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La stagione 2023/24 del Bologna sarà irripetibile

La stagione 2023/24 del Bologna sarà irripetibile, se non ci credete, passate in rassegna con noi quanto accaduto ai rossoblù quest’anno

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Bologna Champions Tour - Il pullman del Bologna
Bologna Champions Tour - Il pullman del Bologna (©Michael Mucci per 1000 Cuori Rossoblù)

La stagione 2023/24 del Bologna sarà irripetibile, dobbiamo esserne consci. Le prossime potranno essere migliori o peggiori, questo non è dato sapere, ma una cosa è assolutamente certa: questa stagione sarà irripetibile.

L’articolo è un po’ lungo, lo comprendiamo, ma vale la pena di perdere qualche minuto e rivivere questa stagione perché, davvero, sarà irripetibile.

Sono troppe le cose successe, in buona parte incredibili, per poter fare in modo che questa stagione ritorni. Ribadiamo il concetto: non stiamo sostenendo che non si potrà fare meglio e che dalla prossima stagione torneranno anni di anonimato, diciamo solo che questa stagione, per come si è svolta, sarà irripetibile. Non è “maigodutismo”, è realismo.

Thiago Motta, coadiuvato da Giovanni Sartori, ha prodotto un film irripetibile. Punto. E abbiamo parlato di film non a caso, perché ripercorrendo questa stagione, ci sono episodi degni di un racconto fantastico, che saranno irripetibili. E proprio come in un film, la stagione 2023/24 ci ha portato la sospensione dell’incredulità.

La sospensione dell’incredulità, come spiega abbastanza chiaramente Wikipedia, è un particolare carattere semiotico che consiste nella volontà dello spettatore di accettare che nelle opere di fantasia sia possibile ciò che non si riuscirebbe normalmente a fare. Ed è quello che a volte è accaduto nella stagione 2023/24 del Bologna.

Non siete d’accordo? Non ci credete? Prendetevi cinque minuti per ripercorrere con noi alcuni eventi. Lo facciamo zona per zona, e poi ci direte se non vi abbiamo convinti!

La stagione incredibile della difesa del Bologna

Partiamo da quello che può essere un evento banale. Prima gara ufficiale della stagione: Coppa Italia contro il Cesena al Dall’Ara. È anche la prima gara ufficiale da titolare per Tommaso Corazza. Al Bologna, che non è ancora al completo, manca un terzino sinistro. Kristiansen e Calafiori non sono ancora rossoblù e Lykogiannis è indietro con la preparazione.

Tommaso Corazza, cinno del vivaio rossoblù, è subito chiamato in causa. Passano due minuti e il Bologna è in vantaggio. Gol di Corazza sotto la Curva Andrea Costa/Bulgarelli, in un derby di Coppa. E poi arriva una perla di Zirkzee. Si poteva partire con una storia più romantica?

Restiamo legati al romanticismo e al vivaio. Con l’addio di Bardi, Skorupski sembra rivettato al suo ruolo di primo portiere. Non sarà però del tutto così. Motta mescola le carte e inizia a inserire anche Federico Ravaglia. In 8 gare tra Campionato e Coppa Italia realizza 5 clean sheet, e para due rigori: uno a San Siro a un certo Lautaro Martinez e uno a Napoli a Politano. Con lui in campo il Bologna perde solo l’ultima gara a Genova.

Passiamo a Stefan Posch. L’austriaco la scorsa stagione aveva messo a segno 6 reti e 2 assist. In questa stagione si è sbloccato alla terz’ultima, segnando 1 rete e 2 assist. Parrebbe un problema, un’involuzione, e invece è una scelta tecnica dell’allenatore.

I due esterni di fascia spingono meno, e coprono di più. L’allenatore quest’anno ha previsto un cambio nel copione del film: gli inserimenti dei centrali, che salgono palla al piede e creano superiorità.

Da qui sono nate tante occasioni, e soprattutto è salita alla ribalta la stella di Riccardo Calafiori. Arrivato come esterno sinistro, si è ritrovato prima come ottimo centrale e poi come “tuttocampista”. Calafiori difende, imposta salendo a centrocampo, e arriva a creare superiorità numerica, fare assist e tirare in porta. E segnare una doppietta alla Juventus.

