Bologna FC
Nel campionato della mediocrità, il Bologna brilla di lucidità
Un campionato mediocre, ma un Bologna mai così maturo.
Dopo dieci giornate, la Serie A è un grande tavolo rotondo. Sono tutte lì: Napoli, Inter, Milan, Roma, Bologna, Juventus. Nessuna fuga, nessun padrone. Un campionato che non decolla, ma che – nel suo equilibrio grigio – sta rivelando una certezza rossa e blu.
Il campionato dell’equilibrio (o della mediocrità?)
È un campionato dove nessuno domina e tutti si somigliano. Le grandi arrancano, alternano colpi di genio e amnesie collettive. Gli errori pesano più delle invenzioni, le vittorie arrivano più per inerzia che per supremazia.
Ma in questo mare piatto della Serie A, il Bologna naviga con rotta chiara e vela spiegata. Non ha la rosa più lunga né i nomi più scintillanti, eppure si trova lì, a guardare dall’alto chi avrebbe dovuto già scappare.
Bologna: secondo miglior attacco, quarta miglior difesa
La squadra sotto la Curva post Bologna-Como 1-0 (© Damiano Fiorentini)
Numeri che non mentono. Sedici gol fatti (solo l’Inter ne ha segnati di più), otto subiti: quarta miglior difesa del campionato. È il ritratto di una squadra equilibrata, che sa quando affondare il colpo e quando chiudere le linee.
Vincenzo Italiano ha costruito un gruppo che gioca con coraggio ma anche con una lucidità nuova, da squadra consapevole. Non c’è più il Bologna “bello ma ingenuo”: ora c’è un Bologna solido, maturo, che sa soffrire e reagire.
Mentalità europea
È presto per parlare di Champions, ma non è più troppo presto per parlare di ambizione. Questo Bologna non si accontenta di partecipare: vuole incidere, vuole restare. Le vittorie non arrivano per caso, ma da un’idea chiara e da un collettivo che gioca come se ogni punto contasse doppio.
E se è vero che la Serie A di oggi è mediocre, allora il Bologna – in questa mediocrità – è la squadra che più di tutte sta dando un senso alla parola crescita.
Tutte lì, ma una è diversa
“Sono tutte lì”, si. Ma non tutte uguali. Perché tra chi arranca e chi sogna, c’è chi lavora in silenzio e raccoglie risultati con la forza delle idee.
E forse, nel campionato più livellato degli ultimi anni, la vera differenza la farà proprio chi non ha paura di alzare l’asticella.
Il Bologna non sogna più. Adesso pretende.
Fonte: Cronache di Spogliatoio
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