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Da Niang ad Antov: storia di un mercato spuntato

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Dopo la telenovela infinita sulla ricerca di un centravanti, il Bologna ha chiuso questo mercato invernale senza prendere la punta di cui tanto si parlava dalla fine della scorsa stagione. Da Sanabria, approdato al Torino, passando per Torregrossa finito poi alla Sampdoria fino ad arrivare a M’Baye Niang, rimasto alla fine al Rennes. Proprio riguardo a quest’ultimo, il Corriere dello Sport, ha raccontato un interessante retroscena legato ad una presunta chiamata di Mihajlovic durante la giornata di ieri. Il senegalese avrebbe prima detto sì per poi ripensarci in un secondo momento: proprio per questo motivo il tecnico serbo sarebbe andato su tutte le furie, bloccando ogni trattativa con il club francese. Queste le parole di Sabatini sul quotidiano sportivo in edicola stamane: “È stato vicinissimo, ma con l’elastico. Prima vicino e poi lontano. Si tratta di un ragazzo instabile, non sono molto dispiaciuto che non sia venuto”. 

Restano così solo Barrow e Palacio da utilizzare in quel ruolo, con l’incognita Santander (rientro previsto a fine febbraio). Non che Niang avrebbe risolto i problemi: uno perché neanche lui rappresentava il profilo ideale di cui ha bisogno questa squadra, due perché nelle nove volte in cui è sceso in campo quest’anno ha messo a segno una sola rete. Per caratteristiche somiglia molto a Barrow ma rispetto al gambiano non si può dire sia in fase ascendente della sua carriera. È stato questo forse il motivo per cui il Bologna ha deciso di fare affidamento di nuovo su ciò che si ha a disposizione senza fare investimenti scriteriati. Molto probabilmente neanche Pellè, neo-acquisto del Parma, avrebbe potuto risollevare le sorti dell’attacco rossoblù e, certamente, la salvezza di una squadra non può passare da un giocatore di ritorno dalla Super Lega Cinese. Discorso diverso per Scamacca e Swiderski, due giovani interessanti su cui sicuramente ci si riproverà in estate (si spera con esito positivo).  

Stesso destino è toccato anche alla trattativa legata al ritorno in Serie A di Daniele Rugani. Il difensore di proprietà della Juventus era in prestito proprio al Rennes e alla fine ha scelto il Cagliari. Ecco perché nelle ultime ore di calciomercato il duo Sabatini-Bigon ha scelto Valentin Antov (20) del CSKA Sofia per rimpiazzare la partenza di Paz. Il centrale bulgaro classe 2000 è l’ennesima prova che questa società sta puntando su investimenti a lungo termine, come dimostra anche l’acquisto di Kacper Urbanski (16), da subito a disposizione della Primavera di Zauri. Vedremo se il bulgaro saprà subito conquistarsi la fiducia di Mihajlovic. Certo è che, indubbiamente, rappresenta il profilo ideale per la retroguardia felsinea: veloce, cattivo ma con i piedi educati e moderno nell’impostazione dell’azione. Dovrà sicuramente adattarsi in un contesto diverso rispetto a quello con cui era abituato a convivere ma si tratta comunque del più giovane debuttante nella storia del suo club di appartenenza (all’età di 14 anni, 9 mesi e 10 giorni). Non uno qualunque insomma. 

Dunque, si può dire che non è stato un mercato da 10 ma lo stesso vale per tante altre squadre (vedi Juventus e Inter). È pur vero che tutte le concorrenti per la salvezza, dal Torino al Parma, si sono rinforzate ma resta il fatto che se Sinisa riuscirà a recuperare mentalmente Barrow e Orsolini nessuna di queste può vantare un reparto offensivo come quello dei rossoblù che oltre a quest’ultimi può fare affidamento su giocatori d’esperienza come Soriano e Sansone. Sarà solo la restante parte di stagione a dirci chi avrà ragione e sicuramente bisognerà subito tornare a fare risultato, già nel match di domenica contro il Parma. 

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