Nota per gli amanti delle statistiche. Nonostante a volte il Bologna si trovi con due centrali difensivi in aree del campo più adatte a centrocampisti o addirittura attaccanti, nel 2023/24, il Bologna ha ridotto le reti subite rispetto alla passata stagione: 32 contro 49. Una delle migliori difese d’Italia. Per altro, 5 delle 32 reti sono arrivate nelle ultime due giornate, a Champions League acquisita.

Dulcis in fundo, Lollo De Silvestri. Il difensore romano, terzo difensore per reti segnate dopo Bonucci e Gosens, stacca il record personale per aver segnato per più anni consecutivi in Serie A, con una rete di testa da oltre 18 metri dalla porta. Il miglior gol della 9° giornata della Serie A 2023/24. Non un gol banale, e soprattutto un gol decisivo.

La stagione incredibile del centrocampo del Bologna

Passiamo a centrocampo. Le conferme di Ferguson e Aebischer, che si sono dimostrati ancora più solidi e importanti nel gioco di Motta rispetto alla precedente stagione, forse non sono così incredibili. Ed è poco incredibile anche che dopo un anno non entusiasmante al Nottingham Forest, Remo Freuler si sia ritrovato ad essere il gigante del centrocampo visto all’Atalanta. Ma la combinazione dei tre, ha reso il Bologna una squadra da Champions. E non era comunque scontato.

Incredibile, almeno per chi scrive, la mancata consacrazione di Nikola Moro, centrocampista dotato di ottima tecnica e intelligenza tattica. Ma se è vero che non si è consacrato, è anche vero che ha sempre risposto presente alle chiamate di Motta e ha anche segnato due gol molto importanti, in casa contro la Roma in Campionato e col Verona in Coppa Italia, rompendo l’equilibrio delle due gare.

Andiamo avanti. Giocatore molto sottovalutato dal pubblico, e molto apprezzato dal mister, è invece Kacper Urbanski. Giovane prodotto della primavera, inizialmente è apparso in difficoltà e forse non pronto per la Serie A. Lentamente, però, è diventato un giocatore capace di dare equilibrio e concretezza a entrambe le fasi di gioco, e il suo impiego si è rivelato utile. Gli è mancato solo il gol.

Ma probabilmente la perla del duo Sartori-Motta, e non ce ne voglia Giovanni Fabbian che è stato anch’egli importante e fenomenale, è stato Oussama El Azzouzi.
Sartori lo ha pescato dal mazzo e Motta lo ha centellinato, dandogli tempo di crescere e di esprimersi. Due gare da titolare all’Olimpico e due gol, di cui uno in rovesciata, più due assist (contro Empoli e Roma). È suo il miglior gol della 33° giornata della Serie A 2023/24. Neanche a dirlo, decisivo.

La stagione incredibile dell’attacco del Bologna

L’attacco è probabilmente il reparto dove ci sono state meno situazioni incredibili. O forse no? Beh, due sicuramente sono incredibili e probabilmente anche irripetibili.

Partiamo da Jens Odegaard. Il danese arriva nel mercato di riparazione con una rete segnata in 17 gare di Eredivisie. L’11 febbraio fa il suo esordio in rossoblù giocando 29 minuti e segnando la rete del 4-0 contro il Lecce. Sotto la Curva Andrea Costa/Bulgarelli.

Tre giorni dopo, il 14 febbraio, il Bologna batte la Fiorentina 2-0. Jens Odegaard entra in campo per due minuti, ma gli bastano per segnare il 2-0 che chiude la partita. Ancora una volta sotto l’Andrea Costa. E a Napoli serve l’assist per il gol di testa di Ndoye. Evento abbastanza unico anche questo. Il gol, più che l’assist…

L’altro evento incredibile è esterno al campo di gioco. Santiago Castro, attaccante argentino arrivato anch’egli nel mercato invernale. In aprile, poco più di tre mesi dopo essere arrivato a Bologna, dichiara in modo inequivocabile l’amore per questa città, tifoseria e squadra. Quello che vedete qui sotto è il tatuaggio che ora campeggia sul polpaccio del giovane argentino…

