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Destro: goal, carattere e continuità. Il rilancio del numero dieci rossoblu – 22 nov

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Goal dell’ex ed esultanza sfrenata sotto la Bulgarelli. Nel pareggio contro la Roma c’è anche, e soprattutto, la storia del numero dieci rossoblu. Matteo Destro ha preso il pallone appena Rocchi ha indicato il dischetto, aveva una voglia matta di tirare quel rigore e di segnarlo per consumare la sua “vendetta sportiva”. Nella capitale ha vissuto tre annate non facili, anche a causa di un infortunio che lo aveva tenuto lontano dai campi per molto tempo. Roma, si sa, non è una piazza semplice per i giocatori e il clima che si era creato attorno a Destro nell’ultimo periodo romano di certo non lo aveva aiutato. I fischi piovuti dal settore ospiti, al momento della lettura delle formazioni, confermano quanto detto. Destro è un giocatore che ha bisogno di sentire la fiducia e della piazza, e dell’allenatore. Ad essere sinceri, e valutando la situazione da fuori, Garcia non ha mai creduto fino in fondo in Destro. Donadoni, invece, lo ha rilanciato, recuperando soprattutto sul piano caratteriale. Quello visto in campo nelle ultime tre gare sembrava il Destro visto a Siena con Sannino, un lontano parente di quello delle prime giornate di questa stagione. La crescita del numero dieci è avvenuta, oltre che sul piano caratteriale, anche su quello tecnico, tattico. Aveva solo bisogno di sbloccarsi e, dopo il goal con l’Atalanta, c’è stato un crescendo di prestazioni. Il numero dieci ha lottato come un leone e ha risposto sul campo ai fischi sei suoi ex tifosi. Unica pecca? L’essersi tolto la maglia due volte in tre partite, fatto che gli farà saltare Torino per squalifica

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