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Gattuso alla ricerca di un “Pablito”, e chissà che non lo trovi proprio a Bologna

A 43 anni dalla vittoria del Mundial, l’Italia di oggi è sempre più in alto mare e, dopo essere uscita dalla top 10 del ranking FIFA, ora dovrà ripartire affidandosi alla grinta di “Ringhio” Gattuso, che proprio da Bologna potrebbe pescare qualche jolly a sorpresa

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Gennaro Gattuso, nuovo allenatore della Nazionale Italiana (© FIGC)
Gennaro Gattuso, nuovo allenatore della Nazionale Italiana (© FIGC)

Rinascita. Una parola, o meglio, un’ideale tanto bello quanto estremamente complicato. Ne sanno qualcosa tantissime società, Bologna in primis, che hanno rischiato il baratro, o che ci sono anche cadute, ma che, con lavoro e tempo, ne sono uscite. Questa volta, però, non si parla di club, ma di una squadra che, almeno negli ideali, dovrebbe unire tutto il popolo italiano. Si tratta della Nazionale, quell’Italia che 43 anni fa faceva esultare un paese intero con i gol di Pablito, il sigaro di Bearzot e le parate di Zoff, e che oggi proverà, per l’ennesima volta, a rialzarsi, incoraggiata dal carisma di Gennaro Gattuso.

In discesa libera

Nazionale, Italia-Bosnia, esordio dal 1’ di Calafiori

Nazionale, squadra Italia-Bosnia (Fonte immagine: FIGC)

11 luglio 2021. Solamente 4 anni fa l’Italia di Roberto Mancini, sotto il cielo stellato di Wembley, alzava trionfalmente l’Europeo dopo la vittoria ai rigori con l’Inghilterra. Una vittoria epocale, arrivata da squadra underdog, inaspettata per tutti e che, nella mente di milioni di tifosi italiani, doveva rappresentare l’inizio di qualcosa di più grande.

Beh, ad oggi possiamo dire che, effettivamente, non è stato così. Qualche gioia sì c’è stata, ma le delusioni sono state sicuramente più numerose. Non ultima, l’uscita dalla top 10 del ranking FIFA, in cui ad oggi occupiamo l’undicesimo posto e l’ennesima esclusione dal mondiale. Risultati che, inevitabilmente, sono ricaduti anche su Luciano Spalletti, sollevato dal suo incarico dopo la brutta sconfitta nelle qualificazioni ai mondiali contro la Norvegia.

Il danno più grande, però, è probabilmente quello affettivo. Una Nazionale che sembra non interessare più a nessuno, partendo dai calciatori ed arrivando ai tifosi. Un’Italia che, almeno da fuori, sembra “spenta”, senza quei valori fondamentali che da sempre contraddistinguono questa squadra e che, ultimamente, sembrano non toccare neanche i calciatori, ormai sempre più avvezzi a rifiutare convocazioni o andare via, in campionati minori, per contratti da cifre astronomiche.

Retegui, attaccante della Nazionale crediti FIGC

Mateo Retegui, futuro attaccante dell’Al-Qadisiyya (© FIGC)

Tutt’Italia nelle mani di Gattuso

Riportare entusiasmo intorno alla Nazionale. È questo il piano di Gennaro Gattuso, nuovo ct dell’Italia, cosciente, anche perchè vissuto da lui in prima persona, che alle volte non vince chi è più forte, ma chi ne ha più voglia. Un sentimento, questo, che ultimamente sta mancando a Coverciano, ma che, siamo fiduciosi, “Ringhio” riporterà in auge.

Al di là delle questioni mentali, però, c’è una squadra da ricostruire anche a livello tecnico. Per fare ciò, Gattuso è già al lavoro, e ben presto inizierà a muoversi tra ritiri, amichevoli e prime gare di Serie A per incontrare e guardare da vicino i suoi “papabili”. Papabili convocati che, probabilmente, verranno anche da Casteldebole, visto che Orsolini è molto apprezzato dal CT e, a meno di imprevisti dell’ultimo minuto, sarà inserito nella prima lista delle convocazioni del nuovo ciclo azzurro.

Ciro Immobile (© Bologna FC 1909)

Ciro Immobile (© Bologna FC 1909)

Tuttavia, Orso potrebbe non essere il solo giocatore del Bologna ad andare in Nazionale. Con la partenza di Retegui in direzione Saudi Pro League, ed il tentennamento di Kean, anche lui attratto dalle sirene arabe, potrebbe liberarsi un posto tra i centravanti. Oltre a Gianluca Scamacca, attaccante ideale per Gattuso, la volontà del mister di riportare grinta all’interno della Nazionale, anche con l’aiuto di qualche “vecchio”, potrebbe infatti riaprire le porte di Coverciano anche a Ciro Immobile, rientrato (chissà perchè) in Italia proprio in seguito all’annuncio di Gattuso come mister degli Azzurri.

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