Seguici su

Bologna FC

La commemorazione del grande Arpad Weisz: posata una Pietra d’Inciampo davanti a via Valeriani 39

Nel giorno della memoria, Bologna ha ospitato la commemorazione di Arpad Weisz. Posata una Pietra d’Inciampo in via Valeriani 39

Pubblicato

il

I protagonisiti della commemorazione per Arpad Weisz
I protagonisiti della commemorazione per Arpad Weisz (© 1000 Cuori Rossoblù)

Oggi è il Giorno della Memoria, ricorrenza istituita a livello internazionale per ricordare le vittime dell’Olocausto. In questa giornata così speciale, a Bologna viene sempre organizzata la commemorazione di Arpad Weisz, storico allenatore dei rossoblù negli anni ’30, deportato nei campi di concentramento insieme alla sua famiglia. Oggi il ricordo ha avuto un sapore ancor più speciale, con la posa della Pietra d’Inciampo dedicata ad Arpad e alla sua famiglia. Pietra che è stata inserita davanti a via Valeriani 39, dove loro vivevano.

I protagonisti nella commemorazione di Arpad Weisz

La manifestazione è cominciata, come da consuetudine, all’interno dello stadio Dall’Ara. I protagonisti sono stati: l’Assessora allo sport Roberta Li Calzi, il membro della Comunità Ebraica di Bologna Guido Ottolenghi, il console d’Ungheria in Emilia Romagna Erzsebet Miliczky, il Presidente del quartiere Porta Saragozza Lorenzo Cipriani, il Presidente della Lega Pro e autore del libro “Dallo scudetto ad Auschwitz” Matteo Marani.

In rappresentanza del Bologna, c’era l’amministratore delegato del Bologna Claudio Fenucci. Insieme a lui, era presente anche una piccola delegazione del settore giovanile rossoblù. Tra gli altri ospiti presenti da segnalare c’erano il Presidente del Club rossoblù “Arpad Weisz” Alfredo Tassoni, il Presidente dell’associazione Viva il Calcio Fausto Viviani e una rappresentanza degli alunni della scuola secondaria di 1° grado Guinizzelli Carracci.

Le parole di Fenucci: «Il calcio trasmette valori importanti»

I primi ad intervenire sono stati Ottolenghi e Miliczky. Entrambi hanno esposto l’importanza di questa giornata e del ricordo collettivo di tutte le persone che hanno subito le torture dei nazisti. Poi è stato il turno di Claudio Fenucci, che, oltre ad unirsi al ricordo di Arpad, ha parlato dell’importanza del calcio in momenti come questo:

Claudio Fenucci (©1000 Cuori Rossoblù)

Claudio Fenucci (©1000 Cuori Rossoblù)

«Credo che il calcio sia importante. Oltre ad essere lo sport più importante al mondo trasmette valori di inclusione, amicizia, solidarietà. Noi tutti abbiamo una grande responsabilità nell’interpretare questi valori e nel sensibilizzare il più possibile. Il calcio elimina le differenze sociali, etiche e religiose. Questo messaggio deve essere tramandato tutti i giorni con i nostri comportamenti, nei piccoli gesti quotidiani e negli insegnamenti che trasferiamo a familiari e amici. Su questo noi siamo sempre in prima linea, per combattere qualsiasi forma di discriminazione».

Matteo Marani: «Grazie Bologna, per aver adottato questa storia»

Dopo Claudio Fenucci, è intervenuto anche il giornalista Matteo Marani. Lui che, come ha ricordato, circa 20 anni fa cominciò a investigare a fondo sulla questione Arpad Weisz. Lo scorso agosto ha pubblicato il libro “Dallo scudetto ad Auschwitz“, diventato fin da subito di dominio mondiale. Queste le sue parole sugli anni di ricerca: «3 anni molto importanti, percorsi prevalentemente da solo. Come sono stati importanti anche gli anni successivi, ho molte persone da ringraziare per questo».

La lista comincia proprio dai tifosi rossoblù: «Il primo ringraziamento voglio farlo ai tifosi e alla città di Bologna, perché hanno adottato questa storia come nessun altropoi prosegue – ringrazio anche il Comune che ha permesso l’apposizione della lapide di Weisz, ringrazio poi l’assessorato e il Bologna Calcio. Le parole di Claudio (Fenucci) non sono di circostanza, conosco la sua sensibilità e quella di tutto il Bologna».

Matteo Marani durante il suo discorso (© 1000 Cuori Rossoblù)

Matteo Marani durante il suo discorso (© 1000 Cuori Rossoblù)

Successivamente, Matteo Marani ha anche citato tutti gli altri presenti: dalla Comunità Ebraica, rappresentata da Guido Ottolenghi, al console d’Ungheria in Emilia Erzsebet Miliczky; dal club Arpad Weisz a Fausto Viviani. Nel mezzo, un altro ringraziamento speciale.

L’importanza delle scuole nella conservazione della memoria

Proseguendo con i ringraziamenti, Marani ha anche citato l’importanza di coloro che si stanno preoccupando attivamente di tenere viva la memoria nei più giovani: «Ringrazio gli insegnanti e le insegnanti che stanno permettendo ai ragazzi nel quotidiano di raccontare ancora questa storia». Ragazzi che, a loro volta, hanno avuto modo di intervenire in questo giorno speciale. A parlare sono stati una studentessa della scuola secondaria di 1° grado Guinizelli Carracci e un ex studente.

Le loro parole hanno fatto capire quanto effettivamente la causa sia stata sposata a pieno anche dai più giovani, che, grazie al supporto dei loro insegnanti, si sono ritagliati uno spazio importante nella giornata della commemorazione di Arpard Weisz. La città di Bologna ha così dimostrato il suo coinvolgimento a 360°. 

La posa della Pietra d’Inciampo

Terminata la prima parte della commemorazione di Arpad Weisz, il corteo si è spostato in via Valeriani 39, davanti alla casa dell’ex allenatore rossoblù. Arpad e la sua famiglia hanno vissuto lì nel periodo compreso tra il 1935 e il 1938, dove Weisz riuscì a portare la squadra alla vittoria di due Scudetti e del Trofeo delle Esposizioni di Parigi. Successi che lo rendono tra gli allenatori rossoblù più iconici.

Le Pietre d'Inciampo dedicate a Arpad e alla sua famiglia in via Valeriani 39

Le Pietre d’Inciampo dedicate a Arpad e alla sua famiglia in via Valeriani 39 (© 1000 Cuori Rossoblù)

La posa è stata effettuata poco prima di mezzogiorno. La pietra contiene 4 piastre di ottone, una per ogni membro della famiglia Weisz. Ecco i nomi dei restanti componenti: Ilona Weisz Rechnitzer, la moglie; Klara Weisz e Robert Weisz, i figli. Tutti e 4, da oggi, avranno un posto speciale tra le strade di quella che era la loro via.

Continua a leggere le notizie di 1000 Cuori Rossoblu e segui la nostra pagina Facebook

Lascia un commento

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *