Seguici su

Bologna FC

Della Villa, direttore dell’Isokinetik: «Gli infortuni sono inevitabili. Si sta portando il corpo al limite» (Resto del Carlino)

Le parole del direttore del centro Isokinetic sulla situazione infortuni che sta attraversando il mondo del calcio: causa e possibili soluzioni

Pubblicato

il

Il rossoblù Nicolò Cambiaghi con l'Italia (©Bologna FC 1909)
Nicolò Cambiaghi, infortunatosi nell'ultimo ritiro con l'Italia (©Bologna FC 1909)

Terminata la terza sosta per le nazionali della stagione, non arrivano buone notizie per Italiano. Dopo Rowe, in queste due settimane di impegni internazionali hanno visto tornare anzitempo a Casteldebole Nicolò Cambiaghi (Italia) e Emil Holm (Svezia) a causa di due infortuni. Con così tanti impegni ravvicinati, le gambe si fanno sempre più pesanti e la fatica aumenta, per non parlare dello stress muscolare a cui sono sottoposti i giocatori. Di questo ne ha parlato Francesco Della Villa, direttore del Centro Studi Isokinetik, nell’intervista al Resto del Carlino, definendo inevitabile arrivare agli infortuni in queste condizioni: «Si giocano più partite e sono cresciute la velocità e l’intensità del calcio. E quando si porta la macchina del corpo umano ai limiti estremi, e qualche volta perfino oltre, gli infortuni sono inevitabili».

Bologna, l’intervista a Francesco Della Villa

La motivazione principale degli infortuni recenti
«Gli infortuni muscolari da sempre rappresentano la casistica principale degli infortuni nel calcio. I muscoli si lesionano perché é cresciuto il numero delle partite e da un punto di vista aritmetico se giochi di più hai più occasioni per infortunarti. Ma anche l’evoluzione del gioco ha la sua parte».

Il cambiamento dello stile di gioco
«Il pressing alto, l’intensità agonistica in ogni zona del campo e le accelerazioni improvvise sono tutti fattori che hanno velocizzato il calcio, portando un atleta a performance estreme».

Sullo sforzo compiuto dai calciatori moderni
«Si sta portando la macchina del corpo umano al limite. Guardate Cambiaghi quando accelera: è impressionante la velocità a cui va. Ci sono calciatori che sul campo raggiungono picchi di 35-36 chilometri orari: a queste velocità, per quanta prevenzione tu possa fare, è inevitabile che aumenti il rischio che la macchina si rompa».

Sulla possibilità di cambiare il calendario delle partite
«Il contesto è quello e non lo possiamo cambiare. Possiamo però mettere in atto strategie più efficaci di prevenzione e cura degli infortuni, che è quello che la comunità scientifica sta facendo. Di sicuro è cresciuta la sensibilità a queste tematiche all’interno dei club professionistici, ma questo non azzererà mai il rischio infortuni».

Il distretto muscolare più colpito
«Oggi un infortunio su quattro riguarda i flessori. A seguire, per incidenza, ci sono i traumi a retto femorale, adduttori e polpaccio. Poi c’è il tema delle lesioni al legamento crociato del ginocchio e qui i numeri sono in aumento. Torniamo al discorso fatto in precedenza: aumentano le partite, crescono le sollecitazioni e la macchina può più facilmente rompersi».

Altre strategie per abbassare il rischio
«Rose lunghe e turnover aiutano. Quando giochi ogni tre giorni i muscoli sono sottoposti a carichi enormi e con tempi di recupero
così stretti è più facile infortunarsi».

In definitiva la strategia può essere solo contenitiva
«Gli infortuni sono da mettere in conto. Possiamo però migliorare le strategie del ritorno all’attività agonistica, che é il tema del Congresso Isokinetic che faremo ad aprile ad Atene. Guarire bene è fondamentale, altrimenti si incorre nelle recidive».

Fonte – Massimo Vitali, Il Resto del Carlino

Google News Rimani aggiornato seguendoci su Google News!
SEGUICI

Continua a leggere le notizie di 1000 Cuori Rossoblu e segui la nostra pagina Facebook

Lascia un commento

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *