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Il Bologna e il paradosso dei 62 punti

La classifica di Serie A è stata così equilibrata che 62 punti non sono bastati al Bologna per un piazzarsi ai piani alti. Ed ecco il record.

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Vincenzo Italiano (© Bologna FC 1909)
Vincenzo Italiano (© Bologna FC 1909)

Chiudere con il sorriso sarebbe stato il finale perfetto. Magari con una vittoria davanti al Dall’Ara in festa, dove trentamila cuori rossoblù hanno applaudito una squadra che ha scritto una pagina importante. Il Bologna di quest’anno non ha solo convinto per gioco e personalità, ma ha anche raggiunto un traguardo storico.

A Bologna un finale agrodolce

Sotto la guida di Vincenzo Italiano – una stagione da 62 punti all’attivo – i rossoblù hanno conquistato il nono posto, che nella storia recente della Serie A fa rumore. Da quando il campionato si gioca con venti squadre, nessuno aveva mai raccolto così tanti punti finendo fuori dalle prime otto. Un paradosso che riporta alla luce i capricci delle classifiche e l’imprevedibilità del calcio.

Basta un confronto per capirlo: nel 2005, anno della retrocessione dopo lo spareggio, il Bologna chiuse con 42 punti. Oggi, con lo stesso bottino, quella squadra sarebbe tranquillamente in zona Champions. Nel 2011/12, l’Udinese finì terza con 64 punti, e la Lazio quarta con 62, esattamente quelli messi insieme quest’anno dai rossoblù. In altre parole: questo Bologna, in tanti altri anni, avrebbe brindato a qualcosa tranquillamente all’accesso europeo.

L’anomalia: nona posizione con 62 punti

E la stranezza diventa ancora più evidente confrontando i piazzamenti recenti: il Torino l’anno scorso si fermò a 53 punti e fu comunque nono. Nel 2019/20 il Verona concluse a 49, stessa posizione. E ancora, nel 2004/05, Roma e Livorno si fermarono entrambe a 45 punti: ottava e nona. Oggi, quei numeri non basterebbero nemmeno per la parte sinistra della classifica.

Italiano e Orsolini nella festa per la città crediti Bologna Fc 1909

Italiano e Orsolini nella festa per la città crediti Bologna Fc 1909

Insomma, se i numeri non mentono, raccontano però una verità particolare: questa è stata un’annata anomala, in cui anche un punteggio d’eccellenza come 62 punti non si è tradotto in un piazzamento più alto in campionato. Tuttavia, questa stagione va custodita e valorizzata, perché il Bologna ha conquistato qualcosa di ancora più prezioso: la Coppa Italia, che ha aperto le porte dell’Europa League, regalando alla squadra e ai tifosi un traguardo più che meritato.

Nel calcio, come nella vita, a volte i conti possono sembrare strani o ingiusti. Ma quando una squadra gioca con cuore, idee e continuità, il valore non si misura solo dalla posizione in classifica. I 62 punti raccolti in campionato sono la dimostrazione di una base solida, una piattaforma su cui costruire un futuro da protagonisti, con la gioia in più di tornare a calcare i palcoscenici europei grazie al successo in Coppa Italia.

Fonte: Giovanni Poggi, Il Resto del Carlino

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3 Commenti

1 Commento

  1. Pietro Caruso

    27 Maggio 2025 at 17:23

    mi sembra un ragionamento consolatorio. Per fortuna chi vince la Coppa Italia ha vantaggi automatici e quindi va bene così. Il dato però non regge perché siamo rimasti a 62 perdendo le ultime tre partite consecutive. E del nono posto non c’è così da vantarsi. l’anno scorso con sei punti in più eravamo al quinto.

  2. Antonio

    27 Maggio 2025 at 20:45

    sicuramente la Coppo Italia è stato un grande traguardo,ma non vincere più una partita è stato grave!

  3. Augusto Bertocchi

    28 Maggio 2025 at 5:57

    negli ultimi 2 anni il Bologna ha ripagato noi tifosi di tante delusioni accumulate forse per contonuare così è solo sufficiente che acquisisca una mentalità da top five..anche con l’aiuto di Saputo ma l’ameremo comunque com’è ststo nel passato più oscuro .Augusto

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