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Immobile al Bologna, una nuova prima volta: fiuto del gol e voglia di riscatto
Dopo le avventure in Italia e all’estero, l’ex-bomber biancoceleste si prepara a una nuova sfida in rossoblù. Con un progetto ambizioso e l’ambiente giusto, può tornare decisivo.
Dopo le prime esperienze in realtà come Siena, Pescara, Juventus (con cui ha fatto anche parte del percorso delle giovanili ) e Genoa, Immobile ha iniziato a farsi conoscere in Italia e a diventare, per alcune squadre, la prima opzione nel loro reparto offensivo. Ora saranno i tifosi del Bologna a posarci la lente d’ingrandimento: insieme ai primi gol in queste amichevoli estive con la nuova maglia, Immobile ha lanciato molteplici segnali positivi.
Le prime stagioni sono sempre le più difficili: Immobile, spesso e volentieri, ha lasciato un’impronta chiara fin dalla prima stagione, ma non sempre ha sempre ripagato le aspettative.
Immobile, un bomber inaspettato a Torino
Nel luglio 2013 il Torino acquista l’attaccante della Nazionale Under-21, Ciro Immobile, per guidare il reparto d’attacco granata. Dopo un’annata al Genoa povera di gol (soltanto 5), si trasferisce sotto la Mole in cerca di riscatto.

Ciro Immobile nella stagione 2013/14 (@Uefa.com)
Nello schema di gioco di Ventura risulta il rifinitore ideale: concluderà il campionato con 22 gol e 3 assist, regalando al Torino il miglior piazzamento in Serie A dall’edizione del 1991/92, concludendo in settima posizione. La coppia con Cerci fu la più prolifica della Serie A con 35 reti complessive, proiettando definitivamente il nome di Immobile tra i radar dei top club europei.
Le prime volte in Europa: Borussia Dortmund e Siviglia
La prima squadra interessata a Immobile fu il Borussia Dortmund: appena conclusa la prima stagione con il Torino, i tedeschi lo acquistarono per 18,5 milioni di euro, con la speranza che gli aiutasse a battere i rivali storici del Bayern Monaco. Nella prima stagione in Germania, però, ci fu un calo di rendimento: 10 gol in 34 partite disputate tra Bundesliga, DFB Pokal e Champions League. Più ombre che luci sotto la guida di Jürgen Klopp.
Di conseguenza, fu girato in prestito al Siviglia dopo solo 12 mesi in giallonero. Anche qui, il copione non cambiò: quando Immobile non è al centro del progetto, trova difficoltà a performare. 4 gol in 15 partite non valgono la conferma nel club spagnolo che decide di girarlo prima in prestito al Torino – senza essere riscattato successivamente – e dopo alla Lazio.
Lazio, l’inizio di Re Ciro
Nell’estate 2016 i biancocelesti acquistano Ciro Immobile per poco più di 9,45 milioni di euro. L’ex-capocannoniere della Serie A sa che la prima stagione del suo ritorno in Italia sarà determinante per ricevere la fiducia della tifoseria e della società. Un progetto che esalta le sue caratteristiche fisiche e tecniche, unito a una ritrovata fiducia da parte dello staff tecnico e a un contesto tattico cucito su misura, permettono al nuovo numero 17 della Lazio di tornare ai suoi vecchi standard: dopo aver firmato la prima rete stagionale delle Aquile in Serie A, chiuderà il suo campionato con 23 gol, consacrandosi immediatamente come l’idolo dell’Olimpico e il leader offensivo della Lazio di Simone Inzaghi.
Ciro Immobile (@S.S. Lazio)
Sta per iniziare ufficialmente un’altra prima volta per Immobile. I presupposti che gli hanno permesso di rendere in passato ci sono: progetto ambizioso e uno schema tattico che valorizza le capacità offensive della squadra. Quest’anno probabilmente non toccherà le 40 presenze stagionali – per concorrenza nel ruolo e resistenza fisica – ma quando scenderà nel rettangolo del Dall’Ara il suo inconfondibile fiuto del gol si farà sentire.
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