l’ha ampiamente dimostrato anche quest’anno: spesso e volentieri è stato provvidenziale, e ha fatto la differenza molto più di quello che si pensi.
De Silvestri 6 – Per il Sindaco, il Capitano, potremmo traslare le parole di Lykogiannis. Ma, a differenza del greco, sono i numeri a penalizzarlo di più. Lui, però, il suo l’ha fatto eccome: 18 partite in campionato, con un gol, e tanta, tanta affidabilità, quella che solo lui sa dare. Alza la Coppa Italia a Roma, da romano e ormai anche da bolognese: chi più di lui la meritava? Un Lollo così, è da tenere ancora, e lo sanno anche a Casteldebole.
Beukema 8 – Il vero insostituibile della difesa di quest’anno è stato proprio Sam Beukema. Un mastino, potremmo definirlo, per le sue doti difensive. Un difensore della nuova scuola, perché spesso lo vedi spingersi in avanti senza paura. È stato uno dei top player di questo Bologna, e insieme al compagno Lucumì ha fatto, come detto sopra, più che la differenza.
Miranda 7 – Ci ha messo un po’ per ingranare, ma quando lo ha fatto, questo treno venuto dalla Spagna non ha conosciuto fermate. È sensibilmente migliorato in fase difensiva, tallone d’achille delle prime uscite. Davanti, invece, parlano semplicemente i suoi numeri: 6 assist alla prima stagione in A, in 31 apparizioni. Un pericolo costante, perché quel piede sinistro sembra telecomandato.

Juan Miranda (© Damiano Fiorentini)
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