La carica di Immobile a Casteldebole: «Sono emozionato»

Nel cuore di un sabato afoso di metà luglio, il centro tecnico di Casteldebole si è trasformato in una vera e propria festa. Erano almeno trecento i tifosi rossoblù che, tra bandiere, cori e telefoni pronti all’uso, hanno atteso l’arrivo del nuovo Bologna. Ma se l’interesse per tutta la rosa era palpabile, il vero catalizzatore dell’entusiasmo ha un nome e un cognome: Ciro Immobile.

Immobile e Vitik esaltano

Il centravanti, fresco di arrivo dal Besiktas, è stato accolto come un re. All’incirca alle 19.30, la sua comparsa insieme al difensore ceco Martin Vitik ha fatto esplodere la folla accalcata davanti al centro sportivo. I vetri dell’auto si sono abbassati e da lì in poi è stata una pioggia ininterrotta di applausi, strette di mano, foto e domande. La più gettonata? «Ciro, sei carico?». Con un sorriso largo e contagioso, il bomber ha replicato a ripetizione: «Sì, sì, sì!».

Ciro Immobile al Bologna (© Bologna FC 1909)

Italiano rompe il ghiaccio: primi saluti e sorrisi

Ma la giornata, per i tifosi, era iniziata molto prima. Già dalle 18.30 una piccola folla aveva cominciato ad affollare l’ingresso del Galli, alimentando l’attesa con cori improvvisati e racconti di stagione. Il primo ad arrivare, poco dopo le 19, è stato Vincenzo Italiano. Il tecnico, al debutto ufficiale in maglia rossoblù, è stato accolto con rispetto e calore. Nessuna dichiarazione, solo saluti dal finestrino chiuso, ma tanti sorrisi e il primo ritorno in quella che ora è la sua nuova casa.

Subito dopo, in un flusso continuo, hanno fatto il loro ingresso anche altri protagonisti del Bologna. Riccardo Orsolini ha catturato l’attenzione a bordo della sua Maserati: look da rocker e capelli biondo platino, ha dovuto fermarsi per oltre dieci minuti tra selfie e dediche. Lorenzo De Silvestri, ha fatto il suo ingresso con Ravaglia e Moro.

Vincenzo Italiano con la Coppa Italia (©Bologna FC 1909)

Ndoye, Ferguson e Beukema chiudono il corteo rossoblù

Tra gli ultimi a unirsi al gruppo sono arrivati anche Dan Ndoye, Lewis Ferguson e Sam Beukema, direttamente dalla riviera romagnola. Per loro qualche applauso e richieste di foto, anche se l’entusiasmo è stato più contenuto. Ndoye, incalzato dai tifosi su un possibile addio, si è limitato a un sorriso. Verso le 20.00 poi tutti i protagonisti erano già seduti a tavola, Lucumí escluso, trattenuto da un ritardo aereo. La cena, più che un semplice appuntamento conviviale, ha rappresentato il primo passo verso la costruzione del nuovo gruppo: un momento importante, voluto fortemente da mister Italiano per sottolineare come l’unità venga prima di tutto. Prima del mercato, degli allenamenti e delle partite.

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