Bologna FC
Un saluto composto, più di quel che si dica
Insulti a Beukema per il suo prossimo passaggio al Napoli? No, Bologna e i bolognesi non sono di quella pasta
C’eravamo noi, lì. C’erano tanti altri, come visto e letto. Ci sono i video. C’era tutta la passione dei tifosi del Bologna per i propri beniamini, dopo nemmeno due mesi di assenza dal Dall’Ara. C’era anche Sam Beukema, ormai prossimo al trasferimento al Napoli. Chi non c’erano, sono gli insulti che vengono descritti in giro.
No, Bologna e i bolognesi non sono così. Non si riduce tutto a qualche d’uno che, anche lecitamente magari, è rimasto più scottato di altri in questa vicenda. Ieri sera a Casteldebole, anche al passaggio di Sam Beukema, c’era tutto il cuore dei tifosi del Bologna, tanto che, per alcuni, sembrava non fosse successo niente, limitandosi alla freddezza.
Far di tutta l’erba un fascio
Era uno degli arrivi più attesi, per gli osservatori esterni. Lo è sempre stato, Sam Beukema, uno dei più attesi da quando è a Bologna: questa volta, però, la curiosità era sulle reazione. Sue, del ragazzo, e di chi lo circondava, e cioè i tifosi. Gli stessi tifosi che quando la macchina guidata da Lewis Ferguson, con Beukema come passeggero, si è avvicinata, hanno avuto parole nettamente contrastanti tra loro, e anche molto ironiche. In primo luogo: si, c’è chi se l’è presa con il ragazzo. È normale e lo si legge ovunque: un tifoso del Bologna ha il diritto di sentirsi tradito da Beukema, dopo le parole spese dallo stesso Sam non più tardi di un paio di mesi fa.
Ma, nessuno di questi ha insultato lo stesso Beukema o il Napoli, nemmeno i suoi tifosi e abitanti. C’è chi si è lasciato andare, come riportato, con i soliti sgradevoli epiteti sul Vesuvio: è giusto, però, fare di tutta l’erba un fascio? È giusto che tutti i tifosi del Bologna e tutti i bolognesi passino per quella frase, detta da un singolo? No, non lo è, e non lo è per un semplice motivo: la maggior parte chiedeva a Sam di rimanere, di ripensarci. Che a Napoli non avrebbe assaporato la stessa cucina di Bologna, tanto da lui decantata, e addirittura chiedendogli foto e autografi. Altri, invece, si sono limitati alla freddezza: forse il modo migliore per dimostrare il proprio disappunto, in una storia che ha lasciato feriti tutti.
Bologna non è mai stata così, non inizierà oggi
Se dici Bologna, parli anche dei bolognesi. Se parli di loro, non puoi non parlare dei tifosi del Bologna, che di passione ci vivono tutto l’anno. Passione, si, ma ma sfociata in alto: al Dall’Ara raramente si sono sentiti insulti pesanti, razzisti e offensivi nei confronti delle altre squadre, tifoserie o giocatori. Lasciamo il “raramente”, ma potremmo dire “mai”. Per cui, far passare Bologna e i bolognesi come quello che non sono, è semplicemente inesatto.
Sam Beukema ha vissuto in questo calore, quello di coloro che subito si sono innamorati di questo ragazzo il quale, con l’Italia e soprattutto Riccione, ha avuto forti legami. Bologna sembrava la prima scelta, sempre, ma non lo è stato. Nel calcio, lo sappiamo bene, va spesso così, e il romanticismo ormai è cosa rara. Non tra i tifosi, come nemmeno l’educazione. E quindi, tralasciando il solito “uno su mille”, il saluto finale a Sam Beukema, da parte dei tifosi Rossoblù, è stato un saluto composto. Più di quel che si dica in giro.
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Fabrizio
14 Luglio 2025 at 12:52
Sono d’accordo che è sbagliato fare di tutta l’erba un fascio, il problema è che il sig. Omar Riahi ha rimosso volontariamente o involontariamente dalla propria memoria (non è dato saperlo) che nel 2014, Gianni Morandi, si dimise dalla carica di presidente onorario proprio dopo un Bologna – Napoli dove andarono in scena cori beceri, striscioni offensivi contro tifoseria e città di Napoli, fischi durante Caruso di Lucio Dalla e chi più ne ha più ne metta. Un vero e proprio festival dell’orrore che il buon Gianni, come tutte le persone per bene di Bologna, non hanno potuto tollerare.