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Pisa, ‘piano A’ completato

Dopo la partita di Bari, il Pisa è ufficialmente promosso in Serie A. Complice la sconfitta dello Spezia in casa della Reggiana. Andiamo a scoprire la scalata compiuta dai nerazzurri, prossimi avversari del Bologna.

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Filippo Inzaghi, allenatore del Pisa
Filippo Inzaghi, allenatore del Pisa (© Pisa SC)

E’ ufficiale il nome della seconda squadra promossa in Serie A assieme al Sassuolo. Dopo 34 anni di assenza, si è compiuto il passaggio nella massima serie calcistica italiana per il Pisa Sporting Club. Filippo Inzaghi è riuscito a far esplodere di gioia i propri tifosi con due giornate d’anticipo, grazie ad un’idea di gioco che ha dominato il campionato. Così, nella stagione 2025/2026, in Serie A ci saranno ben tre squadre toscane: Fiorentina, Empoli (nel caso in cui riuscissero a salvarsi) e l’ultimo arrivato Pisa.

Pisa, un campionato così era atteso da 34 anni

Già nell'”amichevole fraterna” del 2 agosto tra Pisa e Inter (per lo scontro tra i fratelli Filippo e Simone Inzaghi) si respirava un’aria diversa. Quel famoso 1-1 per molti tifosi poteva essere un caso fortunato, ma per molti altri no. Poi è iniziato il campionato. I nerazzurri hanno dichiarato da subito le proprie intenzioni: puntare verso quella promozione che per molti anni è stata sfiorata (il caso più recente, la finale play-off contro il Monza nel 2022). Il campionato è iniziato con il piede giusto: soltanto dopo 1 pareggio e 5 vittorie è arrivata la prima sconfitta stagionale. La battuta di arresto, però, non gli ha impedito di tornare al il ritmo precedente.

I giocatori del Pisa con i tifosi durante i festeggiamenti per la promozione in Serie A

I giocatori del Pisa con i tifosi durante i festeggiamenti per la promozione in Serie A (© Pisa Sporting Club)

Ad oggi, sono 22 le vittorie conquistate dalla squadra di Filippo Inzaghi, domenica dopo domenica. L’uomo copertina è sicuramente Matteo Tramoni, con 13 gol in 24 presenze. È stato il francese a trascinare la squadra in questo glorioso cammino, seppur fermato da ripetuti infortuni. Insieme ai giocatori, ovviamente, non poteva mancare l’appoggio dei suoi tifosi, dell’Arena Garibaldi.

L’Arena Garibaldi, la storia del Pisa

Non c’è Pisa senza Arena Garibaldi. Seppur a pochi passi sorge la celebre ‘Piazza dei Miracoli’, per molti tifosi i veri miracoli sono accaduti altrove. Il Pisa Sporting Club ne acquista il terreno nel 1919, e lo trasformò in un campo sportivo. Da lì, un secolo pieno di soddisfazioni… e cambiamenti. Negli anni ottanta, il Pisa di Romeo Anconetani (a cui venne ufficialmente cointestato lo stadio nel 2001), salito fino alla Serie A, riusciva ad attirare anche 25-30mila spettatori. Per questo, iniziarono i primi lavori per aumentare la capienza dello stadio e migliorare le condizioni della struttura: nel 1982 ci fu la costruzione di una nuova tribuna coperta; nel 1989 venne sacrificata la pista d’atletica per aumentare il numero di spettatori. Ancora oggi sussistono diversi lavori di manutenzione. Tant’è che si è parlato spesso della possibilità per il Pisa SC di abbandonare l’Arena. Per molti tifosi, questa rappresenta un monumento, un simbolo del club, e non vorrebbero vederselo sottrarre.

Alexander Knaster, l’uomo d’affari che mancava a Pisa

Se oggi si può parlare di centro sportivo e stadio nuovi, è grazie ad Alexander Knaster, azionista di maggioranza del Pisa. Nel 2021 il businessman russo-americano acquista il 75% delle quote societarie del Pisa. Il 25% restante rimane in mano alla famiglia Corrado. Si tratta di uno dei 400 uomini più ricchi del pianeta, secondo ‘Forbes’, con un patrimonio personale di circa 2.2 miliardi di dollari. Knaster è a capo della Pamplona Capital Management (società di private equità britannica fondata da lui nel 2005), con cui gestisce oltre 6,5 miliardi di dollari di attività. Con quella del Pisa, oggi sono 15 le proprietà straniere presenti nel calcio italiano.

L’anno prossimo il Bologna dovrà affrontare anche il Pisa durante il suo campionato. La squadra del presidente Corrado affronterà a testa alta il nuovo campionato, mettendosi in mostra su palchi prestigiosi come quello del Dall’Ara.

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