STADIO: Diawara, la forza della semplicità sulle orme di Verratti – 20 gen

Si tratta sicuramente della più bella sorpresa della stagione rossoblù: Amadou Diawara si è preso il Bologna, le prime pagine dei giornali, l’interessamento di grandi quali Juventus e Chelsea. Sul numero odierno di “STADIO” Alberto Polverosi ne fa un bel ritratto, valutando quello che il ragazzo guineano arrivato dal San Marino ha fatto fino ad oggi e quello che potrà fare in futuro. Considerando che è un bel momento in generale, per la categoria dei giovani registi italiani che sta esprimendo anche nomi quali Mandragora (da poco alla Juventus), Sensi (Cesena) e Dioussé (Empoli), Diawara è quello che ha stupito più di tutti e che sicuramente più di tutti i nomi fatti ha trovato continuità ad altissimi livelli: in panchina nelle prime tre gare stagionali del Bologna, è diventato titolare alla quarta e da allora non ha più mollato il colpo, prendendosi anzi sempre più il ruolo di leader del centrocampo – riconosciuto dai compagni – e affrontando senza timore campioni quali Pogba e Biglia, solo per dire due nomi. La personalità insomma non manca, così come la consapevolezza dei propri mezzi: Diawara gioca semplice, lineare, preferendo l’appoggio sicuro al lancio rischioso. Per molti può essere considerato un limite, ma del resto lo si diceva anche di Verratti i primi tempi che si faceva vedere nel Pescara: “Non sarà mai Pirlo”. Poi il ragazzo crebbe in consapevolezza e cominciò a prendersi qualche rischio in più, diventando il gioiello preso poi a peso d’oro dal PSG. Diawara, questo intende Polverosi, ha davanti a se un cammino ancora lunghissimo, il tempo per crescere ci sarà, e anzi la sua semplicità è una forza, quella di chi non si sente per forza in dovere di dimostrare qualcosa come accade a tanti giovani come lui. Avanti così dunque, Amadou.

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