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Come gioca il Genoa di Patrick Vieira?

Ultima al Dall’Ara: il Bologna celebra la Coppa Italia, mentre il Grifone guidato dall’ex centrocampista francese chiude una stagione positiva con salvezza anticipata e crescita tattica

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Patrick Vieira, allenatore Genoa
Patrick Vieira (© Genoa CFC 1893)

Ultima passerella della stagione allo Stadio Dall’Ara, sul campo del Bologna arriva il Genoa di Patrick Vieira. Entrambe le formazioni hanno già raggiunto il proprio obiettivo: i rossoblù emiliani con la vittoria della Coppa Italia; il grifone si è salvato con grande anticipo grazie all’arrivo del tecnico francese.

In avvio di stagione, anche a causa degli infortuni, la formazione ligure ha avuto grandi problemi ad ottenere punti. I rossoblù hanno deciso così di cambiare guida tecnica ed affidarsi a Patrick Vieira che, nonostante lo scetticismo iniziale, con alcune mosse tattiche ha risollevato le sorti del Genoa. Il grifone si è salvato con due messi di anticipo e, nel frattempo, ha risolto anche le beghe societarie col passaggio dalla holding 777 Partners all’imprenditore rumeno Dan Šucu.

Modulo del Genoa di Vieira

Nella passata stagione, Alberto Gilardino è ripartito da una formazione molto accorta e attenta alla fase difensiva. Il tecnico piemontese in Serie B aveva ottenuto grandi risultati giocando con un 3-5-2 molto raccolto e agendo in contropiede. Una tattica che ha portato il Genoa a salvarsi serenamente anche nella passata annata.
Dopo il cambio di guida tecnica, Vieira ha apportato alcune modifiche e ha lavorato sul modo di stare in campo del suo Genoa. La prima mossa è stata quella di cambiare modulo passando al 4-3-3.

Atteggiamento in campo

L’allenatore francese non ha impostato la sua squadra su un singolo atteggiamento, piuttosto ha scelto un atteggiamento camaleontico. Il Genoa sa attendere e ripartire, ma anche fare la partita. Il 4-3-3 con due esterni che sono più centrocampisti o trequartisti ha dato alla formazione rossoblù più equilibrio. Il Grifone sfrutta la capacità di Pinamonti di difendere palla, distribuire ed attaccare la profondità. In questo modo, il centravanti fa salire la squadra con terzini e mezzali e libera spazio per gli inserimenti dei due “falsi” esterni offensivi e, appunto, dei centrocampisti.

La squadra, sotto la gestione dell’ex centrocampista di Juventus e Inter, è maturata tanto da riuscire a capire quali sono i momenti in cui attaccare e aggredire l’avversario e quelli nei quali attendere e ripartire. Particolare attenzione, il Bologna dovrà riporla sui calci piazzati che sono sicuramente una delle armi migliori della formazione genoana.

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