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Diario di Neustift #4

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Neustift (AUSTRIA) – Dopo una settimana esatta, il Bologna saluta i monti del NordTirol: direzione Baviera, Augsburg, dove domani sfiderà la terza squadra della Bundesliga. Ma cosa rimarrà dei sette giorni trascorsi in territorio austriaco? I primi test seri, l’esordio dei nuovi e la conferma di diverse certezze. Ecco un riassunto del periodo diviso tra Neutsfit, Kufstein e Kitzbuhel.

L’arrivo Dopo Castelrotto e il breve ritorno a Casteldebole (dove, tra gli altri, venivano presentati Tomiyasu e Skov Olsen), ecco la partenza per l’Austria, con un Santander in più e uno Schouten in meno (rimasto all’Isokinetic per via dell’infortunio). La squadra arriva all’Hotel di Neustift, perso tra i monti e i boschi del Nord Tirol, in un piovoso giovedì pomeriggio, con temperature sui 20 gradi, la metà esatta di Bologna.

La prima amichevole Neanche il tempo di rilassarsi, che già incombe il primo impegno: si va a Kufstein, contro il Colonia di Sorensen, neopromosso in Bundesliga. Il viaggio in pullman è di un’ora di circa, l’arrivo nella cittadina traumatico, climaticamente parlando (ci sono più di 30 gradi). Risultato: la squadra in campo arranca, ne prende due e rischia il colpo del ko. L’unica nota positiva? I portieri. Nel secondo tempo c’è la rivoluzione tattica di Emilio De Leo, l’uomo di fiducia di Sinisa. Il Colonia fa il terzo, ma Orsolini segna il goal della bandiera. Nel complesso, il bicchiere è certamente mezzo vuoto: attacco impalpabile, centrocampo inesistente (la coppia Svanberg-Nagy non riesce a colmare l’assenza dei titolari) e la difesa è ballerina. Non solo: arriva anche la doccia fredda, Dijks esce per infortunio. Insomma, non buona la prima.

Il weekend La sconfitta non è certo drammatica, ma la squadra sembra colpita: sia Soriano che Sansone, intervistati dopo l’allenamento, sono vogliosi di rivincita. Per entrambi, i tanti chilometri percorsi in due giorni, hanno influito sulla tenuta fisica; il mister? Dicono che da Bologna sia infuriato, e per questo contro lo Schalke promettono vendetta. Sportiva, s’intende. Intanto Dijks tranquillizza tutti: arriva all’allenamento, firma autografi e conferma che non è nulla di grave. Ci vuole ben altro, per abbattere il Trattore.

La seconda amichevole Dopo il Colonia, lo Schalke: De Leo cambia poco, Tomiyasu a destra al posto di Mbaye, Krejci a sinistra, Poli-Kingsley in mezzo e Orsolini dal primo minuto (con Palacio punta). I tedeschi passano in vantaggio, ma questa volta i rossoblù non ci stanno a far la comparsa: capitan Poli trova un goal con deviazione e Sansone la ribalta sul finire della prima frazione. Nella ripresa sale poi in cattedra lui: El Trenza. Prima gli annullano un goal, così, non contento, ne fa un altro. Stavolta regolare. 1-3 contro una squadra che a marzo faceva gli ottavi di Champions. C’è l’esordio di Skov Olsen, giusto una ventina di minuti. Il secondo goal tedesco serve solo per il tabellino: il Bologna si rialza alla grande e da Kitzbuhel fa il regalo promesso al suo mister.

Le ultime ore L’arrivo di Pulgar, dopo la polemiche: il tutto mentre i nomi di Hendrix e Prcic girano con maggiore insistenza. L’ultimo nodo del mercato rossoblù: il ds Bigon, ospite su Sky Sport nella trasmissione “Calciomercato”, incensa il Bologna, esaltando l’età media dei giocatori acquistati (22). Poi sarà il tempo delle cessioni: con tanti giocatori presenti in ritiro che dovranno fare le valigie. Donsah, Falletti, Nagy e Paz su tutti.

Tiriamo le somme Oggi alle 11 ultimo allenamento austriaco, poi dopo pranzo la partenza. Ma riassumendo, cosa rimarrà del ritiro in Austria? La certezza di avere  un gruppo affiatato, dove il mix esperto-giovane potrà dare i suoi frutti: perchè per un Palacio prossimo alle 38 candeline, ma con la voglia di un ragazzino, c’è uno Skov Olsen che a soli 19 anni colpisce per tecnica e velocità d’esecuzione. E per inserirlo più velocemente ci penserà magari Angelo Da Costa, leader silenzioso dello spogliatoio, o lo stesso Santander, tra i più spiritosi. La difesa è il reparto che è cambiato di più, e dovrà per questo accellerare i tempi, ma i nuovi promettono bene, mentre il centrocampo è un cantiere aperto. L’attacco? Il reparto con più alternative e scelte. Ad oggi, il vero punto di forza di questa squadra. Pronta ad affrontare una stagione anomala, con un mister lontano, che sta combattendo la più grande delle battaglie: e per questo, chiamata ad assumersi una doppia responsabilità. Ma con un gruppo del genere (definito da Da Costa “una seconda famiglia”) e un pubblico fedele alle spalle, pronto a bruciare ogni record in termini di abbonamenti, tutto è possibile. Agosto può cominciare: la nuova stagione pure.

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