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Verso Parma-Bologna, Brianti: «L’esonero di Pecchia è anche colpa della società. Chivu? Può essere un rischio calcolato»

Alla vigilia del derby del Tardini tra gialloblù e rossoblù, il collega esperto di vicende parmigiane ci ha portato dentro il momento della stagione dei crociati e ci ha parlato della scelta del rumeno ex Inter come nuovo tecnico.

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Cristian Chivu, allenatore del Parma
Cristian Chivu, allenatore del Parma alla conferenza di presentazione (© Parma Calcio 1913)

Alla vigilia di Parma-Bologna, in programma domani alle 15 al Tardini, abbiamo intervistato Simone Brianti, collega segue le vicende gialloblù per Gianluca Di Marzio, Tuttosport e OA Calcio.

Il Parma ha scelto di esonerare Pecchia, nonostante solo lo scorso ottobre gli avesse rinnovato il contratto.
«Il rinnovo era stato un segnale di fiducia importante all’allenatore. L’idea era quella di proseguire sulla strada intrapresa da due stagioni con Pecchia. Quando poi non arrivano i risultati e quando fai certe scelte nello spogliatoio possono crearsi dinamiche non positive. Penso alle reazioni di Man e Cancellieri dopo le sostituzioni contro la Roma. E hanno lasciato pensare che nel gruppo qualcosa non andasse. Per me questa situazione, comunque, non è un errore di Pecchia ma più della società. Il Parma, quando fa il rinnovo importante, deve avere la forza di andare nello spogliatoio e risolvere questi problemi. Invece si è preferito mostrare più forza all’esterno che all’interno. Poi è innegabile che anche lui probabilmente ha sbagliato alcune scelte e la gestione di alcune situazioni».

La stagione del Parma, però, è stata anche condizionata da tanti infortuni. Alcuni anche molto gravi. Quanto hanno pesato e quanto stanno pesando?
Penso a Djuric che si è infortunato appena arrivato e starà fuori per il resto della stagione.
«Gli infortuni quest’anno non hanno aiutato fin dall’inizio. Comunque ti si fanno male subito giocatori importanti come Hernani ed Estevez, devi poi giocatori con calciatori come Keita che aveva forse bisogno di un periodo più lungo di adattamento. Nel corso della stagione ha avuto tanti infortuni, molti dei quali gravi. Io penso che il problema sia di testa. Il Parma lo scorso anno in B è una delle squadre che ha subito meno infortuni e lo staff quest’anno non è cambiato. Probabilmente quando ti trovi a giocare con pressioni diversi come in Serie A e non sei il più forte come in B, qualcosa cambia anche fisicamente».

Come si è arrivati alla scelta di Cristian Chivu? E se non credi che possa essere un rischio visto che ha allenato solo squadre giovanili, per giunta di una sola società l’Inter.
«La società, tramite il presidente ieri, ha spiegato che Chivu è sempre stata la prima scelta. Fin da quando si è deciso di esonerare Pecchia è nata l’idea Chivu, perché si da giovane ha vissuto spogliatoi importanti. Tanto che a 21 anni era il capitano dell’Ajax. E quindi sa gestire certe situazioni. Per quanto riguarda il mio pensiero, penso che l’idea di prendere Chivu sia giusta per diversi motivo. Essendo un tecnico giovane, è ambizioso. E poi ha già lavorato coi giovani per tanti anni, la squadra è molto giovane il progetto del Parma è legato ai giovani e alla crescita dei giovani e della squadra. Può essere un azzardo, ma calcolato».

Ti aspettavi un Bologna così competitivo a questo punto della stagione? Anche in virtù del fatto che all’andata la partita non era andata così bene…
«Per quanto riguarda il Bologna, io penso che abbia una squadra importante e l’anno scorso ha fatto un salto avanti importante. È entrata in quelle sette o otto squadre della Serie A che possono ambire alle coppe europee. E infatti anche quest’anno è lì, anche dopo il cambio in panchina. Sicuramente i rossoblù continueranno su questa strada. E in questa crescita penso che la Champions League abbia svolto un ruolo importante nel far crescere mentalmente la squadra. E questo potrebbe aiutare i rossoblù proprio in partite come quella di Parma di domani».

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