Bologna FC
Italiano, l’uomo delle finali cerca il bis
Cinque finale in 4 anni e una nuova notte da scrivere: Vincenzo Italiano torna a giocarsi un’altra finale, con il Bologna, per confermare che la parola “maledizione” appartiene ormai al passato.
Cinque finali in 4 anni non sono un dettaglio, ma un biglietto da visita: stasera Vincenzo Italiano ha davanti un’altra occasione per consolidare il suo nuovo rapporto con le partite che contano davvero. Dopo aver spezzato a maggio la lunga serie di delusioni vissute a Firenze, il tecnico rossoblù prova a infilare la seconda finale vinta consecutivamente, ribaltando definitivamente una narrazione che per troppo tempo lo aveva accompagnato.
Vincenzo Italiano con la Coppa Italia (©Bologna FC 1909)
Finali e numeri: il percorso di Italiano
Prima di arrivare alla serata di oggi, Italiano aveva già varcato più volte la soglia dell’ultimo atto. A Firenze ci era riuscito due volte in Conference League e una in Coppa Italia, fermandosi però sempre sul più bello. Un copione che gli aveva cucito addosso l’etichetta del tecnico capace di arrivare fino in fondo senza però alzare il trofeo. Un marchio cancellato solo di recente, proprio in rossoblù. Ma è davvero corretto ridurre tutto a una statistica?
Finali che pesano, da Firenze a Bologna
Nella prima parte della carriera, le finali erano state sinonimo di promozioni: lo Spezia riportato in Serie A passando dai playoff contro il Frosinone, l’Arzignano in Serie D e il Trapani in Serie C. Storie diverse, palcoscenici diversi, ma sempre con un traguardo da tagliare. Oggi, però, la posta in gioco è più alta: non si tratta più di salire di categoria, ma di sollevare trofei, anche internazionali, per dimostrare che Italiano e il Bologna hanno imparato come si vince davvero.
Vincenzo Italiano portato in trionfo dai giocatori del Bologna (© Bologna FC 1909)
Le ferite viola e i rimpianti dell’Arno
Con la Fiorentina, la Supercoppa era rimasta fuori portata dopo il 3-0 subito dal Napoli in semifinale a gennaio 2024. Eppure, da quelle parti, qualcuno oggi guarda indietro con un pizzico di nostalgia. In questi giorni, tra i tifosi viola, è tornato il confronto tra l’undici schierato allora da Italiano e una Fiorentina attuale ritenuta, sulla carta, più forte, così come il Bologna finalista di stasera. A Firenze, però, i trofei non sono mai arrivati, nonostante tre semifinali consecutive di Coppa Italia: un primato storico, ma senza coppe in bacheca.
Le delusioni che hanno segnato un rapporto
L’estate del 2023 resta una ferita aperta: prima la sconfitta in Coppa Italia contro l’Inter, poi, due settimane più tardi, quella in Conference League contro il West Ham. Un anno dopo, un’altra finale europea svanita all’ultimo ostacolo, contro l’Olympiakos. Episodi che hanno incrinato il legame con una parte della tifoseria fiorentina, anche per come sono maturati, come il gol decisivo del West Ham incassato in contropiede nei minuti di recupero. Coincidenze o segnali di un destino avverso?
Una filosofia che non cambia
Il marchio di fabbrica delle squadre di Italiano è rimasto lo stesso. Anche venerdì il Bologna, nei secondi finali, ha rischiato sia di vincere prima dei rigori sia di perdere tutto. Un equilibrio costante sul filo, che il tecnico ha imparato a gestire. La sua rivincita, in fondo, è arrivata proprio dall’altra parte dell’Appennino, e continua a prendere forma partita dopo partita.
La notte del possibile ribaltamento
Stasera il destino può davvero capovolgersi del tutto. Un’altra coppa significherebbe il secondo trofeo in una stagione e mezza per un Bologna che non aggiornava la bacheca da 51 anni. Per riuscirci, però, serve superare ancora il Napoli di Antonio Conte, allenatore abituato alle finali ma con un bilancio tutt’altro che esaltante: sei giocate in carriera, con due sole vittorie, una FA Cup al Chelsea e una Supercoppa Italiana con la Juventus. Entrambi aggiorneranno il palmarès, ma solo uno potrà migliorare il proprio rapporto con le finali e candidarsi davvero al ruolo di “re” di queste notti. Chi sarà?
Fonte: Repubblica, Luca Bortolotto
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