Bologna FC
Dan Ndoye, un prodotto “Made in Giovanni Sartori”: così fa mercato il direttore
Dan Ndoye è uno dei più richiesti in questa sessione di calciomercato: l’esempio di come opera Giovanni Sartori, nel scovare grandi talenti

Ambito nella scorsa sessione di calciomercato, ambito anche un anno fa, quando i numeri non erano stati quelli di quest’anno al Bologna. Ma, solo in Rossoblù qualcuno ha scoperto Dan Ndoye? Si, probabilmente si, e il merito è tutto di Giovanni Sartori. Perché? Perché se prima Motta e poi, soprattutto, Italiano lo hanno valorizzato, lui è un prodotto “Made in Sartori“
Ma cosa significa? Semplice, anche qui. Basta andare a vedere, tra gli anni a Bergamo e ora questi, a Bologna, quanti gioielli – conosciuti di più e di meno – si sono affermati nelle realtà del Direttore, poi poi magari triplicare o quadruplicare il proprio valore economico.
Dan Ndoye, l’esempio perfetto del calciomercato di Giovanni Sartori
2023, sessione di calciomercato estiva. L’asse Bologna-Basilea è molto caldo, soprattutto per i dirigenti Rossoblù. Si, perché Giovanni Sartori e Marco Di Vaio hanno tutta l’intenzione di portare a Bologna, in quella sessione di calciomercato, un’ala svizzera, classe 2000, di nome Dan Ndoye. Un nome che, probabilmente, solo i più attenti sulle vicende rossocrociate conosceranno. Il resto della gente, non proprio. È una trattativa lunga e, come definita proprio dal Direttore, estenuante, perché la società svizzera è più che un osso duro. Alla fine, però, tutto va per il meglio e, dopo settimane di trattative, il buon Dan sbarca sotto le Due Torri. Due settimane dopo, sempre dal Basilea, arriva Riccardo Calafiori.

Dan Ndoye e Giovanni Sartori (© Bologna FC 1909)
Rimanendo su Ndoye, rappresenta l’esempio perfetto di come opera sul mercato Giovanni Sartori. Che i profili siano meno o più conosciuti, non fa differenza: se un giocatore, per lui, è forte, ci arriva (spesso) prima e porta avanti in tutto e per tutto la trattativa. La storia gli da quasi sempre ragione. Perché sul calciomercato, i giocatori scoperti dal Direttore, sono poi i più richiesti: ora, a Bologna, Ndoye, ma come Beukema e Lucumì, arrivato dal Belgio. Fu così anche a Bergamo: uno su tutti Koopmeiners, ma anche Gosens, Kessie, e tutto ciò che è passato dal 2014 al 2022 in neroazzurro.
A Bologna sono tutti tranquilli
Il futuro di Dan Ndoye a Bologna, oggi, è incerto, perlomeno in questa sessione di calciomercato. Non è un segreto che, appunto, sia uno dei pezzi più ambiti della gioielleria Rossoblù: su di lui ci sono la maggior parte delle big italiane. A lui, però, guardano anche dall’Inghilterra, meta ambita dai più (chiedere proprio a Riccardo Calafiori, ma anche a Joshua Zirkzee). Insomma, il tempo dirà se lo svizzero rimarrà in Rossoblù un altro anno oppure saluterà la ciurma, in certa di nuova gloria.
Ma, onde evitare di essere ripetitivi negli ultimi tempi, a Bologna nessuno è preoccupato. O, perlomeno, chi segue le vicende in casa Rossoblù, come i tifosi. Perché la prova è proprio quanto detto sopra: se il Direttore vira su un obiettivo, come sembra essere, ad esempio, Ruben Van Bommel, vuol pur dire un qualcosa. Anche di non detto, intrinseco, ma può voler dire che è un buon prospetto. Poi, tutti commettono errori (non ce ne voglia nessuno, ma Jesper Karlsson un po’ lo è sembrato…). C’è però chi ne compie di meno degli altri: Giovanni Sartori.
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