Bologna FC
L’ultimo saluto a Franco Cresci, colonna della difesa del Bologna
La chiesa di San Lazzaro gremita per i funerali dello storico difensore rossoblù. Commozione per le parole della figlia Barbara e i ricordi di tanti ex compagni di squadra.
La chiesa di San Disma e San Carlo, a San Lazzaro, ieri mattina è stata avvolta da un silenzio carico di emozione. Si sono celebrati qui i funerali di Franco Cresci, storico difensore del Bologna, scomparso mercoledì all’età di 79 anni. Attorno a lui si è stretta la sua famiglia, insieme a tanti amici, ex compagni di squadra e figure del mondo del calcio che hanno voluto tributargli un ultimo saluto.
Le parole della figlia Barbara
A commuovere è stata soprattutto la testimonianza della figlia Barbara come riportato da Il Resto del Carlino, che con voce rotta ha ricordato il padre come un “eroe indistruttibile”. «Papà, sei sempre stato la mia roccia, e quando la malattia ti ha colpito hai saputo affrontarla con il coraggio di un guerriero. Sei andato via nel silenzio di molti, ma io voglio ringraziare chi ti è stato vicino fino all’ultimo». Un pensiero che ha raccolto l’abbraccio della moglie Graziella, definita dalla stessa figlia “la vera colonna della nostra famiglia”.
I compagni di una vita
La grandezza di Cresci non è stata solo nelle sue oltre quattrocento presenze con la maglia del Bologna, ma anche nel segno lasciato nelle persone. In chiesa erano presenti tanti ex compagni di viaggio, da Eraldo Pecci a Franco Colomba, passando per Poli, Trevisanello e Massimelli. Attorno a loro, in ordine sparso, tanti altri protagonisti che hanno condiviso con lui esperienze da giocatore e da allenatore: Alberto Bollini (oggi ct dell’Under 19), Fausto Franchini, Gianni Galli, Willy Pederzoli, Biagio Dragone, Claudio Carlotti, Paolo Maini, Claudio Treggia e Niccolò Rocco di Torrepadula.
Inoltre, il club rossoblù non ha fatto mancare la propria presenza. In chiesa, a portare il gonfalone del Bologna, c’erano Carlo Caliceti e Gloria Gardini, insieme a due figure storiche della curva, “Beba” Torrisi e Henni Guidetti. A testimonianza di un legame che ha sempre unito Cresci non solo alla società, ma anche al suo popolo, la tifoseria che ne ha custodito la memoria.
Ricordi e testimonianze
Le parole più toccanti sono arrivate dagli ex compagni. Pecci ha ricordato: «Se giochi più di quattrocento partite col Bologna, un motivo c’è. Franco era un difensore che sapeva adattarsi a qualsiasi ruolo davanti alla difesa». Colomba, invece, ha affidato ai social un messaggio carico di affetto: «Ciao Francone, quante randellate mi hai dato, ma anche quante lezioni. Con te ho capito che il calcio non era solo estetica, ma soprattutto fatica, sudore e sacrificio».
L’ultimo saluto
Ora le spoglie di Franco Cresci riposeranno nel cimitero di Ozzano Emilia. Un luogo che custodirà per sempre il ricordo di un uomo che è stato calciatore, allenatore, maestro e soprattutto guerriero buono, come lo hanno definito i suoi cari. La sua eredità resterà impressa non soltanto nella storia del Bologna, ma nel cuore di chi ha avuto la fortuna di conoscerlo.
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