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La riconquist(A) del paradiso: il 9 giugno 2015 il Bologna tornava in Serie A

Il 9 giugno 2015, il Bologna di Delio Rossi festeggiava la promozione in massima serie dopo l’anno trascorso in B.

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Il Bologna festeggia la promozione in Serie A nella stagione 2014/15 (© Bologna FC 1909)
Il Bologna festeggia la promozione in Serie A nella stagione 2014/15 (© Bologna FC 1909)

Sono passati esattamente dieci anni da quel Bologna-Pescara del 9 giugno 2015. Dieci anni dalla sera in cui il Bologna, dopo un anno di purgatorio in Serie B, uscì finalmente a riveder le stelle. La scalata verso il paradiso tuttavia, fu tutt’altro che semplice.

La prima parte della stagione 2014/15, il Bologna fu scosso da un cambiamento a livello societario: il presidente Albano Guaraldi lascia la presidenza all’americano Joe Tacopina affiancato da Joey Saputo. La squadra guidata da Diego Lopez intanto, vive momenti altalenanti. Nelle prime quattro giornate raccoglie solamente 4 punti, ma dopo la gara contro la Ternana i felsinei portano a casa una serie di sette risultati utili che li proiettano nelle prime posizioni della classifica. Dopo la dura sconfitta in trasferta a Livorno inizia però una fase calante per il Bologna che, su otto partite, ne vince solo una.

Bologna: il quarto posto e la qualificazione ai play off

Il club rossoblù continua a sognare. «La promozione? Non sarà facile, ma siamo all’altezza» dice Joey Saputo in un’intervista al termine del mercato invernale. Tra dicembre e gennaio, il Bologna riesce a scalare nuovamente la classifica portandosi al secondo posto, ma si fa presto superare dal Frosinone e dal Carpi. Alla 38° giornata, la dirigenza rossoblù esonera Lopez, prendendo al suo posto Delio Rossi. Il cambio di allenatore però, non è sufficiente per scuotere la squadra, che termina la stagione al quarto posto dietro al Vincenza, qualificandosi comunque ai play off.

La prima avversaria del Bologna è l’Avellino. Nella gara di andata i rossoblù vincono 1-0 in trasferta e passano il turno nonostante la sconfitta per 3-2 nella gara di ritorno (a parità di differenza di reti va il miglior piazzamento in campionato). In finale il Bologna affronta il Pescara. La gara di andata si conclude 0-0, fondamentale quindi sarà la gara di ritorno. La gara decisiva si gioca al Dall’Ara proprio il 9 giugno 2015. Allo stadio sono presenti 31000 tifosi e in tribuna, oltre a Tacopina e Saputo, siedono Gianni Morandi, Cesare Cremonini e l’ex sindaco di Bologna Virgilio Merola.

Bologna-Pescara 1-1: la decide Sansone, invasione di campo al Dall’Ara

I primi venti minuti, il Bologna impone il suo ritmo, ma fa fatica a trovare la porta. Al 27’ ci prova di sinistro Sansone, ma Fiorillo risponde presente. Al 37’ Sansone ci riprova e stavolta va a segno trovando il gol dell’1-0. Il vantaggio però, dura solamente 12 minuti, finché Pasquato non beffa Maietta e sorprende Da Costa segnando il gol dell’1-1. Al Bologna non resta che lottare per difendere il pareggio. Le cose però si complicano ulteriormente: Mbaye già ammonito nel primo tempo, si precipita su Pasquato prendendo il rosso: Bologna in 10.  I rossoblù attendono lo scadere dei quattro minuti di recupero quando al 92′, per un millesimo di secondo, tutto si ferma. Sansovini tira in porta, il cuore salta un battito e il sangue si gela.

Il Bologna festeggia la promozione in Serie A nella stagione 2014/15 (© Bologna FC 1909

I tifosi festeggiano Gianluca Sansone, fautore del gol dell’1-1 in Bologna-Pescara (© Bologna FC 1909

Per fortuna, il pallone non entra di un soffio e sbatte sulla traversa. Finisce lì: il Bologna ritorna in Serie A ed è pronto per rimanerci. I giocatori sono in lacrime e il campo del Dall’Ara viene invaso dai tifosi: un vero e proprio fiume rossoblù. L’intera città è in festa e in Piazza Maggiore, dal palco allestito per il cinema all’aperto, partono le note de “L’anno che verrà” di Lucio Dalla. «Nel museo della squadra che vorrei realizzare ci metteremo anche la traversa…» dice post gara il chairman Saputo. Ah, se solo il presidente e tutti coloro che hanno assistito alla scalata in A sapessero che oggi, 10 anni dopo quella traversa, il Bologna ha anche una Coppa Italia nuova di zecca da esporre.

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