Santiago Castro Tatuaggio Bologna

Il tatuaggio con la Torre di Maratona dello stadio Dall’Ara sul polpaccio di Santiago Castro

Veniamo ora a un grande tormentone. Com’è possibile che Riccardo Orsolini, 10 reti in stagione e attualmente miglior marcatore in attività con la maglia rossoblù, resti spesso e volentieri in panchina? E come mai è sostituito da Ndoye, Saelemaekers, Odegaard o Urbanski? Questi quattro giocatori assieme non hanno messo a referto le reti e gli assist che ha fatto registrare da solo Orsolini.

Accade perché anche in questo caso Thiago Motta cambia le carte in tavola. La manovra del Bologna è spesso lenta e avvolgente, fatta di passaggi e di attese. Anche se poi al momento giusto sa velocizzare e aggredire lo spazio. Il Bologna è un’alchimia con un equilibrio ben preciso, e spesso questi giocatori hanno reso quest’alchimia più stabile ed equilibrata rispetto a quanto faceva Orsolini.

Orsolini che però e quando gioca è pericoloso, segna più degli altri ed è determinante. Ma questo Bologna ha imparato a rendere le proprie reti maggiormente letali, e dare a ogni giocatore il giusto spazio per rendere al massimo. Anche se partendo, a volte, dalla panchina. E Orsolini ne è la prova. Determinante, anche se spesso non titolare.

Se vai via l’attaccante, chi segnerà domani?

E veniamo alla parte che per alcuni è ancora più incredibile. Alzi la mano chi avrebbe pensato a una stagione così sontuosa di Joshua Zirkzee. Per lui sono arrivate 12 reti e 7 assist, ma soprattutto è stato il fulcro del gioco offensivo del Bologna. Oltre che uno spettacolo per gli occhi.

Non a caso, è stato eletto dalla Lega Calcio il Miglior Under 23 della Serie A 2023/24.

Dopo la cessione di Arnautovic, e con Orsolini usato con poca costanza, ecco che la domanda sorgeva spontanea: chi farà gol? Partiamo col rispondere che nella stagione 2022/23 il Bologna aveva realizzato 53 reti e ne aveva subite 49, mentre in questa stagione siamo arrivati a quota 54 fatti e 32 subiti. Quindi alla fine qualcuno li ha fatti. E li ha fatti più pesanti, visto che sono valsi 14 punti in più in classifica.

Come detto qualche mese fa, quindi, dobbiamo smettere di porci il problema di chi farà gol. Certo, questo accade se la squadra funziona, e avere un bomber fa sempre comodo. Fiducia in Sartori e nell’allenatore, chiunque esso sia, e se la squadra girerà, qualcuno i gol li segnerà anche la prossima stagione. Magari Ndoye di testa, Corazza alla prima da titolare o El Azzouzi in rovesciata…

L’irripetibile stagione 2023/24 del Bologna

Non abbiamo finito. Ci sono ancora alcune cose che saranno probabilmente irripetibili. Se escludiamo parzialmente Jesper Karlsson, acquisto più atteso e giocatore che più ha deluso, tutti i giocatori della rosa hanno risposto presente in modo chiaro e inequivocabile. E non è scontato.

A ben vedere poi, anche lo svedese ha risposto inizialmente in modo adeguato. Nelle prima partite è stato uno dei più positivi andando vicino al gol capolavoro contro il Cagliari, anche lui sotto l’Andrea Costa. Però è vero, 7 presenze e nessuna rete ne assist fornito, sono un bottino deludente per uno con le sue qualità.

Irripetibile, forse, sarà anche una stagione in cui abbiamo preso 6 punti contro Atalanta, Lazio e Roma, e 4 con Napoli e Torino, avendo scontri diretti in vantaggio su 5 delle prime 9 squadre del torneo. Si aggiunga poi una vittoria un pareggio e una sconfitta tra Campionato e Coppa Italia contro un’Inter che ha dominato la stagione. E si sommino le buone prove contro la Juventus nonostante i due pareggi. In linea di massima, 68 punti sono un record per il Bologna. E sebbene dispiaccia alla fine arrivare quinti, è comunque un grande risultato.

