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Il Resto del Carlino – Mattia, un gol per Sinisa

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Mihajlovic colpisce ancora. Forse è presto per dirlo ma la prima gara da titolare per Mattia Destro, con l’allenatore Serbo a guidarlo, è stata una piccola grande rigenerazione per l’attaccante di Ascoli Piceno che ieri è riuscito finalmente a sbloccarsi in questa stagione di Serie A: non segnava dal 24 febbraio 2018, proprio in una partita contro il Genoa finita 2-0 per i felsinei. Il suo gol è valso un punto e l’aggancio all’Empoli in classifica, ma non il sorpasso <<Ed è un peccato, perché solo se avessimo vinto la mia domenica sarebbe stata perfetta>> dirà poi ai giornalisti.

Mattia era rimasto ai margini della rosa già alla fine dell’era Donadoni e durante tutto il periodo di Inzaghi. La fiducia di Mihajlovic è stata subito ripagata ma è presto per parlare di completa rinascita << E’ solo il mio primo gol, ho fatto meno di quello che avrei dovuto fin qui ed è anche colpa mia. Il rapporto con Inzaghi? Riparliamone quando avrò fatto qualche gol in più. Anche perché non è vero che non voglio mai parlarne. Non mi è stato mai detto di venire: ma forse perché non volevano che parlassi. Quando devo parlare parlo, ma quando lo faccio voglio dire le cose che dico io>>. Tra le sue parole c’è spazio anche per i ringraziamenti: <<A mia moglie, dato che tra un po’ è San Valentino, alla famiglia e ai tifosi: loro mi hanno sempre sostenuto>>. Su Mihajlovic: <<Mi ha dato fiducia fin dal primo istante, a prescindere da tutto quello che gli può essere stato raccontato su di me. Giocare o non giocare è un altro discorso: un conto sono le scelte tecniche, un conto è un allenatore che ha fiducia in te>>.

Mattia parla come uno in cerca di riscatto, messo troppo presto da parte, non solo e non tanto dai precedenti allenatori: <<Mihajlovic non è il primo allenatore che mi ha dato fiducia qui a Bologna>>. Effettivamente con Donadoni il primo anno c’era un feeling unico. L’infortunio, le polemiche sul suo impegno durante gli allenamenti separarono i due: <<E’ stata anche colpa mia>> ripete il numero 22. Velatamente fa capire che la situazione creatasi in parte è stata anche colpa di Bigon e Di Vaio, che in estate avevano acquistato Falcinelli e Santander: <<E’ stato detto che sarei potuto andare via, ma se qualcuno vuole che Destro se vada viene a parlare con me e uno ci può pensare, a prescindere dal fatto che io qui stia benissimo e ci vorrei rimanere>>. Prima di Mihajlovic sembra che nessun gli avesse parlato chiaramente <<Il mister non ha la bacchetta magica, ma parla chiaro e la fiducia che offre è tutto. Ho fatto solo un gol, anzi ho fatto meno di quel che posso e devo fare. Voglio dare il mio contributo alla squadra. L’importante ora è salvarci e ora sono convinto che ce la faremo>>. I discorsi del suo rapporto con Inzaghi sono rimandati a Bologna salvo e con un Destro che abbia dato seguito al segnale di risveglio. 

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