Bologna FC
Sartori, il re del gioco d’azzardo
Una filosofia di mercato tra scommesse calcolate e certezze, che trasforma il rischio in successo per una squadra in crescita.
Il “mercato d’azzardo” del Bologna è merito di chi, del calciomercato, ne è diventato un esperto: Giovanni Sartori. La cui filosofia non si affida alla capacità economica della società, investendo su nomi conosciuti ai prezzi eccessivi che regnano il mercato odierno. Quando ci sono i soldi, non si guarda più nemmeno a chi gli spende, al massimo chi gli mette. Basta guardare oltre il Canale della Manica per rendersene conto: in Premier League, dove anche le neopromosse possono permettersi di rivoluzionare i propri organici a ogni sessione di mercato (si pensi al Sunderland o, nella stagione 2022/23, al Nottingham Forest, capace di investire oltre 100 milioni di sterline appena approdato in massima serie), i dirigenti non godono della stessa visibilità mediatica che, invece, viene concessa ai loro omologhi italiani, salvo rare eccezioni.
Sartori, in Italia, ha creato una propria filosofia su come fare calciomercato, adeguata alla capacità di acquisto della propria squadra (mai di prima fascia). In pratica, trasformando il calciomercato in una scommessa continua, almeno agli occhi delle “persone comuni”. In tanti anni trascorsi tra scrivanie e voli di mercato (senza dimenticare il passato da calciatore), l’attuale Responsabile dell’Area Tecnica del Bologna ha affinato un occhio clinico per il talento. Tenendosi costantemente aggiornato sulle evoluzioni del calcio moderno, è riuscito a individuare una formula efficace per costruire squadre affidabili, pronte a competere ad alti livelli quando affidate alle mani giuste. Anche quando partiva lontano dai favori della critica: ma a parlare per lui, come sempre, sono i risultati.
Da scommessa a certezza
Nella sua carriera da dirigente Sartori si è reso protagonista indiscusso del calciomercato, a più riprese. Ormai, dopo quasi mezzo miliardo di plusvalenze, i suoi tifosi hanno iniziato ad affidarsi ciecamente al proprio dirigente. Con loro anche i presidenti di Atalanta e Bologna: grazie alle sue “scommesse”, ha riportato all’apice del calcio italiano due squadre lontane da tali obiettivi.
Saputo e Sartori durante la presentazione come nuovo DS del Bologna (© Bologna FC)
Con i felsinei, ora che il potenziale d’acquisto è aumentato, Sartori non sembra voler cambiare rotta: nella classifica sul valore delle rose dopo il primo mese di calciomercato, il Bologna è nono, con un 10% di valore in meno rispetto ad un mese fa. Continuerà a puntare sulle sue certezze, che per i suoi tifosi resteranno un gioco d’azzardo di cui non vogliono perdere la dipendenza.
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