La sospensione dell’incredulità

Ma eccoci alla parte più incredibile. Alla sospensione totale dell’incredulità.

Bologna aspettava da oltre vent’anni il ritorno in Europa. Esattamente dieci anni fa vivevamo l’incubo della retrocessione, a gennaio 2019 subivamo uno 0-4 dal Frosinone. Negli ultimi anni, in tanti avevano criticato Saputo e la sua gestione e la scarsa efficacia del suo progetto.

In una stagione di vittorie e bel gioco, di situazioni incredibili e irripetibili, succede che con lo stadio sempre pieno, e con i bolognesi che quotidianamente parlano di quanto sia bello questo Bologna, nessuno festeggi subito per il ritorno in Europa.

Il Bologna è matematicamente in Conference League a quattro giornate dalla fine. Brutto? Eppure, niente festa. Poi è matematicamente in Europa League a tre giornate dal termine. Tutto normale? Niente festa. Nulla. La tifoseria vive la propria sospensione dell’incredulità in questo modo, pensando che non ci sia da festeggiare perché non si è ancora in Champions League.

Si capisce che non lo faccia la società, è troppa la differenza tra le competizioni in termini economici e di opportunità e prestigio. E si capisce che lo facciano i giocatori. Ma i tifosi?  Ebbene, i tifosi vivono ormai in simbiosi con questa squadra e quindi, anche per loro, il lavoro non è finito. Zirkzee docet.

Il nodo in gola si scioglie solo dopo la vittoria a Napoli, quando la matematica per la Champions League appariva a un passo, e un fiume rossoblù inonda Casteldebole per il ritorno della squadra dalla Campania.

E poi tutta Bologna, neanche fosse uno dei cori lanciati allo stadio, esplode domenica 12 maggio, quando l’Atalanta batte 2-1 la Roma e arriva anche la matematica certezza di vedere il Bologna F.C. 1909 nella Champions League 2024/25. Con due giornate ancora da disputare. Incredibile.

Il tifo, la parte ripetibile della stagione

Quello che invece sarà ripetibile, perché è così da sempre, è l’amore per la maglia rossoblù da parte della città e di tutti i tifosi. Il pubblico, il 12° uomo in campo.

Con una media di circa 25.000 spettatori, i dati pubblicati da SKY qualche mese fa ci davano come la decima squadra per presenze allo stadio. Ma chiaramente il dato va rivisto in eccesso, visto che le ultime gare interne della stagione hanno visto presenze ben oltre la media, se non veri e propri sold-out.

E così, dal coro “politicamente scorretto” ma divertente per El Azzouzi, alle grandi presenze allo stadio passando per i ritrovi a Casteldebole al termine delle imprese in trasferta del BFC, il pubblico c’è e ci sarà. Su questo, caro Bologna, puoi contarci.

Una curva bellissima, ci sono poche cose più belle di quella curva in quel momento… e sono Piazza Maggiore e l’intero centro storico bolognese completamente rossoblù. Ma l’avete visto bene?

Quando poi risuona la canzone della Champions League, è difficile pensare di voler essere in un altro posto…

La stagione sarà irripetibile, ma fare altre buone annate e festeggiare qualcosa sarà sicuramente possibile. Quindi dai, facciamolo più spesso. Perché se è bella l’Andrea Costa che festeggia per un gol, tutta Bologna che festeggia i rossoblù è a di poco meravigliosa.

BolognaChampionsTour - Nettuno

Bologna Champions Tour – il Nettuno assiste alla festa (©Michael Mucci per 1000 Cuori Rossoblù)

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2 Commenti

1 Commento

  1. matteo

    27 Maggio 2024 at 22:08

    ne sentiremo la mancanza gia ha ottobre.. molti inizieranno a gridare il suo ritorno..

    • Andrea Neri

      28 Maggio 2024 at 12:00

      Speriamo di no Matteo e grazie del commento: c’è un nuovo corso da aprire e non è detto che non sia altrettanto entusiasmante.

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