Bologna FC
RdC – Sorensen, l’antidivo – 26 Marzo
Fra poco più di due settimane compirà 21 anni, ma sembra già un giocatore navigato con tanta esperienza alle spalle, cresciuta soprattutto in questi 12 mesi di rossoblù e di nazionale Under 21. Frederik “Legoland” Sorensen, nasce in un paesino della Danimarca, Roskilde, e inizia presto a giocare a calcio con grande soddisfazione di papà Peter, ex calciatore della terza serie danese. Lo soprannominarono “So” perchè nella squadra in cui giocava a 12 anni, c’erano 12 Frederik; poi la trafila in squadre minori fino al Lingby, da dove spicca il volo verso l’Italia, senza entrare per la porta di servizio: il suo lasciapassare per il suolo italico ha i colori bianconeri. Viene infatti ingaggiato dalla Juventus con la formula del prestito oneroso per 20mila euro e diritto di riscatto, che sarà poi esercitato nell’estate 2011 per il controvalore di 130mila euro. Alla Juventus gli riconoscono subito un altro soprannome, “IceMAn”, perchè chi giocava con Lui gli riconosceva più maturità e anni di quelli che recitava la sua carta d’indentità. Mostra subito forte personalità e capacità di adattamento che gli garantiscono addirittura 17 presenze in prima squadra, dove, fra gli altri, lega subito con Marrone e Liechsteiner e fa intravvedere le qualità per cui era stato selezionato. Forte mentalmente e con un buon tocco di palla, duttile tatticamente tanto da poter essere utilizzato come centrale o esterno di destra nella difesa a 4, o centrale nella difesa a tre, dimostra di essere anche capace di comandare tutto il pacchetto arretrato. Nel gennaio 2012 arriva a Bologna, in comproprietà, e conferma quanto di buono aveva già fatto intravvedere nei suoi trascorsi a Torino: nel tempo conquista la fiducia di Pioli e nel campionato in corso diventa, con il procedere delle partite, un elemento inamovibile della difesa. Ha già segnato due goal in rossoblù, abbinati ad altrettante sconfitte e sembra che, per scherzo, i suoi compagni lo abbiano pregato di non segnare più. La scelta di Bologna è una scelta personale e motivata, ritenendo Lui Bologna come la città ideale dove crescere e maturare esperienza, con la fiducia del Mister, consapevole che a Torino il suo destino naturale, vista la forza dei compagni di reparto, sarebbe stata la panchina. Ama la pasta e trascorre il suo tempo libero coi coetanei della squadra (Khrin, Riverola, Radakovic e Stoianovic) che forse potrebbero essere l’ossatura della squadra del domani. In bocca al lupo Frederik!
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