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Il cammino di Santiago

Fame e garra: Santi deve conquistare anche il pubblico argentino per prendersi i Mondiali

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Santiago Castro (© Bologna FC 1909)
Santiago Castro (© Bologna FC 1909)

Diventare grandi non è mai semplice. Perché c’è una differenza tra normalità e talento, ma ce n’è una ancora più evidente tra talento e grandezza. E, al giorno d’oggi, per essere convocato da una nazionale come quella argentina, devi mettere in bella mostra tutto il campione che sei. Santiago Castro lo sa benissimo e, dalla fine della sosta, per lui inizierà il lungo cammino verso il Mondiale. Perché, statene certi, a lui non basterà andarci. No, Santi vuole poter insanguinare la maglietta dal primo all’ultimo minuto, come fa con i rossoblu. Perché il suo dogma si muove su una sola coordinata: dare tutto fino allo stremo.

Una concorrenza… mondiale

El Toto non viene convocato con l’albiceleste dalla sosta di marzo, quando si infortunò al piede in allenamento. Da allora, la chiamata del CT Scaloni non è più arrivata, anche perché il giovane attaccante ci ha messo parecchi mesi a riprendersi completamente dalla botta. Col passare dei match, però, sembra che la luce in fondo al tunnel sia sempre più vicina. Basta guardare una partita dei rossoblu per capire che il numero 9 sta ritornando al suo livello abituale, mettendo in campo prestazioni di livello altissimo, anche quando non segna. Chiaramente, per scavalcare gente come Lautaro e l’ex City Julian Alvarez non basta. Ma, per rientrare tra i convocati, scavalcando la terza punta, Castro darà tutto. Anche se Lopez è in gran forma col suo Palmeiras, ed ha esordito nel 6-0 contro Porto Rico di sabato scorso.

Duttilità tattica

L’Argentina parte con un 4-3-3, ma non di rado cambia faccia, portando in campo un assetto più equilibrato. In fase di costruzione, la difesa scala a cinque, mentre i terzini si alzano parecchio per dare ampiezza alla manovra e far diradare il pressing avversario. Superata la prima linea, però, spesso i play vanno a cercare gli attaccanti e gli esterni, a caccia di un lavoro che Santi sa fare molto bene. Pur essendo più basso dei suoi concorrenti, infatti, il puntero di San Martin sa gestire in maniera eccezionale il pallone, imbucando i compagni e liberando spazi da aggredire per Alvarez e Messi. Due giocatori che amano questo tipo di giocata e che, partendo dal lato corto, potrebbero entrare in area per dare sfogo al loro killer instinct.

Santiago Castro in allenamento a Casteldebole pre-Friburgo (© Bologna FC 1909)

Santiago Castro in allenamento a Casteldebole pre-Friburgo (© Bologna FC 1909)

Insomma, Santi può combinarsi bene con la sua nazionale e, al momento, sembra che una regola possa venire in suo soccorso. Infatti, in questi giorni la FIFA starebbe pensando di allungare le liste per le convocazioni da 26 a 30 interpreti. E le punte, oltre ai terzini, sono sono tra i ruoli meno rappresentati nell’ultima selezione. Dovesse andare in porto questa modifica del regolamento, di certo ci sarebbe da sorridere a Casteldebole.

Una stagione da leone

D’altro canto, la stagione è appena iniziata e il classe 2004 ha ancora tanto da dimostrare. Da vero gladiatore dell’attacco rossoblu, avrà modo di mettersi in mostra, assorbendo i segreti di Immobile, ma dovrà anche trovare qualche gol in più per impensierire lo staff della sua federazione. Basterà? Forse sì, forse no, come canterebbero i The Kolors. Ma intanto noi lo sappiamo già, perché lui da sempre tutto: il Cammino di Santiago sta per iniziare. E no, non sarà un percorso religioso, ma la ricerca di un grande sogno, con Bologna e la Seleccion nel cuore.

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