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Bologna-Real Madrid – 2 gen

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Nell’Italia dell’immediato primo dopoguerra, con la pace, ritorna il bisogno di praticare sport, seguire le corse ciclistiche, le gare di automobili o andare allo stadio a seguire la propria squadra di calcio. Bisogni mai spenti neppure durante il conflitto, ma che al termine dello stesso irrompono come un’onda irrefrenabile. Nell’autunno del 1919 riprende il campionato di calcio e con esso anche le amichevoli internazionali, che al tempo erano molto in voga ed erano attesissime dai tifosi. Un tempo queste gare, prima della guerra, segnavano, oltre al progresso dello sport, un certo fugace segnale della fratellanza tra i popoli europei. Così nel Natale del 1920, non in tutti i gironi si continuano a giocare le gare valide per il campionato. Alcuni raggruppamenti infatti osservano una piccola pausa, in uno di questi gioca il Bologna, esattamente il girone B della sezione emiliano-romagnola, che i petroniani stanno conducendo davanti al Mantova. Per le festività natalizie di quell’anno, una forte compagine iberica sta compiendo una tournée in Italia, il giorno di Natale disputerà un incontro a Torino contro una selezione mista Torino-Juventus ed il 26 giocherà sul campo di Villa Hercolani contro i rossoblu del Bologna. La squadra spagnola risponde al nome di Royal Club di Madrid, ossia il Real Madrid, che da poco può fregiarsi dell’appellativo “Real”, con annessa corona sul proprio stemma. Tale onorificenza viene concessa proprio in quel 1920 dal sovrano Alfonso XIII alle “merengues”. Il Real Madrid può vantare tra le proprie fila quattro nazionali, che pochi mesi prima hanno rocambolescamente vinto l’argento alle Olimpiadi di Anversa, senza disputare la finale. La seconda piazza arriva dopo aver vinto la finale del torneo di consolazione contro l’Olanda e a seguito della squalifica della Cecoslovacchia, in finale per il 1° posto con i padroni di casa del Belgio. Il Real esce fuori con le ossa rotte dall’incontro torinese, infatti su un campo ridotto ad un pantano dalle intemperie, i giocatori di casa riescono a destreggiarsi molto meglio rispetto agli iberici. Il punteggio sarà pesante per gli ospiti. Al fischio finale dell’arbitro l’incontro termina sul 4 a 1.

Quando il pomeriggio di Santo Stefano, madridisti e bolognesi scendono sul terreno di gioco, ad accoglierli con un lungo applauso è veramente il pubblico delle grandi occasioni. Il campo di Villa Hercolani nereggia di folla, nessun punto d’osservazione è libero dalla folla, naturalmente non mancano i cosiddetti “portoghesi” che, come al solito, in qualche modo riescono ad usufruire gratis dell’atteso incontro.

Il Real Madrid schiera: Hernandes, Mazanedo, Clorente, Escalero, Monjardin, Unanùe, De Miguel, Gonzales, Sicilia, Corrado, Del Campo.

 

Dopo i consueti saluti e lo scambio dei fiori, il gioco entra nel vivo ed il Bologna attacca subito in maniera decisa. Al 23°, su una bella discesa degli avanti, Perin porta in vantaggio i rossoblu tra le ovazioni del pubblico. Su questo punteggio si chiude la prima frazione. Nella ripresa il Bologna riprende subito a tessere il proprio gioco con azioni rapide e decise, a tal punto che lo stesso Perin al 4° trova il raddoppio per i suoi. La giornata di gloria non finisce così per il Bologna, che con Alberti, alla metà della seconda frazione, riesce con un bel tiro a fissare il punteggio finale su un secco 3 a 0. Certo, bisogna certamente annotare che il viaggio spossò la squadra ospite, sul quale pesò anche la dura partita del giorno precedente disputata su un campo pesante, ma certamente nonostante la sconfitta della nostra nazionale patita proprio alle Olimpiadi per mano della nazionale delle furie rosse, di certo poneva in evidenza il maggior valore del calcio nostrano sopra quello d’oltre Pirenei. Quel Bologna poi in campionato, dopo aver vinto la finale con il Modena, riesce a spuntarla nel girone di semifinale nazionale ed accede alla finale settentrionale, dove viene bloccato soltanto dalla Pro Vercelli, poi Campione d’Italia.

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