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Verso Bologna-Juventus, Zampini: «Rossoblù organizzati e forti: grande merito della società. Bianconeri discontinui, ma con Tudor più compatti»

Bologna-Juventus è una sfida cruciale per il 4° posto. Zampini: «Il Bologna arriva meglio, ma la Juve deve giocarla da Juve». Assenze pesanti, gara equilibrata, decisiva per entrambe le squadre.

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Tudor, allenatore della Juventus, a colloquio con i suoi giocatori
Tudor, allenatore della Juventus, a colloquio con i suoi giocatori (© Juventus FC)

Bologna-Juventus non è mai una partita come le altre. Non lo è maggior ragione in questa stagione con le due squadre in lotta per lo stesso obiettivo: il 4° posto. Sarà una sfida importantissima.

Per introdurci alla sfida, dal punto di vista bianconero, abbiamo intervistato Massimo Zampini, tifoso e opinionista TV di fede bianconera, nonché co-fondatore del blog e community “Juventibus”.

In che momento arriva questo Bologna-Juventus?
«Il Bologna arriva meglio rispetto alla Juventus. Sta meglio, preme per 90 minuti, attacca; mentre, la Juve, secondo me, non ha la continuità per 90 minuti su certi ritmi. Le prestazioni sono altalenanti, ma è una costante di tutto l’anno. Raramente azzecca due o tre partite consecutive. E, escluse le ultime due bestiali della gestione Motta, non viene mai messa sotto completamente. Perde poco, ma recentemente ha perso a Parma una brutta partita, attaccando comunque tanto nel finale. Con Tudor vedo una squadra apparentemente più compatta. Il croato sembra credere in un gruppo di giocatori fissi e cambia il meno possibile. Ora la squadra è più verticale di prima, ma siamo lontani dal dire che è tutto perfetto… Bologna-Juve arriva nel momento giusto: in cui deve venire fuori chi merita il 4° posto e andrebbe giocata da Juve».

Ci saranno diverse assenze da una parte e dall’altra. Nel Bologna mancherà Ndoye e nella Juventus mancheranno probabilmente Yildiz e Koopmeiners,: quanto pesa la loro assenza?
«Pesa sicuramente, come per il Bologna. Chiaramente, la Juve ha quella di Bremer da tutto l’anno ed è pesantissima. Quella di Yildiz sicuramente pesa di più, ma anche su Koopmeiners Tudor stava puntando tanto. Però il turco anche se non si vede nel tabellino, fa tante cose utili: sa pulire il gioco, fa ripartire la squadra, cose che non tutti sanno fare. Detto questo, devo aggiungere che i bianconeri arrivano alla partita, sì con assenze importanti, ma può schierare comunque un tridente con: Gonzalez, Conceiçao e Kolo Muani. Hai probabilmente fuori i titolari, ma hai comunque degli attaccanti che fatico a dire siano nettamente inferiori. Ma le assenze, nel caso non saranno il motivo per cui la Juve eventualmente non arriverà 4^».

Veniamo ai tasti dolenti: che cosa non ha funzionato nel matrimonio Motta-Juventus?
«La differenza è sempre ch a Bologna il quarto posto è un’impresa, alla Juventus è un sospiro di sollievo. Le pressioni sono diverse. È però semplicistico dire che il modello Bologna non funziona alla Juve. Penso che Motta sia un ottimo allenatore. Ho il sospetto che abbia un carattere spigoloso su certi aspetti e forse un giorno diventerà il suo punto di forza. Ma oggi in questo contesto non ha funzionato. Le scelte del capitano, giocatori che giocavano e poi sparivano sono cose che non ho sempre capito. A volte è sembrato sentirsi più importante del contorno. Credo sia stato un limite. Non sembra aver creato nel gruppo quell’empatia giusta, almeno apparentemente. Calcisticamente è stato troppo poco verticale. Va bene dominare il possesso, ma poi devi puntare la porta».

Tu sostieni spesso che il successo parta soprattutto dalla società. Il Bologna ha cambiato guida tecnica e diversi giocatori, ma il risultato è lo stesso se non migliore, è una conferma della tua tesi.
«Hai detto bene: dall’esterno mi sembra che il lavoro delle società e di Sartori determini tanto. Fanno acquisti giusti, le cessioni giuste, al prezzo giusto. Saper creare la squadra giusta per l’allenatore che viene scelto altrettanto bene è un grande merito della società. Detto questo, io credo che il dualismo Motta-Italiano sia scorretto, credo che spesso dipenda dalla forza di una società. Vedo un Bologna che ha una stabilità crescente. Un mese fa o due non pensavo che la gara per il 4° posto andasse fatta su Lazio, Milan ecc.. La verità è che il Bologna merita di essere qui: lotta, gioca e ottiene risultati anche soffrendo. A Udine tiene botta e quasi vince nel finale».

Chi toglieresti a questo Bologna?
«È una domanda difficile, perché devi togliere ad una squadra molto organizzata. Ovviamente viene subito in mente Orsolini, ma poi c’è Freuler che è un baluardo, poi ci sono davanti Dallinga Castro e tanti altri. Ha tanti giocatori bravi, me ne scorderei sicuramente qualcuno. Ma non è la squadra, secondo me, a cui se togli un giocatore dici: ‘a posto’. Ci sono le squadre che hanno i super giocatori e poi un buon organico. Questa è una squadra super organizzata, poi è chiaro che le individualità spiccano, ma non trai grande vantaggio se le togli uno forte. Ed è un merito».

Che gara sarà questo Bologna-Juventus?
«Prevedo comunque una partita equilibrata. Forse alla Juventus bastano due risultati su tre, comunque sarà il Bologna ad attaccare a fare la partita perché sa che deve vincere. Verosimilmente, se non vince questa in casa faticherà poi nelle successive a recuperare punti alla Juve e anche, a quel punto, alle altre. La speranza per la Juve è che lascino spazi dietro e che a quel punto sfrutti la verticalità. Comunque per me, per noi, sarà una partita di grande sofferenza. Vinca il migliore».

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