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Do you remember Erick?

Erick Pulgar arriva a Bologna nel 2015, grazie ad un intuizione di Pantaleo Corvino. Oggi, dieci anni dopo, col Botafogo, giocherà la Fifa Club World Cup

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Erick Pulgar (Bfc 1909)
Erick Pulgar (Bfc 1909)

Alla fine, in quel “caravanserraglio” del Fifa Club World Club, dove manca solo Cristiano Ronaldo, c’è anche un piccolo lembo di Bologna FC 1909: questo lembo si chiama Erick Pulgar. Facciamo un piccolo passo indietro e proviamo a ricordare il suo percorso in rossoblù.

Pulgar, 31 anni oggi, arriva a Casteldebole grazie allo scouting di Pantaleo Corvino, il primo Direttore Sportivo dell’era Saputo. Corvino individua nel giovane centrocampista cileno una potenziale pedina della mediana rossoblù e lo porta in Italia ad agosto 2015, ancora ventenne.

Erick Pulgar: l’arrivo sotto le Due Torri

Erick atterra a Bologna, un Bologna in A, e trova in panchina Delio Rossi. Ma soprattutto, sulla mediana trova l’esplosione di Amadou Diawara, altro giovanissimo gioiellino pescato da Corvino a San Marino. E il guineano per un lungo periodo viene preferito al cileno, anche quando la guida tecnica cambia, con l’arrivo di Roberto Donadoni. Nella stagione 2015-16 Pulgar “gioca” solo 684 minuti, suddivisi in 13 partite, avendo sempre davanti a lui Diawara, preferito nel ruolo di playmaker di centrocampo.

Amadou Diawara (Bfc 1909)

Amadou Diawara (Bfc 1909)

Il calciomercato del Bologna della sessione estiva 2016 “spinse” il giovanissimo Amadou alla corte di Maurizio Sarri a Napoli. Diawarà iniziò da Napoli un percorso di “decadenza”, che lo portò prima, dopo tre anni sotto il Vesuvio, a Roma e, successivamente, dopo tre anni, in Belgio all’Anderlecht. Da qui si svincola lo scorso febbraio, a soli 27 anni. Oggi Amadou gioca nella Liga 2 all’Eldense.

Torniamo a Pulgar: la stagione 2016-17 prende tutta un’altra piega. Gioca, in serie A, 27 partite, per un totale di 1588 minuti, più 3 matches  di Coppa Italia. Donadoni lo piazza nel vertice basso del centrocampo, davanti alla difesa, e lui risponde con grinta e tuttocampismo, tipico del suo temperamento. Sopravvive alla gestione Inzaghi e ritrova in Mihajlovic un padre putativo che lo supporta e lo continua a mettere al centro del suo villaggio tattico.

Pulgar imbocca la “Strada degli Dei”: la discesa verso Firenze 

Ma non sempre sono tutte rose e fiori. La frattura fra il cileno e la Società rossoblù si realizza nell’estate 2019. La voglia di ” fare il salto di qualità” e di andare a monetizzare era forte nella testa di Erick, che a Firenze raddoppiò quasi il suo stipendio. E il primo anno andò molto bene, con Montella, giocando 37 partite in serie A, con 7 gol e 6 assist. Poi in panchina subentrò Iachini e poi Prandelli: 31 partite, ma con un solo gol e tre assist.

Bologna, Vincenzo Italiano (© Damiano Fiorentini)

Bologna Vincenzo Italiano (© Damiano Fiorentini)

Nel 2021-2022 sulla panchina gigliata  arriva il nostro Vincenzo Italiano, alla sua prima esperienza con i Viola. Da lì in poi tanta panchina, soprattutto per infortuni fisici che ne condizionano il rendimento e che fa propendere la società viola a cederlo nel mercato di gennaio in Turchia, al Galatasaray. Anche in Turchia non lascia il segno e nell’estate del 2022 vola in Brasile al Flamengo, dove ha giocato, fin qui, 122 partite, 16 più rispetto a quelle giocate sotto le due torri. Erick è tornato nel suo ruolo naturale, centrale davanti alla difesa e ha trovato continuità di rendimento. Nel Flamengo ha trovato altri due ex viola, Gerson e Pedro. E, da pochi giorni, è arrivato Jorginho, che dovrebbe giocare a centrocampo con lui.

Oggi Pulgar, 31 anni, volerà con la sua squadra alla Fifa Club World Cup, dove giocherà per il titolo di migliore squadra di club del mondo. Permetteteci di dire, magari forzando un pò il concetto, che anche un pezzo di Bologna giocherà in questo “prestigioso” torneo.

In bocca al lupo, Erick.

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1 Commento

1 Commento

  1. Casalini Giovanni

    15 Giugno 2025 at 22:17

    quello del salto di qualità!!!
    vergognoso!!!!!!!!

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