Bologna FC
Il Bologna ha un bagaglio in più
Il Bologna si scopre una delle squadre più navigate del campionato: ecco i dati a certificarlo.
L’esperienza conta ancora nel calcio moderno? Se lo chiede Transfermarkt, che ha stilato una classifica delle squadre di Serie A ordinandole per numero totale di presenze nel massimo campionato accumulate dagli attuali giocatori in rosa. Un dato apparentemente freddo, ma che apre a diverse chiavi di lettura: gestione della pressione, continuità, capacità di affrontare momenti complessi. E soprattutto identità, il principio centrale in casa Bologna.
Inter, Lazio e… Bologna: il podio inatteso
In testa c’è l’Inter, com’era prevedibile: rosa profonda, giocatori affermati, 3.608 presenze complessive. Alle sue spalle la sorprendente Lazio (3.493), che paga la lunga militanza in A di molti suoi elementi “storici”.
Il terzo gradino del podio, però, è rossoblù: il Bologna conta 3.306 presenze totali, con una media di 118 a giocatore, superiore a Napoli, Atalanta, Roma e Juventus. Un risultato che – alla luce del percorso della squadra negli ultimi due anni – assume un valore decisamente rilevante.
Un Bologna esperto ma non “anziano”
Il dato non è banale: spesso gli opinionisti hanno raccontato il Bologna in Serie A come una squadra giovane, intensa, proiettata sul futuro. Ma la realtà è che questa rosa cresce, sì, ma partendo da basi solide.
Elementi come Lykogiannis, Freuler, Skorupski, De Silvestri e Orsolini hanno alle spalle un campionato italiano già vissuto con continuità. Anche i volti nuovi – vedi Immobile e Bernardeschi – scelti con cura nell’ultima finestra di mercato, sono giocatori già rodati anche nel contesto europeo.
Risultato: un gruppo con un’età media relativamente bassa, ma con una conoscenza importante del campionato e non solo.
Perché questo dato conta davvero in Serie A?
L’esperienza è una risorsa silenziosa. Non sempre decisiva, ma utile nei momenti critici: garantisce, in ogni caso, un vantaggio.
Il Bologna ha mostrato proprio questa maturità in Serie A: pochi blackout e capacità di gestire i tempi della partita. Non è un caso che i rossoblù siano diventati ormai una delle squadre più solide del campionato e che stiano trovando, anche in Europa, la loro forma perfetta.
Un Bologna che sa chi è
Quindi, cosa racconta davvero questa graduatoria? Che il Bologna ha trovato un equilibrio che molti cercano e pochi riescono a raggiungere: giocatori pronti oggi, ma comunque in crescita per domani.
E quando esperienza e entusiasmo si muovono nella stessa direzione, i risultati diventano più che credibili: diventano inevitabili.
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