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Roberto Donadoni alla vigilia di Sampdoria-Bologna – 17 Apr

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Foto di Alessandro Sgarzi

 

 

Vigilia di Sampdoria-Bologna, partita che all’andata si concluse con un netto 3-0 in favore dei felsinei, che giocarono probabilmente la miglior partita della stagione contro una squadra davvero in palla al momento. Momento diverso per entrambe le squadre, con i rossoblù che hanno vissuto un campionato di alti e bassi, mentre i doriani hanno subito un drastico calo nel loro ruolino di marcia che li ha innestati al nono posto in classifica.

 Rebus in mezzo al campo dovuto all’affaticamento di Pulgar?

“Ha giocato con un problemino che si è reso costante, non è peggiorato ma se ci saranno delle controindicazioni faremo le valutazioni del caso. Verrà valutato nella rifinitura di oggi. Questa è di certo una situazione dove bisogna stringere i denti, Poli sta bene e le altre alternative sono pronte”.

Altri giocatori che hanno sofferto la fatica di domenica?

“Rodrigo già domenica ha tirato la corda, gli avevo parlato ma mi ha detto di non voler uscire a dimostrazione del suo carattere. Dal punto di vista del recupero però è in debito, visto l’alto dispendio dato dalle sue prestazioni sempre al massimo”.

Domani potrebbe partire Avenatti?

“Voglio vedere come sta Mattia, il fatto di aver giocato 90 minuti domenica non credo l’abbia messo in difficoltà, ha tutte le risorse fisiche per affrontare al meglio la gara”.

Che partita sarà domani?

“La Sampdoria mantiene il suo obiettivo di giocarsi l’Europa, mentre noi abbiamo l’obiettivo di fare meglio e per noi l’ambizione dev’essere uguale alla loro”.

La Sampdoria?

“Io credo sia una squadra ricca di qualità e di potenzialità, è un bel mix. Hanno avuto un momento di calo, ma alla fine del campionato tutte le squadre vogliono attingere alle riserve residue per fare bene e credo che il fattore mentale possa fare davvero la differenza nel finale di stagione”.

Quanto è stata importante la vittoria di domenica?

“Senza dubbio è stata importante, poteva essere un match point cruciale in termini di classifica ed aumentare il gap dalla zona retrocessione e vedere la determinazione che dobbiamo dimostrare sempre. Abbiamo fatto un’ottima prestazione e dobbiamo voler fare ancora di più con le squadra di caratura superiore come Milan, Juventus, Napoli ad esempio. In questo finale di campionato bisognerà essere molto cinici e sfruttare al massimo le nostre occasioni”.

Più contento per il primo tempo o più preoccupato per la gestione del secondo?

“Nel primo tempo abbiamo creato tanto, mentre nel secondo abbiamo smesso di giocare con la nostra personalità. Questo è frutto della tensione che matura non riuscendo a concretizzare le occasioni da rete che ci capitano”.

 Il rapporto con Verdi?

“Credo che ci sentiremo al telefono e lo continuerò a seguire. Nutro grande attaccamento con tutti i miei giocatori, soprattutto con quelli a cui non riesci a dare le chances che magari altri hanno”.

Gonzalez è pronto al rientro?

“Si, è tornato ad allenarsi e sta bene. I problemi arrivano da Torosidis, Donsah, Krejci ed in parte Pulgar e Palacio, sono in gruppo ma verranno valutati”.

La partita di domani?

“Bisognerà essere compatti, loro hanno una grande qualità e fanno girare molto bene la palla. Il trequartista è senza dubbio un valore aggiunto per loro, Ramirez è un giocatore dalle indubbie qualità”.

Che tipo di gioco farà il Bologna vista la conferma giunta in questi giorni da parte di Bigon nei suoi confronti?

“Noi ci proviamo a giocare bene, a sbagliare il meno possibile, questo passa attraverso allenamenti e lavoro continuo. Chiaro che la partita di domenica avrei voluto che fosse tutta come il primo tempo, sono cose che succedono e bisogna mettere in conto anche la presenza degli avversari, magari loro danno tutto per ribaltare il risultato mentre in noi magari è maturato un po’ di timore. Non mi pare che il Bologna negli anni passati abbia giocato calcio champagne, di certo rispetto al bel gioco contano di più i risultati ed al momento sono senza dubbio più importanti quelli. Il calcio non è fatto di schemi, è fatto di uomini. Sono partito da dove ho concluso la mia carriera da calciatore ed ho cambiato negli anni in base al materiale umano che avevo a disposizione ed ho notato che il modulo che adottavo non rendeva come auspicato”.

Di Francesco?

“Deve pensare più ad attaccare che a difendere, è normale che rientri per coprire ed aiutare i difensori come è normale che possa sbagliare in qualche occasione”.

Orsolini titolare?

“Ha subito un lutto famigliare importante e ieri era in permesso, valuteremo le condizioni psicologiche del ragazzo anche in virtù del rapporto speciale che aveva con questa persona”.

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